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“PESCARA E’ NATA GIOVANE”. SPORT E’ VITA?

 

SPORT E’ VITA?

“PESCARA E’ NATA GIOVANE”.

di Enea Di ianni

“PESCARA E’ NATA GIOVANE”.Così apre la pagina che pubblicizza l’evento degli “European Masters Athletics Championistrips”, i campionati biennali per eventi di atletica leggera che videro la prima edizione nel 1978 a cura dell’ ”European Masters Athletics”.

Gli scenari che hanno degnamente accolto gli atleti sono stati lo stadio Adriatico “Giovanni Cornacchia” di Pescara, il “Mastrangelo” di Montesilvano e lo Stadio comunale di Francavilla al Mare, tre strutture davvero gremite da tanti sportivi e con altrettanto numerosa presenza di pubblico, variegato per sesso, età e provenienza, quasi a voler far corona ad un’attività, quella sportiva, che solo nel 2021, con la legge 234, riesce a concretizzare il senso della cosiddetta “educazione fisica” ed entra, con ingiustificato eccessivo ritardo, all’interno della scuola elementare, l’odierna “Primaria”.

Il Master Europeo di atletica leggera mi piace leggerlo come la risposta più eloquente nei confronti di chi ha perso tempo, per anni, cincischiandosi nel far finta di non capire il valore dell’ introduzione ufficiale dello sport nella scuola a partire da subito, già dalla scuola dell’infanzia e, soprattutto, curato da docenti qualificati.

Ha perfettamente ragione Chiara Priore[1] a scrivere che trattasi di un sogno, un lungo sogno, che s’avvera e prende corpo davvero con fatica anche se non era mai venuto meno in quanti l’hanno sempre tenuto in vita continuando a discutere sul valore, in educazione infantile, di taluni insegnamenti senza dimenticare mai che una buona scuola implica di certo buone strutture, sicure e adeguate, ma senza buoni insegnanti ed efficaci insegnamenti il cammino si fa difficile.

La bacchetta di una fata morgana ci fa ben sperare che nella vita non bisogna mai perdere la fiducia.  Dal 1986, anno in cui terminavo il mio corso di studi all’ISEF di Napoli, sono trascorsi solo 35 anni.  Ma mai dire mai: nei prossimi mesi, finalmente in tanti, potremmo gioire che quel che un tempo era un sogno, forse, presto diventerà realtà!”

Per quanto mi riguarda, sono stato da sempre impegnato nel sostenere il non senso di una parvenza di attività motoria contenuta , malamente, sotto la voce “Educazione fisica”, attività scarsamente sostenuta e, nella maggior parte dei casi, lasciata al senso di responsabilità dei docenti.

Fortunatamente è’ stato sempre grande, negli anni, il senso di responsabilità della stragrande maggioranza dei “maestri” e delle “maestre” che, spesso in solitudine,  si sono inventate soluzioni intelligenti di fronte ai problemi più svariati che le diverse riforme si sono trascinati dietro e lo hanno fatto in silenzio , per amore dell’ infanzia.

Una “buona scuola” l’hanno sempre fatta, prima di tutto e soprattutto, dei buoni “maestri .

Per insegnare a bambini di scuola dell’infanzia e di scuola elementare (primaria di 1° grado!) ci vuole un’educazione interiore non meno elevata ed elaborata della cultura che occorre per insegnare negli altri ordini di scuola. Semmai occorre qualcosa in più, qualcosa che ha a che fare con la sensibilità, l’attenzione continua, la vicinanza fisica e affettiva, un comportamento coerente  ed esemplare. Sempre.

Nel 1977, nel Circolo Didattico di Raiano (AQ), a proposito dell’importanza dell’educazione del corpo, quella motoria, l’indimenticato pedagogista Luigi Volpicelli chiariva così il proprio convincimento in merito:

Io penso che nella scuola dovrebbe esserci la bicicletta o, almeno, quella bicicletta ferma che è nei gabinetti ortopedici. Dovrebbe esserci lo yoga, dovrebbe esserci lo stenditoio di elastici per fare esercizi. E che, potendo, bisognerebbe introdurre questi bambini, fin da bambini, nello sport del tennis e della pallacanestro. Sono sport che diventano, poi, una costante dell’uomo adulto, un costume”.

Non insegniamo, forse, a leggere per poter leggere nella vita e a scrivere per poter scrivere nella vita? Dunque dobbiamo curare l’educazione del corpo per poter continuare, nella vita, a fare esercizi col corpo e per poter continuare a disporne, del nostro corpo, a pieno, sempre e meglio.

Sì, perché lo sport non è la fatica fisica e non è neppure sostituibile con essa e ad essa; non sono intercambiabili, La fatica fisica può anche essere un motivo di regresso nella crescita e nella vita spirituale, Lo sport, invece, è sempre un elemento greco e dionisiaco di armonia fisica e di armonia spirituale.

Ci siamo: “quel che un tempo era un sogno” sta diventando realtà: Il 30 dicembre 2021, con la legge n. 234, si sancisce che i docenti specialisti insegneranno l’educazione motoria nella scuola Primaria.

Si comincerà già col corrente anno scolastico e ne beneficeranno, subito, gli alunni delle classi quinte per poi andare a coinvolgere, negli anni a seguire, le altre. Non sono trascorsi, però, solo 35 anni da quando sognavano la stessa cosa tanti maestri di scuola Elementare-Prima

Ne sono trascorsi ben 46 di anni da quando anch’io, da Direttore Didattico prima e Dirigente Scolastico poi, ho nutrito, insieme a tantissimi maestri e maestre, lo stesso sogno e, per essere coerenti con l’ideale, non ci siamo limitati a sognare, ma ci siamo dati da fare  perché anche “quella”, di infanzia, potesse avvalersi dell’apporto di specialisti  e beneficiare davvero dell’educazione del corpo attraverso lo sport. Anzi attraverso “gli sport” perché ogni parte del corpo ne possa trarre giovamento e l’intera persona goderne al presente e in futuro.

Proprio una delle tante immagini venute alla ribalda degli Europei Master di Atletica leggera, ci può essere di grande incitamento. E’ quella di una “nonnina” di 96 anni, la finlandese SenIni Sopanen, che si è aggiudicata la medaglia d’oro nel salto in lungo della categoria W95 e che vive una condizione fisica sportiva superlativa. Il salto vincente – di 97 centimetri – è stato, sì, importante, ma davvero sorprendente è il suo stato di forma, la sua condizione fisica e mentale, grazie anche all’ ”educazione motoria” e alla pratica sportiva.

[1] Chiara Priore, L’educazione motoria nella scuola primaria. Una nuova opportunità educativa,                     “Scuola/-299” dell’11.09.2023

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