HomeEditorialiARIECCO LE MAMME BULLE…..CHE TRISTEZZA !!

ARIECCO LE MAMME BULLE…..CHE TRISTEZZA !!

Editoriale/ 36

di Pierluigi Palmieri

Sulla nostra testata siamo costretti a commentare, purtroppo a cadenza regolare, i ripetuti episodi di bullismo di cui si rendono protagonisti i giovanissimi studenti delle scuole di tutta la Penisola. Noi diamo doverosamente il giusto risalto alle proposte che le varie associazioni mettono in campo nei convegni dedicati alla tematica e ne tentiamo anche la massima diffusione. All’uopo invitiamo i lettori a rintracciare nel nostro sito e sulla rivista gli articoli pubblicati nelle scorse settimane su Centralmente Quotidiano e Rivista che hanno recensito le iniziative dell’Associazione Donne oltre, del Chieti Basket e dell’Istituto Comprensivo di Lettomanoppello dal titolo “Emozioniamoci. Vinciamo la partita contro il bullismo” (v, link in calce). Queste encomiabili iniziative puntano a stimolare docenti e genitori a riflettere sul fatto che tutti gli sport, di squadra o individuali che siano, nei valori fondanti dei rispettivi regolamenti, pretendono dai praticanti il rispetto reciproco e si prestano in maniera mirabile all’applicazione analogica nell’educazione scolastica e familiare. Qui, per esaltare il ruolo centrale dello sport nel contrasto al bullismo, spendo il richiamo ad alcune significative regole di alcuni sport tra i più conosciuti: nel Basket è “vietato toccare l’avversario che è in possesso di palla”, nel calcio si punisce il contrasto “a gamba tesa”, nel tennis e nella pallavolo vige il divieto di invasione del campo avversario”, nella scherma è vietato “uscire dalla pedana”, nel pugilato è assolutamente vietato il colpo al di sotto della cintura (colpo basso) e nel rugby è prevista l’espulsione per il “placcaggio al collo”.

Come molti lettori sanno, il lessico sportivo è spesso utilizzato metaforicamente per descrivere fatti e circostanze che si verificano in altri ambiti, e quasi tutti i termini che abbiamo appena richiamato sono stati adottati anche negli ambiti della politica e dell’economia e, anche in quelli dell’arte e dello spettacolo.

In questa sede invece vi faccio riferimento, per commentare un altro genere di devianza sociale, che corre in parallelo con il bullismo praticato dai giovani. Mi riferisco alla violenza di cui sono, ormai sistematicamente fatti oggetto, gli insegnanti di ogni ordine di scuola. Nell’ambito del Bullismo giovanile rientrano le inconcepibili aggressioni degli studenti nei confronti degli insegnanti che, devianza dalla devianza, potremmo catalogare come “aggressione all’Arbitro”, e allora come non definire “invasioni di campo” gli episodi di violenza di cui si rendono protagonisti i loro genitori quando prendono a botte i docenti.

Abbiamo pubblicato in questa rivista il post relativo al calcio nello stomaco rifilato alla professoressa di Firenze che voleva sequestrare il cellulare di un’alunna ( numero 29 del 24 ottobre) e ancora prima avevamo dedicato un editoriale al fenomeno delle aggressioni dei docenti da parte di genitori. E’ di questi giorni la notizia che una mamma si è resa responsabile di un’aggressione alla docente del proprio figlio all’uscita da scuola, l’avrebbe presa per il collo tirandola fuori dalla sua auto facendola cadere a terra per poi colpirla con calci e pugni davanti agli alunni e ai loro genitori che erano fuori dall’istituto ( fonte Live Sicilia).

In queste ultime poche righe si rintracciano le violazioni delle regole di quasi tutti gli sport che abbiamo citato più sopra, dall’invasione di campo, al placcaggio irregolare, ai colpi bassi fino all’aggressione del “maestro/arbitro”, accusato paradossalmente di aver estratto il “cartellino giallo” al proprio alunno/giocatore, nientemeno che …un anno prima (sic!!), Allora la mamma aveva deciso di rinviare la spedizione punitiva perché si trovava in stato di gravidanza.Si era rivolta alla maestra dicendo in dialetto siciliano: Ora sugnu incinta, ma appena partorisciu i primi coppa su pi tia” …..Che tristezza!!!!. 

E quale contrasto con l’altrettanto sorprendente atteggiamento di quel padre che, in occasione del ”ricevimento genitori”, informato del fatto che il figlio era un po’ pigro e spesso dimenticava di portare a scuola la borsa con la divisa per le attività motorie, interuppe il nostro colloquio con un “torno subito”. Di lì a poco, tornò per consegnarmi un foglio di carta con tanto di marca da bollo su cui aveva scritto e firmato la seguente dichiarazione ”Autorizzo il professore Palmieri a “menare” mio figlio quando non rispetta le regole”. Dal mio punto di vista era una chiara “battuta”, ma non riiutai il foglio per non rischiare di essere preso a botte da quel genitore così “severo”.

Riuscirà lo sport a rimuovere il tarlo della diseducazione? Confidiamo nei bambini delle nuove generazioni, che saranno i genitori di domani.

https://centralmente.com/2021/10/24/le-regole-a-scuola-sono-chiare-il-cellulare-non-si-puo-usare-durante-le-ore-di-lezione/

https://livesicilia.it/2021/11/29/pugni-e-calci-allex-insegnante-del-figlio-alluscita-della-scuola/

-https://centralmente.com/2021/11/30/sport-e-integrazione-sociale-anche-al-theate-center-di-chieti-il-convegno-emozioniamoci-vinciamo-la-partita-contro-il-bullismo/ 

– https://centralmente.com/2021/11/17/emozioniamoci-per-dare-un-calcio-al-bullismo-un-convegno-propositivi-a-lettomanoppello/

BULLISMO, CYBERBULLISMO: LE EMOZIONI DELLO SPORT COME ANTIDOTO

 

 

 

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