HomePubblica AmministrazioneAree interne, la Giunta da l’ok per l’iter all’area “Alto Aterno-Gran Sasso”

Aree interne, la Giunta da l’ok per l’iter all’area “Alto Aterno-Gran Sasso”

La Giunta regionale, su proposta dell’assessore alle Aree interne Guido Quintino Liris, ha deliberato l’approvazione dell’atto di indirizzo per la sottoscrizione dell’Accordo di programma Quadro «Area Alto Aterno-Gran Sasso Laga». Vengono approvate inoltre le schede di finanziamento che prevedono un intervento complessivo di 3 milioni 160mila euro, di cui 2.010.000 da economie derivanti dal Fondi di Sviluppo e Coesione a gestione regionale e 1.150.000 euro dal FSE 2014-2020. Il direttore del Dipartimento della Presidenza, Emanuela Grimaldi, procederà alla determinazione degli atti propedeutici alla sottoscrizione dell’Accordo di Programma Quadro “Area Alto Aterno – Gran Sasso Laga”. Nell’ambito della Strategia Nazionale per le Aree Interne (SNAI), la Regione Abruzzo ha individuato inizialmente quattro Aree Interne: Area Basso Sangro-Trigno; Area Val Fino-Vestina; Area Gran Sasso-Subequana; Area Valle del Giovenco-Valle Roveto. A seguito del sisma dell’estate 2016, la Giunta regionale ha istituito una quinta Area Interna, denominata Area Alto Aterno-Gran Sasso-Laga, a cui applicare, nella fase della ricostruzione del tessuto sociale ed economico, le modalità proprie della SNAI. Gli ulteriori eventi sismici, che hanno ampliato la zona di intervento di ricostruzione post-sisma, hanno portato ad ampliare la perimetrazione di questa area. In totale, nella SNAI, per la Regione Abruzzo, sono coinvolti 103 Comuni, con una popolazione totale, al momento dell’istituzione delle aree, di circa 116.000 abitanti. «In tale contesto – ha spiegato il presidente Marco Marsilio – l’obiettivo della Regione Abruzzo consiste nel rilanciare le Aree Interne mediante interventi di sviluppo locale sostenibile, e coprire i ritardi che provengono dal passato, diretti ad invertire la tendenza allo spopolamento e all’abbandono e da garantire la fruizione dei servizi essenziali di cittadinanza negli ambiti dell’istruzione e della formazione, della salute, della mobilità e della comunicazione digitale ad alta velocità».

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