HomeLa RivistaCENTRI MONTANI E DEI PARCHI ANCORA PIU’ A RISCHIO CON IL PARADOSSO DEL DIVIETO DI PANNELLI E PALE

CENTRI MONTANI E DEI PARCHI ANCORA PIU’ A RISCHIO CON IL PARADOSSO DEL DIVIETO DI PANNELLI E PALE

Il vertiginoso aumento dei costi, incontrollato e incontrollabile, delle materie energetiche, gas, elettricità e carburanti e il repentino cambiamento delle condizioni climatiche, minano sostanzialmente la permanenza nei centri montani di quei pochi residenti che, per evidenti disagi economici e climatici, preferiscono trasferirsi nei centri abitati a bassa quota. Infatti, diversi Sindaci hanno già autorizzato la prematura

 accensione dei termosifoni a causa dell’improvviso abbassamento delle temperature. Tutto ciò comporta un maggiore impegno economico da parte degli abitanti dei centri montani regionali. Nel corso del mese di aprile del 2020, ho sottoposto all’attenzione della Regione alcune proposte per stimolare una approfondita analisi della situazione, al fine di trovare una soluzione capace di indurre i cittadini a non abbandonare i nostri centri montani. Il pericolo esiste e non può essere sottovalutato, dilazionando i tempi all’infinito.

 

Basterebbe osservare, con particolare attenzione, la curva del decremento demografico per avere una idea precisa della situazione. È rivolta pericolosamente in basso… Iavevo riportato tutti gli elementi occorrenti per una razionale analisi dello stato dei fatti…e n una tabella, divisa per Province, avevo indicato le zone altimetriche (montagna, collina interna e collina litoranea), la superficie delle aree interessate con la relativa popolazione e il numero dei comuni ricadenti nelle predette fasce….avevo sintetizzato una proposta attuativa di questo tenore: “Riduzione sensibile delle spese, convocando al tavolo programmatico regionale le aziende concessionarie del gas e dell’elettricità per ottenere una riduzione dei costi dei consumi”. Avevo anche aggiunto l’ipotesi della eliminazione della tassa regionale. …avevo riferito, con molta soddisfazione, che il nostro Abruzzo aveva conquistato il quinto posto in una graduatoria mondiale per la qualità della vita. Forse, dovremmo adoperarci per scalare ancora qualche gradino di questa importante graduatoria, cercando di migliorare le condizioni di vita degli abitanti dei centri montani, esortandoli a restare in zona per presidiare la storia, l’ambiente, le emergenze archeologiche e artistiche, gli usi, i costumi, la civiltà e la c

ultura dei nostri territori che, altrimenti, andrebbero verso l’inesorabile rovina. Torno a proporre alla Regione di studiare una soluzione, volta ad eliminare per tutti i cittadini abruzzesi la irrisoria tassa regionale dello 0, 010330. Inoltre, si potrebbe ipotizzare, con il concorso dei concessionari, una ulteriore diminuzione dei costi in base alle diverse fasce altimetriche, così suddivise: Comuni dai 301 ai 600 metri di altitudine, riduzione pari al 10% (sono 103); Comuni dai 601 ai 900 metri, riduzione del 20% (sono 85); Comuni dai 901 e oltre, riduzione del 35% (sono 45). Crediamo che i nostri Comuni, specialmente quelli montani, abbiano diritto alla massima comprensione e, perciò, ad un tangibile sostegno economico e morale da parte della Regione, in considerazione del fatto che i servizi basilari (medico condotto, farmacia, collegamenti, trasporti, … ) risultano abbastanza carenti. Oppure, si potrebbe pensare anche alla eliminazione delle spese di trasporto dell’energia, della gestione del contatore e degli oneri di sistema, che incidono sulla spesa dell’effetivo consumo per un ammontare superiore al 70%. Il che appare quanto mai assurdo.

A tutto ciò si aggiungano molteplici divieti per quei Comuni ricadenti nelle aree Parco, che non possono utilizzare pannelli solari e pale eoliche per la produzione di energia elettrica a basso costo. Eppure, il Parco dovrebbe favorire questi nuovi e razionali sistemi di produzione energetica, in quanto ecocompatibili, con inquinamento a livello zero, capaci di migliorare ancora di più il tenore di vita della nostra Regione. Questo divieto appare quanto mai discriminatorio nei confronti degli abitanti dei centri montani che, ad onor del vero, dovrebbero usufruire in maniera paritaria degli stessi diritti dei propri simili rivieraschi. Credo che siano maturi e urgenti i necessari provvedimenti economici regionali, ottenibili anche attraverso provvedimenti governativi, altrimenti potremmo correre il rischio di essere accorpati con qualche macroregione, ma soltanto come territorio aggiunto.

(Facebook 15 ottobre 2021Fulgo Graziosi L’Aquila)
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