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AI CONFINI DELL’IMPERO. NUOVE PERIFERIE DELL’ARTE CONTEMPORANEA-CAGLIARI, FONDAZIONE DI SARDEGNA

Si è inaugurata venerdì 16 la mostra “AI CONFINI DELL’IMPERO”, ultima di un ciclo di esposizioni che ha toccato diverse Città della penisola. La rassegna, promossa dall’associazione culturale ARTHAofficina di Sassari, sostenuta dalla Fondazione di Sardegna, è curata dallo storica e critica dell’arte Beatrice Dotzo della quale ospitiamo la riflessione critica. (R.P.)

 

Di Beatrice Dotzo

L’arte contemporanea, sempre alla ricerca di nuove frontiere e significati, trova la sua ispirazione più profonda “Ai Confini dell’Impero”. Questa espressione apre le porte ad un viaggio avventuroso attraverso le nuove periferie dell’arte contemporanea dove l’innovazione e la sperimentazione sono protagonisti nella sfida alle convenzioni e nello spingere i confini dell’espressione artistica.

Il percorso espositivo ha attraversato i  territori della contemporaneità in ambito nazionale: Sassari, Siena, Bologna, Perugia e Como. Realtà culturali nelle quali è stato determinante il rapporto dialettico con differenti realtà storiche e sociali.

Il concetto di periferia, solitamente associato a una posizione geografica marginale rispetto a un centro dominante, trova nuova vita nell’arte contemporanea. La questione non è solo un problema di spazio, ma anche di contesto culturale, sociale ed emotivo.

Gli artisti, essi stessi periferie, ne esplorano, non solo metaforicamente, la giornaliera contingenza all’interno della quale si rivelano  ricchezze trascurate e misconosciute che abitano i confini dell’impero, ma ne respirano l’aspetto più affascinante, determinato dalla diversità culturale e geografica che esse incorporano.

Artisti, provenienti da contesti meno canonici, portano con sé storie, tradizioni e prospettive che arricchiscono il dialogo artistico globale. Lontani dalle influenze centrali, questi creativi , con la loro opera, contribuiscono ad arricchire il panorama artistico internazionale.

Una delle caratteristiche distintive dell’arte contemporanea è la sua vasta gamma di medium e tecniche: l’uso di materiali non convenzionali, tecniche miste e nuove tecnologie fanno emergere una diversità culturale e geografica incorporata nelle opere stesse.

 In questo viaggio verso le periferie dell’arte, la tecnologia gioca un ruolo fondamentale. L’arte digitale, la realtà virtuale e altre forme tecnologiche emergenti stanno rivoluzionando l’approccio artistico, nel rendere il confine tra l’opera e lo spettatore sempre più sfumato.

Le nuove periferie dell’arte contemporanea diventano anche il terreno fertile per le riflessioni politiche e sociali. Gli artisti esplorano le disparità economiche, le questioni ambientali e i problemi sociali, portando la loro arte al servizio di una causa. Questa dimensione impegnata dell’arte sfida la sua posizione di osservatrice passiva, invitando gli spettatori a riflettere su questioni cruciali attraverso l’occhio sensibile e critico dell’artista.

L’esplorazione dell’identità individuale e collettiva è il veicolo per la riflessione che, attraverso le opere,  sfida con il loro linguaggio le convenzioni, e si muove nel tempo assorbendo e reinventando precedenti espressività secondo uno degli assunti dell’estetica:  in arte non esiste un “progresso” lineare e progressivo, come per tutte le altre dimensioni del sapere, ma una rivisitazione che spinge l’artista a muoversi in una sorta di macchina del tempo dalla quale riassume tematiche, mestiche e metodologie  funzionali  alla propria poetica.

Con tali presupposti il progetto, fatto proprio dalla Fondazione di Sardegna, è nato come omaggio ad un gruppo di artisti il cui impegno e talento hanno sfidato l’evoluzione dei tempi, in decenni di continua operatività. Nella loro opera ciò che colpisce è la coerenza intrinseca alla loro evoluzione espressiva in cui hanno affrontato i cambiamenti, senza cadere nella trappola della novità fine a se stessa. Al contrario, il loro lavoro rappresenta il risultato di una prassi impeccabile che testimonia le profonde competenze nell’uso dei mezzi espressivi e nell’equilibrio armonioso tra la tradizione e la sperimentazione.

La produzione di Paola Dessy riflette la capacità di rinnovare le molteplici esperienze grafiche e plastiche del passato, dando vita a un affascinante dialogo tra la tradizione e l’innovazione. La sua opera trova espressione nella rielaborazione e nella stampa digitale, come nella proposta dei contenuti preesistenti in un nuovo linguaggio contemporaneo.

Paola Dessy, WORK IN PROGRESS, 2009. Digitale su tela

 Le creazioni di Giovanna Secchi ci conducono in un mondo fatto di connessioni poetiche tra l’artista e le sue sensazioni. Ogni opera diventa un viaggio intriso di forti emozioni attraverso la forza tagliente degli “ abiti da sposa”, la raffinatezza delle tele o delle trame sbalzate, con un tocco di eleganza senza tempo. 

Giovanna Secchi, UN BOSCO DI CARTA 2023. Collage, intaglio, pastelli, acquarelli

Angelino Fiori evidenzia la sua sensibilità cromatica nell’uso dei cartoni ondulati, in cui la plasticità delle forme si fonde con la vivacità dei toni, mentre, nel “Mare Nostrum” vecchie casse tipografiche contengono un microcosmo di personaggi in creta. 

Angelino Fiori,MARE NOSTRUM 2022. Cassa tipografica, serigrafia, creta modellata

La suggestiva ricerca di Marco Ippolito esplora invece la percezione del reale attraverso la bi-tridimensionalità, in un intreccio tra tecnica, colore e spazio. Nelle sue creazioni si avvale della stampa xilografica a più tavole, dando vita a forme che si dipanano nello spazio o si dissolvono nella bidimensionalità attraverso il sovrapporsi dei neri.

Marco Ippolito, MONOLITO,2024. Xilografia, acrilico su compensato

Roberto Puzzu elabora, infine, una sintesi intrigante tra le nuove tecnologie digitali e i medium tradizionali. Nelle sue ultime produzioni modella la materia attraverso la stampa 3D, realizzando forme complesse e dettagliate, definite da abili finiture in cartapesta e da una fittissima ragnatela di segni che incide e disegna il campo dell’opera, con l’esito di un’appassionata intensità espressiva.

Roberto Puzzu, UNO E TRINO, 2023. Cartapesta e siliconi su pla

Per i lettori che volessero approfondire i contenuti della mostra abbiamo inserito il link per accedere al catalogo della manifestazione in formato pdf anche scaricabile sul proprio cellulare o computer.

CATALOGO CAGLIARI

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