La poesia giapponese, ricca di tradizioni e influenze millenarie, ha saputo evolversi nel corso dei secoli mantenendo intatta la sua bellezza intrinseca e il suo potere evocativo. Tutto ebbe inizio durante la Dinastia Tang, quando i poeti giapponesi si incontrarono con i loro omologhi cinesi e diedero vita alle prime opere spettacolari che avrebbero plasmato il panorama poetico del Giappone. Le poesie cinesi, conosciute come kanshi, fecero da catalizzatore per l’emergere di una forma poetica distintamente giapponese.
Col passare del tempo, la cultura cinese si fuse sempre più con quella giapponese, diventandone parte integrante. Questa fusione si rifletteva anche nelle opere letterarie, come nel celebre Genji Monogatari, dove coesistevano sia poesie in cinese che in giapponese, testimoniando la profonda interazione tra le due culture.
Il XIX secolo ha segnato una svolta significativa per la poesia giapponese, con la sua divisione in diverse forme poetiche, tra cui il tanka (o waka), l’haiku e lo shi. Il tanka, con la sua struttura versatile, divenne uno dei pilastri della poesia giapponese, permettendo ai poeti di esprimere una vasta gamma di emozioni e pensieri in un numero limitato di versi. L’haiku, invece, subì un’evoluzione tematica durante il periodo Edo, quando alcuni poeti lo adottarono come strumento per catturare l’essenza della natura e dei momenti fugaci.
Oggi, la poesia giapponese continua a prosperare grazie al talento di una nuova generazione di poeti contemporanei. Tra questi, emergono alcune figure assolutamente da non perdere, che con la loro sensibilità e maestria sono riusciti a lasciare un’impronta indelebile nel panorama poetico giapponese.
In uno dei numeri passati abbiamo presentato Kazuko Shiraishi, le cui opere sono caratterizzate da una profonda introspezione e una sensibilità unica nel catturare l’essenza dell’esperienza umana. Con una carriera che spazia per oltre sei decenni, Shiraishi ha influenzato generazioni di poeti con la sua voce autentica e la sua capacità di trasformare le parole in pura poesia.
Oggi presentiamo Hiromi Ito, una delle voci più rivoluzionarie della poesia contemporanea giapponese. Con uno stile audace e provocatorio, Ito sfida le convenzioni letterarie e esplora temi tabù con coraggio e sincerità. Le sue poesie sono un’esplosione di energia e vitalità, che riflettono l’animo inquieto e ribelle della società moderna.
(R.P.)
Neve
Mentre seguo con gli occhi una scia di orme rotonde scopro che è stato ucciso un coniglio avanti dritto è la volpe, mi dicono zampe unite pausa zampe unite pausa avanza il coniglio zampe unite pausa e avanti dritto s’intersecano e diventano avanti dritto non c’era sangue da nessuna parte zampe unite pausa non ha neppure provato a lottare sono scalza ho tolto le scarpe e ho tolto i calzini ero completamente scalza guarda qui quando ho tolto scarpe e calzini ho visto che sulle dita dei piedi mi erano cresciuti i peli sanguinavo tra le dita guarda anche questo io scrivo e guarda anche questo voglio mostrartelo anche tu scrivi lo vedo un uomo con una scrittura così bella penso che bello uomo, uomini, donne smetti di scrivere e metti via tutto non hai intenzione di mostrarmi nulla metti le scarpe ti prepari ad attraversare il campo di neve mentre io resto qui se in un campo di neve zampe unite pausa verrà catturato da avanti dritto sarà in una mattina dove la luce si sparge.