Il traffico di esseri umani, grande vergogna della nostra società, negli ultimi tempi si è intensificato. Le persone, vittime di questa tratta, dipendono in tutto, e per tutto, da criminali che si impossessano di donne e bambini riducendoli in completa schiavitù. Nei tempi passati, dei turpi predoni rapivano uomini, donne e bambini in varie regioni dell’Africa li rivendevano sulla costa in punti prestabiliti,ad altrettanti turpi commercianti di schiavi. Questi caricavano nelle stive i malcapitati, alla stregua degli animali. Quando, attraverso varie peripezie, il carico umano arrivava oltreoceano una prima macabra selezione era avvenuta: i più deboli non sopravvivevano a quel terribile viaggio.
Quando oggi si parla delle famiglie di ricchi coloni che compravano quegli sventurati, i toni della condanna si abbassano: “…sai, erano altri tempi…non è poi che li trattassero malissimo….., ecc…”. Tutti i tentativi di giustificare, o sminuire, la gravità di quella realtà, corrispondono ad un fariseismo antistorico. A prescindere dal trattamento loro riservato, a farci inorridire è la considerazione su l’orribile commercio che si è protratto nel tempo, proprio per l’esistenza di un mercato costituito, appunto, da quelle “belle famiglie”. Ma per venire al motivo per cui ho sollevato la pietra che copre questa storica vergogna dell’umanità, sposto l’attenzione ai giorni nostri. Ultimamente è stata scoperta, ed eliminata, una grossa organizzazione che “importava” giovani e giovanissime donne per avviarle alla prostituzione, direttamente o accomunandoli in comune disprezzo…