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Daniele, nato “morto”, e’ un lottatore, non vede gli ostacoli ma li supera.

Sport / 152

 

S.S.S. Special Sort Story/3

 

“ Voglio chiedere alla politica che gli articoli 32, 33 e 34 della Costituzione vengano sempre applicati: senza la possibilità di curarmi e senza lo sport io non sarei qui e non potrei vivere le forti emozioni che mi regala una medaglia sul podio! ” .

Daniele Curatola

 Daniele, nato “morto”, e’ un lottatore, non vede gli ostacoli ma li supera.

di Alessandro Palazzotti

Le cause che procurano disabilità, fisiche e/o intellettive e/o sensoriali, sono infinite e possono determinarsi in ogni momento della vita, molte prima di nascere e diverse al momento della nascita. I fattori in fase prenatale possono essere genetici, biologici o organici (sindromi o malattie genetiche, malattie infettive, farmaci, droghe, irradiazioni…). Alla nascita,  immaturità, prematurità,  complicazioni del travaglio, i traumi del parto e il distress respiratorio del neonato.  Durante il corso della vita i fattori variano da quelli  psicosociali o ambientali a traumi, malattie infettive, malattie del sistema nervoso, Rh, disturbi alimentari, malnutrizione ed intossicazioni da sostanze chimiche.

La mamma di Daniele ci racconta come una non nascita può diventare vita e grazie al coraggio, alla determinazione e all’amore può sorprendemente realizzarsi:

  • 5 minuti

Daniele ha 15 anni, che dire di lui? È già un miracolo vivente di per sé perché è nato morto ed è stato rianimato, dopo 5 minuti sono riusciti a fargli ripartire il cuore. Secondo la diagnosi natale, non doveva proprio alzarsi dal letto, doveva essere un vegetale. Oggi invece “Daniele è qui a correre, è un miracolo dovuto in primis alla sua forza di volontà.  È sempre stato un ragazzo che ha voglia di conoscere, di lottare, di gareggiare. Non si è fermato mai di fronte ai suoi limiti, alle sue difficoltà.

Averlo visto gareggiare ai Giochi Nazionali Invernali Special Olympics appaga di tutti i sacrifici fatti per lui. Finalmente ti rendi conto che non esistono nemmeno diagnosi definitive perché lui non si doveva muovere da quel letto, invece la forza di volontà e l’impegno hanno portato a ben altro. Ha conquistato una medaglia d’oro e una d’argento  nella corsa con le racchette da neve nonostante non veda. Il bello è che secondo lui, lui vede tutto, ha una visione del mondo completa.  Magari non vede gli ostacoli che ha di fronte ma in un modo o nell’altro li  supera  sempre, infatti lo dice lui stesso, non ci sono limiti che non possa affrontare e vincere.

  • La scuola

In seconda elementare, quando la vista ha iniziato a peggiorare, avevamo  deciso di avviarlo al Braille ma lui non ha voluto. Daniele voleva scrivere come i suoi compagni ed ha imparato. Ora scrive in stampatello, scrive con un carattere 72 però scrive. Daniele è totalmente incluso si può dire che oggi è il jolly, non solo della sua classe, ma della sua scuola. Quando è assente perché partecipa ai Giochi Nazionali Special Olympics, tutti si domandano dove sia finito ed è sempre una festa quando torna con le medaglie al collo. Si  fa  voler bene perché ha un carattere solare.

  • Lo sport

Lo sport è importantissimo, grazie ad esso Atleti con Daniele trovano uno stimolo, trovano la forza nello spirito di squadra, in persone con caratteristiche simili alle proprie e vedendoli riuscire ad arrivare a medaglia. La medaglia per tutti loro è la rivincita di una vita.

Daniele ama tutti gli sport, è sempre sintonizzato su Raisport e segue di tutto.
Lo sport è la sua vita, infatti lui pratica con passione il basket e la corsa con le racchette da neve. Per noi che veniamo dalla Calabria le racchette da neve sono straordinarie,  non le abbiamo mai conosciute. Daniele si allena sulla spiaggia, a 30 gradi sotto il sole. Anche le temperature invernali, con la neve, che sperimenta in occasione dei Giochi Invernali sono proibitive per lui, invece poi ha gareggiato sotto la pioggia come se nulla fosse, come se fosse nato sulle montagne.

  • Si torna a casa

Io ogni volta  torno a casa da un evento Special Olympics con la gioia nel cuore- continua Antonina – vedere i suoi occhi che brillano quando tiene quella medaglia al collo e la mostra a chiunque incontra…Non c’è altra soddisfazione per un genitore: vederlo felice.

Come mamma di Daniele, non vivo di sogni,  mi accontento della realtà così com’è e apprezzo quello che da ogni giorno, forse perché quando è nato mi avevano detto che non ci sarebbe stato un domani. Ho vissuto questi 15 anni con piccoli traguardi da raggiungere, per me oggi ho motivo di provare gioia, domani è un altro giorno, domani ricominciamo con qualche consapevolezza in più.

  • Atleta Leader in parlamento

A proposito di nuove consapevolezze, la corsa di Daniele lo ha portato a tagliare altri traguardi inaspettati: ha completato il percorso di formazione alla Leadership di Special Olympics (ALP) insieme ad altri Atleti Leader e il 1 Dicembre scorso è intervenuto in Parlamento: “ Voglio chiedere alla politica che gli articoli 32, 33 e 34 della Costituzione vengano sempre applicati: senza la possibilità di curarmi e senza lo sport io non sarei qui e non potrei vivere le forti emozioni che mi regala una medaglia sul podio!” .

 

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