HomeLa RivistaLES POÈTES MAUDITS: I POETI MALEDETTI. UNA RASSEGNA DI ANIME TORMENTATE

LES POÈTES MAUDITS: I POETI MALEDETTI. UNA RASSEGNA DI ANIME TORMENTATE

Nel vasto panorama della letteratura e della poesia, spesso emergono gruppi di autori che si distinguono per la loro ribellione alle convenzioni dell’epoca e il loro stile di vita e di scrittura al limite dell’estremo. Tra i gruppi più iconici di figure letterarie ribelli spiccano i Poètes maudits, un termine coniato dal celebre poeta francese Paul Verlaine.

L’appellativo “Poètes maudits,” letteralmente “poeti maledetti,” non può che suscitare curiosità e fascinazione, portando a interrogarsi su chi siano realmente questi poeti e perché abbiano meritato un titolo così oscuro. La storia dei Poètes maudits inizia con Paul Verlaine, il quale coniò questo termine per descrivere i suoi amici e frequenti compagni di strada letteraria. Nel 1883, Verlaine diede vita a un’opera che omaggiava questa cerchia di autori, pubblicando un libro dal titolo omonimo. La sua intenzione era chiara: voleva celebrare e immortalare quegli scrittori che, seppurericchi di talento, vivevano vite al limite, spinte da una creatività ribelle e una tendenza all’autodistruzione.

Chi sono, dunque, questi poeti maledetti? La lista di Verlaine comprende alcuni nomi che hanno lasciato un’impronta indelebile nella storia della letteratura. Tristan Corbière, con la sua poesia carica di sarcasmo e disincanto, è uno dei pilastri fondamentali di questa corrente. Stéphane Mallarmé, famoso per la sua poesia simbolista, contribuì a modellare il panorama poetico dell’epoca. Arthur Rimbaud, noto per la sua genialità e la sua vita turbolenta, rappresenta un punto di riferimento centrale. Auguste Villiers de L’Isle-Adam, Marceline Desbordes-Valmore e Pauvre Lelian, pseudonimo e anagramma dello stesso Verlaine, completano questa galleria di poeti tormentati.

Tuttavia, va notato che l’etichetta di “poeti maledetti” non si limita a questa cerchia ristretta. Il maledettismo è un fenomeno che si estende ben oltre il cerchio di amicizie di Verlaine. Questa categoria comprende una vasta gamma di autori, anche di epoche molto distanti da quella di Verlaine. Essi condividono una predisposizione a vivere una vita caratterizzata da eccessi, spingendosi agli estremi dell’esperienza umana e affrontando le conseguenze della loro ribellione contro le norme sociali e letterarie dell’epoca.

Tra gli esempi più celebri di poeti maledetti di epoche diverse, spicca il nome di Charles Baudelaire, il cui lavoro nell’opera “I Fiori del Male” incarna l’essenza stessa del maledettismo. Altri autori, come il medievale Cecco Angiolieri, il maestro del racconto gotico Edgar Allan Poe, il romanticismo di John Keats e perfino i pittori Vincent van Gogh e Amedeo Modigliani, con la loro arte intensa e tumultuosa, rientrano in questa categoria.

Infine, non si può non menzionare il leggendario cantante dei Doors, Jim Morrison, le cui liriche profonde e il comportamento selvaggio lo hanno inserito a pieno titolo tra i moderni poeti maledetti.

In definitiva, i Poètes maudits rappresentano una categoria letteraria che abbraccia l’oscurità e la ribellione, sfidando le norme della società e della letteratura. La loro poesia, spesso intrisa di disperazione e tormento, getta una luce cruda sull’esperienza umana, esplorando le profondità dell’anima e sfidando le aspettative convenzionali. La loro eredità rimane un capitolo affascinante e controverso nella storia della letteratura, una testimonianza di come la creatività possa fiorire anche nei luoghi più oscuri dell’animo umano.(R.P)

 

Da LES FLEURS DU MAL di Charles Boudelaire

L’albatros

Spesso, per divertimento, i marinai
catturano degli albatri, maestosi uccelli marini,
che seguono, pigri compagni del viaggio,
la nave che solca gli amari abissi delle acque.

E, non appena li hanno messi sul ponte della nave,
questi re dell’azzurro, impediti e vergognosi,
ripiegano con pietà le grandi ali bianche,
come dei remi senza vita, accanto ai loro fianchi.

Com’è maldestro e goffo l’albatro!
Poco prima così regale, com’è comico e brutto!
Qualcuno gli solletica il becco con la pipa,
l’altro, arrancando, mima l’uccello infermo!

Il Poeta assomiglia al principe delle nuvole
che abita nella tempesta e irride l’arciere;
ma che, esule sulla terra, al centro delle beffe,
non riesce a camminare per le sue ali di gigante.

Corrispondenze

La Natura è un tempio dove colonne dotate di vita
lasciano talora uscire parole incerte e confuse;
l’uomo attraversa foreste di simboli
che l’osservano con sguardi familiari.

Come echi prolungati che si confondono da lontano,
in un’unità oscura e profonda,
vasta come la notte e come la luce,
i profumi, i colori e i suoni si rispondono a vicenda.

Vi sono profumi freschi come carni di bambini,
dolci come gli oboi, verdi come i prati,
– e altri, corrotti, preziosi e in trionfo,

che si espandono comecose infinite, come
l’ambra, il muschio, il benzoino e l’incenso,
che cantano le ebbrezze dello spirito e dei sensi.

LA DISDETTA.

Per sollevare un peso così grave ci vorrebbe il tuo coraggio, o Sisifo! Per quanta energia si abbia al lavoro, l’Arte è lunga e la Vita è breve.

Lontano da le sepolture celebri, verso un cimitero remoto, il mio cuore, come un tamburo velato, va battendo funebri marcie.

Molti gioielli dormono sepolti ne le tenebre e ne l’oblio, assai lontani dai picconi e dalle sonde;

molti fiori spandono a malincuore il loro profumo dolce come un segreto ne le solitudini profonde.

 

L’UOMO E IL MARE.

Uomo libero, tu amerai sempre il mare!

II mare è il tuo specchio; tu contempli la tua anima ne lo svolgersi infinito della sua onda, e il tuo spirito non è un pelago meno amaro.

Ti compiaci nel tuffarti in seno a la tua imagine: l’avvolgi con li occhi e con le braccia, e il tuo cuore si distrae talvolta dal suo battito al rumore di quel lamento indomabile e selvaggio.

Siete ambedue tenebrosi e prudenti: uomo, nessuno ha mai scandagliato il fondo de’ tuoi abissi; o mare, nessuno conosce le tue intime ricchezze, tanto siete gelosi dei vostri segreti!

E pure ecco, da innumerevoli secoli vi combattete senza pietà nè rimorso, tanto amate la carneficina e la morte, o lottatori eterni, o fratelli implacabili!

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