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Orafi, artisti scultori

Mi ricordo, da bambino, sempre armato di un temperino in volgarissima latta placcata e decorata con strani disegni, forse anche allora era uno dei primi prodotti cinesi a basso costo, con il quale passavo ore a intagliare piccoli pezzi di legno da cui ricavavo forme, le  più improbabili, ma insolitamente curiose un punto di vista estetico, quasi gioielli.

Questo rapporto con il fare tridimensionale che, necessariamente, mi ha sempre posto interrogativi sulla realtà che una forma dovesse assumere in relazione all’ambiente nella quale andasse inserita e mi ha anche insegnato che una forma, “la forma”, di qualsiasi oggetto tridimensionale trova la sua funzione se si relaziona in maniera armonica con ciò che la circonda, la contiene oppure guarda.

E’ sicuramente anche vero che i processi storici che ne hanno visto la realizzazione bi o tridimensionale, è stata anche, volutamente e scientemente, usata la disarmonia delle forme o degli spazi di contenimento ( campi visivi ) nella costruzione di un nuovo concetto di “armonia”.

Questa premessa per solo accennare  il mondo della microscultura, un ambito che amo fra gli altri: se di fatti non fossi stato un pittore, sino alle midolla, oggi sarei sicuramente un orafo.

Le minuzie dell’intaglio che mi affascinavano da bambino sono ancora fortemente presenti  e mi costringono a soste prolungate in qualsiasi bottega orafa che incontro per ammirare, ed eventualmente acquistare, gioielli.

Prediligo quelli della tradizione o pure della più recente innovazione formale

Il fascino delle lavorazioni eseguite in filigrana è comune a buona parte dell’artigianato del nostro paese, quando non esteso anche a molti dei paesi africani e ad alcune località spagnole.

Le caratteristiche che li accomunano sono esplicitamente visibili nelle foto a corredo. Insieme prodotti di finissimo artigianato: sardo, abruzzese, spagnolo della comunidad de Salamanca

  

                                    

Questi in alto appartengono alla tradizione Sarda. I primi tre a sinistra  due modellati a forma di seno con capezzoli, il terzo una fede in filigrana. Questa tipologia è anche conosciuta  come lavorazione  “a titta”

    

La straordinaria bellezza del gioiello abruzzese con le sue volute filigranate e delicatissimo l’accenno all’amore. Il ciondolo, in particolare, prende il nome di ” LA PRESENTOSA” ed è declinata in modo leggermente differente, mantenuta la forma comune, in molte delle città abruzzesi.

                        

Quelli che vedete quassù in alto, fanno parte dei gioielli del costume tradizionale di Salamanca, in Spagna. Vedete da soli le somiglianze formali e nell’uso della filigrana e nella riproposizione delle stesse tematiche. Particolarmente visibili, negli orecchini proposti le somiglianze con la gioielleria romana antica.

L’uso della filigrana ( tecnica con la quale, attraverso lo sfregamento insieme di due fili di metallo prezioso, originariamente quasi sempre argento, fra due tavolette di legno duro, si ha come risultato un unico fili arricciati come una treccia), che sapientemente saldata su piastre traforate ( sino a non moltissimi anni fa’, intagliate con appositi scalpelli autocostruiti)  con la raffigurazione voluta, di solito un motivo di ispirazione floreale, accompagnata  originariamente con pezzetti di vetro colorato, in Sardegna anche con pezzi di corallo grezzo, o con sfere dello stesso metallo.

Altro capitolo è quello della contemporaneità della produzione orafa artigianale che ha chiaramente spaziato soprattutto dentro  l’enorme calderone del Moderno pescando a piene mani forme informali o   costruttiviste. Spesso l’uso di materiali poveri in combinazione con plastiche (neolithi) o pietre dure non preziose di diversa natura si combina anche con metalli preziosi nel privilegio, dal punto di vista del valore anche commerciale, della forma rispetto alla preziosità dei metalli o delle pietre di cui ora vedremo

qualche esempio.                 .           

I gioielli sono stati creati rispettivamente: calcedonio, oro, ametista – il secondo calcedonio, oro – il terzo oro – il quarto oro, corallo, ossidiana nera sarda – il quinto oro ottenuto da una micro fusione la cui cera era stata precedentemente modellata – il sesto perle barocche, neolite, quarzo.

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