HomeCulturaANTONIO GANDIN E IL CRIMINE DI GUERRA – Dall’UNUCI invito a coltivare la memoria storica

ANTONIO GANDIN E IL CRIMINE DI GUERRA – Dall’UNUCI invito a coltivare la memoria storica

 

di Pierluigi Palmieri

Contesto storico operativo balcanico – i dettagli della battaglia di Cefalonia e della strage”. Questo il titolo della relazione di Vero Fazio durante la commemorazione del Generale Antonio Gandin il 24 settembre nella sala Consiliare di Avezzano..

L’evento voluto e perfettamente organizzato dall’Associazione UNUCI presieduta da Floriano Maddalena, deve essere assunto ad esempio per mettere in moto un processo di valorizzazione delle figure di grande spessore che sono legate per nascita o per vita vissuta al territorio della Marsica e del suo Capoluogo. L’iniziativa , che ha visto la presenza del Sindaco f.f. Domenico Di Berardino e di Maria Cristina Gandin, fa onore agli Ufficiali in congedo, e tutti i cittadini devono essere onorati per la fattiva opera di sensibilizzazione verso i più alti valori umani che caratterizzano l’attività dell’UNUCI e delle Associazioni d’Arma. La targa commemorativa posta davanti alla Sede della Polizia Locale in zona Pineta, a ricordo di Gandin, il generale  che era  nato ad Avezzano che fu vittima  dell’Eccidio di Cefalonia,dove, dopo l’armistizio di Cassibile,al comando della Divisione Acqui aveva organizzato la resistenza ai Nazisti è un invito a leggere le pagine della storia con proficua consapevolezza.

Il generale Fazio ha sintetizzato in una frase il significato del gesto di Gandin,, da qualche parte politica contestato perché la mancata resa ha comportato il sacrificio di tanti soldati: “l’alto senso del dovere e l’importanza di obbedire agli ordini ricevuti”. Gandin davanti al plotone d’esecuzione gridò “Evviva l’Italia, evviva il Tricolore”. .Noi riteniamo che sarebbe opportuno che Cefalonia fosse scelta come meta delle visite di istruzione degli studenti dei nostri licei. Non abbiamo dubbi che il Monumento dedicato ai Caduti della Divisione Acqui eretto dallo Stato Italiano ad Argostoli, capoluogo dell’isola, , nel 1978, aprirà le loro menti e i loro cuori acoltivare la memoria storica  affinché le barbarie del passato non si ripetano mai più”.

Dalle colonne di “Centralmente”, tra i tanti altri motivi di riflessione , segnaliamo la motivazione dell’assegnazione della Medaglia d’oro al Valor Militare ad Antonio Gandin, al quale è intitolata la prestigiosa Caserma del 1° Reggimento Granatieri di Sardegna a Roma.

Eccola:

In difficile situazione politico militare, quale comandante della difesa di un’isola attaccata con forze preponderanti dal mare e dal cielo, riusciva con le poche forze a sua disposizione in un primo tempo a stroncare l’azione nemica, successivamente a contenere palmo a palmo l’avanzata dell’avversario sempre crescente in forze, animando col valore e con la capacità personale le sue truppe, fino alle estreme possibilità di resistenza. Catturato dal nemico coronava col supplizio stoicamente sopportato l’eroismo e l’alto spirito militare di cui aveva dato luminosa prova in combattimento”.

Isola di Cefalonia, 11-25 settembre 1943.

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