Attualità&Amarcord/38
BUON NATALE A TUTTI CON I PENSIERI DI TOTO’
INDIMENTICABILE “PRINCIPE DELLA RISATA”
di Marcello Martelli
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Per gli auguri agli amici che spesso mi leggono, scelgo un pensiero di Buon Natale del mitico Totò: “Vi sono momenti minuscoli di felicità e sono quelli durante i quali si dimenticano le cose brutte. La felicità è fatta di attimi di dimenticanza”. Prendiamo questo granello di saggezza dal repertorio della felicità del “Principe della risata”, per molti (e per me) indimenticabile. Un particolare pensiero natalizio va alla figlia Liliana De Curtis, grato per ciò che ha voluto donarmi di suo padre che fu grandissimo anche nell’attenzione e nella generosità verso gli altri. Ricordo quando inviai in visione un manoscritto dedicato al grande comico con molte immagini tratte dai suoi film e senza il preventivo consenso. Aspettavo qualche comprensibile veto, ma dalla severa custode dell’opera paterna ebbi subito un lusinghiero giudizio d’incoraggiamento, accompagnato da una splendida prefazione, che comincia con una domanda pertinente: “Che cosa ci fa l’immagine di Totò sulla copertina di un libro che parla di politica? Questa la prima domanda che mi sono fatta, visto che mio padre la detestava e se ne è sempre tenuto alla larga. Leggendolo, però, mi sono accorta che in realtà il libro di Marcello Martelli è una denuncia di tutti i soprusi, i brogli, le bugie tipiche di una certa parte della politica, che se ne infischia degli interessi degli italiani, per perseguire i propri. E a questo punto ho capito che il libro sarebbe piaciuto a Totò. La sua caratteristica di uomo e artista era, infatti, un altissimo senso morale che si traduceva, prima di tutto, nel desiderio di giustizia e nel rispetto degli altri. Merce rara in passato, come nel presente”. Cara e splendida Liliana, grazie per le ottime riflessioni, attuali anche per questo nostro Natale. Con tante “persone che stanno morendo perché non stanno ridendo”, in un mondo inquieto e insicuro. Dove, non solo per la politica e i suoi mantenuti, si fa sentire l’assenza di suo padre, con la saggezza del buon vivere e l’ottimismo del “Principe della risata”. |
Attualità&Amarcord
QUANDO LA BELLA VINCA DISSE NO AL GRANDE
SEDUTTORE GABRIELE D’ANNUNZIO
di Marcello Martelli
Nel salotto letterario di Attilio Danese e Giulia Paola Di Nicola, con gli abiti di Vinca Sorge ben custoditi dalla maestra del Design Loredana Ioannoni, una bella seratadedicata agli amori di Gabriele d’Annunzio. Uno in particolare per la conterranea Vinca Sorge, bellissima discendente di Melchiorre Delfico che, pur sensibile all’arte e al fascino del grande seduttore, restò fedele ai valori del matrimonio e della famiglia. Il Vate andava spesso con Michetti e altri amici nella casa di Nereto, dove la nobildonna viveva con la famiglia. Attenta e continua fu la strategia dannunziana per catturare la bella preda, ma non riuscì a vincere gli scrupoli religiosi di Vinca, arrivata a noi nel bel ritratto dipinto da Michetti. Una interessante storia d’amore rimasta sempre nell’ombra per il riserbo della famiglia. Fino a quando la nipote Paola Sorge, giornalista e scrittrice, decise di rivelarla per la prima volta in una intervista con il sottoscritto, che ha avuto l’occasione di ricordarla durante la serata nel salotto di “Prospettiva Persona”, dopo gli interventi di Margherita Di Francesco, Loredana Ioannoni e Mila Martelli. Presente Rosella Massignani, pronipote di Vinca. |