HomeCulturaarti HUMAN IMAGE RECOGNITION: L’ESPRESSIONE ARTISTICA TRA UOMO E TECNOLOGIA

 HUMAN IMAGE RECOGNITION: L’ESPRESSIONE ARTISTICA TRA UOMO E TECNOLOGIA

La Galleria BPER Banca fa il suo debutto nel ” mondo della fotografia contemporanea” con Human Image Recognition, una mostra che presenta un corpus di opere inedite concepite appositamente per l’occasione  da Alessandro Sambini che riflette sulle complesse relazioni tra l’uomo e le nuove tecnologie e che consiste nell’intervento di modifica manuale su immagini preesistenti che vengono alterate e arricchite di nuove informazioni.

L’artista, rispetto all’esistente,  unisce la creatività personale usata come un algoritmo Image Recognition, progettato per analizzare i contenuti visivi, ne indaga e propone aggiunte, alterazioni, delimitazioni con un approccio simile a quello delle intelligenze artificiali . Questo processo creativo gli  permette di creare nuove associazioni, nell’amalgama di ciò che già è visibile, con il prodotto della sua immaginazione. Una ricontestualizzare dell’insieme  che assume una diversa leggibilità nel suo nuovo contenuto visivo. Senza nulla togliera alla bontà dell’operazione, questa, più che una mostra di fotografia che nell’insieme è solo parte dell’opera,  è un prodotto che si serve, per la sua creazione,  del processo fotogragico in aggiunta all’intervento volutamente manuale, nell’originare opere che complessivamente possono considerarsi post-concettuali piuttosto che fotografie.

L’intervento sull’immagine avviene con un gesto artigianale, attraverso l’utilizzo di un pennarello che, secondo le intenzioni dell’artista, restituisce all’opera la peculiarità e l’unicità della mano umana. Sambini, nell’apprendere dalla macchina, innesca un’esplosione iconografica che espande le potenzialità intrinseche dell’opera. Questo approccio non mira solo a esaminare l’intervento umano nella creazione artistica, ma anche ad esplorare la capacità umana di acutizzare la visione e di problematizzare il visibile.

In particolare, tre grandi opere esposte lungo le vetrine di via Mengoni sono significative per la comprensione delle modalità e le finalità dell’inrevento.

L’esame condotto sul quadro di Francesco Hayez, “Maria Stuarda che sale al patibolo” (1827), parte delle collezioni di BPER Banca, nella quale Sambini destruttura l’opera originale in tre pannelli dove, attraverso il suo metodo diagnostico, il significato originario del dipinto viene volontariamente eluso, con la scelta di evidenziare invece sull’immagine,ricomposizionandoli, volti, corpi ed edifici. L’opera concepita fronte restro crea una sinergia tra interno ed esterno dove  le vetrine assumono la funzione di lenti di ingrandimento performanti.

Le altre opere , fotografie di luoghi di villeggiatura che sembrano provenire da poster pubblicitari, immagini create dall’intelligenza artificiale che simulano vedute di paesaggi concepiti dalla mano di artisti importanti della storia dell’arte dove, Sambini moltiplica i piani della rappresentazione, nell’evidenziare una fitta rete di sottotesti.

La mostra prevede la presenza dell’artista  presso gli spazi di BPER Banca Private Cesare Ponti. Durante le giornate di apertura, Sambini lavorerà alla creazione di un catalogo visivo, tramite un’analisi degli strumenti creativi generativi dell’intelligenza artificiale.

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