HomeCulturaConvegno “Abitare il Futuro” a Teramo sul bonus 110%, Legnini: “Strumento per la sicurezza sismica”

Convegno “Abitare il Futuro” a Teramo sul bonus 110%, Legnini: “Strumento per la sicurezza sismica”

“L’eco sisma bonus al 110 per cento è uno strumento straordinario che serve ai cittadini e a mettere in sicurezza il Paese, prima dei terremoti dei crolli e dei lutti, e a rendere gli edifici più efficienti dal punto di vista energetico: può aiutare anche il processo di ricostruzione post-sismico, coprendo nella parte eccedente il contributo pubblico a carico del cittadino”.

Nelle parole di Giovanni Legnini, Commissario straordinario per la Ricostruzione post terremoti 2016 e 2017 del Centro Italia il significato e le chance economiche e sociali per l’Italia e per i crateri sismici abruzzesi, legati alla recente norma sull’eco e sisma bonus, emerse dai lavori del convegno nazionale “Superbonus 110%: Abitare il futuro. Opportunità di riqualificazione sismica ed energetica” che si è concluso in serata a Teramo.

“Ieri abbiamo svolto una cabina di coordinamento, assumendo una importante decisione sull’ambito di applicazione del super sisma bonus, che potrà integrare nella parte eccedente il contributo di ricostruzione. Occorrerà poi una norma, in via comunque di attuazione, per fare lo stesso con l’eco sisma bonus, a cui seguirà una nostra ordinanza. Di fatto, con questo strumento si interviene nella fase di prevenzione prima dei sisma, prima dei crolli, mi auguro che il Governo trovi il modo per rendere questi strumenti ancora più stabili, pluriennali, anche non strutturali, in questa fase non sostenibile per la finanza pubblica”, ha spiegato ancora il commissario per la ricostruzioni nei crateri di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, ex parlamentare del Pd, sottosegretario alla economia con delega alla ricostruzione e vice presidente del Csm.

Legnini ha colto l’occasione per annunciare altre novità sul fronte della ricostruzione post-sisma del Centro Italia, come “l’anticipo del 50 per cento delle parcelle dei professionisti al deposito del progetto”, e ancora “l’aumento delle tariffe professionali, a vario titolo dal 12 al 20 per cento” e infine la norma che permette che i vecchi progetti possono accedere alla normativa caratterizzata da semplificazione e maggiorazione economica.

Organizzato dalla Federazione Regionale Ordini degli Architetti Abruzzo e Molise e dall’Ordine degli Architetti della Provincia di Teramo, con il patrocinio della Regione Abruzzo, della Provincia di Teramo e del Comune di Teramo, l’evento ha avuto come obiettivo l’approfondimento, attraverso il contributo di valenti esperti, del complesso iter di una normativa varata dal governo nazionale per rilanciare la economia italiana in ginocchio tra le altre cose per la pandemia Covid19.

Ad intervenire oltre a Legnini, monsignor Lorenzo Leuzzi, Vescovo di Teramo- Atri, Raffaele Di Marcello, presidente Ordine degli Architetti di Teramo, Giustino Vallese, presidente della Federazione Regionale Ordine Architetti Abruzzo e Molise, Guido Liris, assessore regionale al Bilancio, Alessandro Di Giamberardino, capo d’ufficio consulenza della Direzione Regionale Abruzzo dell’Agenzia Entrate, Pasquale Marchese, direttore commerciale Monte dei Paschi di Siena, Carlo De Simone, Advisor di Banca del Fucino- Igea e Ceo di European Brokers Assicurazioni, Andrea Tatafiore, docente di diritto commerciale all’Università degli Studi di Teramo, Giampiero Di Florio, procuratore Capo di Vasto (Chieti). A moderare il giornalista Rai Nino Germano.

“C’è una preoccupazione per il rilancio produttivo e l’occupazione, la situazione non è facile. Occorre avere la forza di abitare il futuro. Prima ancora della conoscenza e della soluzione dei problemi, è necessario avere certezza di un futuro, lo dobbiamo ai nostri figli. Se ci aiutiamo insieme, il futuro c’è e lo realizzeremo, come umili costruttori”, ha spiegato monsignor Leuzzi.

Liris, che ha anche la delega all’edilizia residenziale pubblica, ha evidenziato che “occorre una filiera virtuosa, e se si verifica questa condizione, l’eco sisma bonus rappresenta una grande possibilità alle nostre cinque Ater per rinnovare completamente un patrimonio edilizio non adeguato, nè dal punto di vista sismico né dal punto di vista energetico. Per attuare una forma di welfare a vantaggio di persone fragili, che hanno diritto a vivere in case sicure e confortevoli”.

Ha ricordato inoltre che la Regione Abruzzo “ha già stanziato 1,5 milioni a favore delle cinque Ater, per consentire loro di dotarsi strutture tecniche e amministrative utili a mettere a frutto l’eco sisma bonus”.

Ha sottolineato la importanza della nuova normativa il presidente Di Marcello: “c’è una forte richiesta da parte dei cittadini e anche da parte dei professionisti per avere chiarezza su uno strumento, l’eco sisma bonus che può dispiegare i suoi effetti positivi se è ben compreso da tutti, ecco perché abbiamo deciso di organizzare questo momento di informazione e confronto”.

Ed ha continuato: “il punto forte è l’importante contributo economico, attraverso il meccanismo della cessione del credito, paradossalmente però corriamo il rischio di non avere un numero sufficiente di imprese che possano far fronte a tutta la richiesta, soprattutto per i piccoli interventi, visto che le aziende si concentreranno su quelli di grandi dimensioni e importi. È importante dunque prevedere una proroga rispetto all’attuale scadenza”.

A fare luce sull’aspetto dei controlli sulla legalità e la correttezza dell’utilizzo dello strumento è stato il magistrato Di Florio. “L’aspetto positivo – ha detto – è che il legislatore non ha inteso munire di una sanzione penale il procedimento, ma questo non vuol dire che alcune condotte  non possano avere una rilevanza penale. Ad esempio, per quanto riguarda la materia dei falsi, come il gonfiare i prezzi, l’ottenere un credito d’imposta che non è dovuto o non è dovuto nella misura indicata dalla legge, grazie a sovrafatturazione. Non dobbiamo dimenticare che ci troviamo davanti ad un businessnotevole, che riguarda potenzialmente 19 milioni e mezzo di italiani proprietari di prima casa, e ci sono molte seconde case”.

“È un momento epocale – ha affermato Vallese -, bisogna riconoscere al governo una intuizione che ora è attenzionato da altri Paesi europei, istanza dalla nostra categoria professionale, che ha perorato da anni la strategia di recupero del patrimonio edilizio, di paesi e città. Ma mai come ora era stata vissuta come priorità, e come mossa per rilanciare il settore edilizio, in un Paese che ha il patrimonio residenziale realizzato prima degli anni ‘80 del tutto inadeguato per la normativa sismica”.

Il presidente della Federazione Regionale Ordine Architetti Abruzzo e Molise, ha poi evidenziato le seguenti criticità: “la priorità doveva essere la messa in sicurezza sismica, poi quella dell’adeguamento energetico, dell’appartamento ed edificio oggetto di intervento. Occorre porre attenzione per evitare che l’adeguamento energetico non comprometta la qualità storico estetica e architettonica dell’edificio, con lastricate di cappotti termici”. Infine, ha sottolineato che “la certezza di rispetto della norma non è scontata, e molta della responsabilità grava sulle spalle di tecnici e imprenditori, che devono verificare e asseverare ad esempio la conformità urbanistica, e c’è una situazione disastrosa nel reperimento della documentazione ante 1967. Un lavoro molto lungo che però non trova remunerazione”.

“Parliamo di un ottimo strumento – ha spiegato sua volta Marchese – ma per funzionare è determinante il ruolo del cittadino, dell’esecutore delle opere e del sistema creditizio. Una esecuzione che è basata su una cessione del credito che è alla fine del processo, ma per avviare il processo, occorre finanziare le imprese, si deve ragionare su prestiti ponte per coprire le spese preliminari”.

Di Giamberadino ha illustrato la complessità degli aspetti tecnici dell’Eco sisma bonus, evidenziando “la centralità della cessione del credito per l’efficacia e la potenza di fuoco della misura”.

“Questo strumento è in fondo una evoluzione delle detrazioni fiscali già previste per la riqualificazioni edilizie, estendendo però la possibilità di cessione del credito, che consente ora di aderire allo strumento anche  a chi non  ha capienza d’imposta, e ha ben poco da detrarre, si pensi al condomino che è  una persona anziana che ha un reddito imponibile che non  supera i 7.500 euro e non paga l’irpef”, ha sottolineato.

“Le banche rivestiranno un ruolo fondamentale nel meccanismo dell’eco sisma bonus – afferma De Simone – per sostenere le imprese nelle opere che andranno ad eseguire, con una prima cassa di avvio, e soprattutto per poter gestire e acquistare i crediti derivanti dalla norma, e anche nel mediare il rapporto tra la domanda e l’offerta”.

“Siamo in attesa di un assestamento normativo che arriverà a giorni – ha affermato il professor Tatafiore -, ma affinché queste norme possano determinare una riqualificazione del patrimonio edilizio e una nuova prospettiva in ambito di efficienza delle nostre strutture, il legislatore non può essere pervasivo del mercato, può dare regole ma c’è bisogno che queste regole siano accompagnate da dinamiche di mercato tese ad organizzare questi meccanismi”.

L’evento ha visto il contributo di Aniem, Ance, API e CNA di Teramo insieme alla So.Co.ImConsorzio Costruttori & Impiantisti di Teramo e Confimprese Abruzzo.

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