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CLAUDE MOUSSE’ : CHAMPAGNE PINOT MEUNIER 2019

Cucina & Cantina 156

 Questa settimana restiamo in Francia per degustare l’ultimo nato nella cantina di un artigiano che ben conosciamo per aver già apprezzato la “Réserve” e la “Cuvée Spéciale”. Si tratta di un Pinot Meunier 2019, messo in bottiglia 7 mesi fa, appena dopo il “dégorgement”. Prima di riproporvi la storia della cantina e i dettagli della vinificazione giova sapere che questo millesimato è frutto di una sperimentazione, una delle poche in tutta la regione dello champagne. Il risultato è stato eccellente e forse inatteso, abituati a considerare le uve provenienti da questo vitigno come indispensabili per assemblate la “Cuvée Tradition” (75% Pinot Meunier e 25% Chardonnay) e la “Cuvée Réserve” (50% Chardonnay e 50% Pinot Meunier) ; insomma uve per lungo tempo snobbate, relegate ad un ruolo gregario e utilizzate come “portaborse” di cuvée più nobili. Dal 2019, dopo attente osservazioni e nella considerazione che si esalta sui terreni più argillosi, resiste meglio alle gelate primaverili e produce uve nere a succo bianco, matura più tardi ed ha una carica speziata molto più marcata, è stato deciso di farne un millesimato in purezza, che nel bicchiere si traduce in un vino molto fruttato con aromi di frutti rossi e sentori molto floreali.

La cantina prende il nome dal suo fondatore che nel 1970 si è messo in proprio dopo aver conferito per lunghi anni le uve alle maisons più blasonate di Epernay. Oggi il figlio David, nel solco della tradizione famigliare e della carta di qualità prevista dal disciplinare di produzione dello champagne, ha saputo aggiornare con giudizio ed equilibrio  le differenti tecniche di produzione e di vinificazione ed offrire,quindi, un prodotto di qualità e di carattere. La dimensione artigianale  a mio avviso rappresenta il punto forte di questa piccola realtà contadina che combatte giornalmente con gli oltre tremila produttori della regione per affermare la sua diversità che la bottiglia esprime ogni anno non in modo standard ma in accordo ai capricci della natura . E’ proprio il caso di dire che David combatte ogni anno contro Golia.

Annata : 2019

Gradazione alcolica: 12 vol.%

Varietà delle uve:  Pinot Meunier 100%

Tipologia: Le vigne sono ubicate sulle colline di Epernay con orientamento a sud e si estendono per 8 ettari in vari appezzamenti nei comuni di Monthelon, Chavot-Courcourt,  Moussy, Morangis, Mancy, Savigny, Brouillet et Crugny. Come ho detto poco sopra,si adatta meglio ai terroir più argillosi, resiste meglio alle gelate primaverili e,soprattutto, vista la tendenza ad anticipare sempre di più la vendemmia, avere un vitigno tardivo conta molto nella economia globale della cantina.

Vinificazione: le tappe sono diverse e debbono rispettare la regolamentazione specifica “AOC Champagne” a cominciare dalla vendemmia che non ha una data precisa e deve essere fatta rigorosamente a mano. Le uve debbono essere pressate dolcemente onde preservare la qualità del frutto ed avviate alla fermentazione alcolica a temperatura controllata . Le fasi successive sono :

Le Tirage : ovvero l’imbottigliamento. Consiste nel riempire le bottiglie  di differenti vini della vendemmia precedente  aggiungendo zucchero e lieviti al fine di provocare una seconda fermentazione. Questa operazione è chiamata “prise de mousse”. Le bottiglie sono tappate e stoccate a bassa temperatura per tre- quattro anni.

Remuage et dégorgement : Una volta che lo champagne è arrivato a maturazione le bottiglie sono sottoposte a rotazione periodica e private del deposito che si forma sul tappo; durante l’ultima operazione viene aggiunto un “liquore” onde ottenere il “secco” o il “semisecco” per arrivare,infine, alla apposizione del tappo finale.

Habillage et commercialisation : ovvero etichettatura e vendita, operazioni alle quali David provvede direttamente.

Caratteristiche organolettiche: Nel calice ha un colore giallo pallido con riflessi verdastri e con una spuma fine e rigogliosa. Al naso si avvertono note di mela cotogna, gelsomino e albicocca. Al palato è vivace, molto minerale con un ritorno di pienezza tipico del Pinot Meunier. Spontaneo, non banale, figlio di un vero vigneron. Restare alla larga se si è abituati al solito frizzantino per aperitivo.

Temperatura di servizio: 6°C per per apprezzare il fine perlage e i delicati profumi  è opportuno l’uso di un calice a tulipano

.

Longevità : se ben conservato a temperatura costante di 10/12 C. può

restare in cantina per almeno 10 anni.

Abbinamenti : Eviterei di servirlo in aperitivo. Lo sposerei con dei gamberi rossi  al vapore, con una spigola al sale o con delle ostriche nature. Per chi vuole osare,invece, il mio consiglio è di provarlo con dei cestelli di stracchino,asparagi e tuorlo d’uovo lesso sbriciolato.

(M. Travaglini)

 

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