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JAN VICENTE PIQUERAS, POETA

Juan Vicente Piqueras è un poeta spagnolo contemporaneo le cui radici e la passione per l’esplorazione si riflettono nelle sua poesia. Nato e cresciuto in un piccolo paese agricolo di Los Duques de Requena, dove sicuramente la cultura letteraria non stava nelle priorità del territorio, Piqueras ha coltivato una grande sete di conoscenza e di esperienze nel mondo.

La semplicità è un tratto distintivo della sua poesia, che affronta temi profondi e universali senza eccessivi giochi di parole o artifici. Con un linguaggio schietto e accessibile, le sue opere raccontano di vita, di sentimenti, di amore e di malinconia. Attraverso la sua scrittura, il poeta riesce a cogliere l’essenza delle emozioni umane e ad esprimerle in modo intenso e coinvolgente.

La formazione di Piqueras in Filologia Ispanica all’Università di Valencia ha senza dubbio influenzato la sua capacità di comunicare in modo chiaro ed efficace attraverso le parole. Tuttavia, la sua carriera variegata, che lo ha visto impegnato in diverse professioni, come annunciatore radiofonico, attore, sceneggiatore, sottotitolatore, traduttore e insegnante di spagnolo per stranieri, ha arricchito il suo bagaglio di esperienze e influenzato la sua visione del mondo.

Le esperienze di vita di Piqueras sono state ancor più ampie, poiché ha vissuto in diverse città e paesi, come Francia, Roma, Atene, Algeri e Lisbona, prima di stabilirsi ad Amman nel settembre 2019, dove è diventato direttore dell’Istituto Cervantes. Questi viaggi e spostamenti hanno sicuramente plasmato il suo spirito di esplorazione e la sua capacità di cogliere le sfumature della condizione umana in contesti culturali diversi.

 Juan Vicente Piqueras è un poeta la cui poesia rispecchia il viaggio interiore e esteriore che ha intrapreso nella sua vita. La sua poesia ha il sapore dell’autenticità,  riflette la sua dedizione a comunicare in modo diretto e comprensibile. Il suo stile semplice e senza fronzoli rende la sua opera accessibile a tutti . (R.P.)

Le sue pubblicazioni: Tentativas de un hйroe derrotado (1985), Castillos de Aquitania (1987), La palabra cuando (1991), La latitud de los caballos (Madrid, 1999), La edad del agua (2004), Adverbios de lugar (2004), Aldea (2006), Palmeras ( 2007), La hora de irse (2010), Yo que tъ (2012), Atenas (2013), El cielo vacнo (2013), La ola tatuada (2015), Padre (2016) y Animales (2017). Ha ricevuto i seguenti premi per la poesia: premio Josй Hierro, premio Antonio Machado, premio Jaйn, premio Valencia, premio del Festival Internacional de Medellнn, premio Manuel Alcбntara y premio Fundaciуn Loewe. In Italia ha pubblicato: “Mele di mare” (ed. Le Lettere , Firenze, 2003), “Palme” (ed. Empirнa, Roma, 2005) e “Braci” (ed. Empirнa, Roma, 2010).

Ha tradotto la “Poesнa Completa” di Tonino Guerra (2011), “Una calle para mi nombre”, antologia del poeta bosniaco Izet Sarajlic (2003), “Cosecha de бngeles”, antologia della poetessa rumena Ana Blandiana (2007), “El hambre del cocinero” e “Encima del subsuelo” di Kostas Vrachnуs (2008 e 2014), “El huйsped en el bosque”, antologia di Elisa Biagini (2010), e “Refugiarme en una palabra” di Cesare Zavattini (2016).

Ha partecipato nel 2000 a “Verba Volant. Incontri internazionali di poesia” a Salerno e a “Lo spirito dei luoghi. Incontri internazionali di poesia” nella Casa della poesia, nel 2001 alla manifestazione “Poesia contro la guerra” e nel 2002 a “Il cammino delle comete” a Pistoia e agli “Incontri internazionali di poesia a Sarajevo” nel 2002 e nel 2003, a “La poesia resistente” nel 2012.

Nel 2017 и stata pubblicata un’ampia antologia della sua poesia per Multimedia Edizioni / Casa della poesia, dal titolo “Vigilia di restare” con traduzione di Raffaella Marzano. Per il 2019 и prevista la pubblicazione in Italia del libro “Padre”. И ospite abituale della struttura di Casa della poesia.

 

DALLA RACCOLTA “PALME”.

Tutto è pronto: la valigia,
le camicie, le mappe, la fatua speranza.

Mi spolvero le palpebre.
Ho messo all’occhiello
la rosa dei venti.

Tutto è pronto: il mare, l’atlante, l’aria.

Mi manca solo il quando, il dove,
un diario di bordo, le carte
di navigazione, venti a favore,
il coraggio e qualcuno che mi ami
come non so amarmi io.

La nave che non c’è, le mani attonite,
lo sguardo intento, le imboscate,
il filo ombelicale dell’orizzonte
che sottolinea questi versi sospesi…

Tutto è pronto. Sul serio. Invano.

OCEANO NUZIALE

Questa storia comincia molto prima di noi.

Ci sono volute età di dolore e d’oro,

di pietra e di acqua antica, glaciazioni,

battaglie e lamenti, secoli, soffi,

una sera di marzo all’Isla Negra,  

caverne, vulcani, libri, guerre, aquile,

stelle, formiche, ponti, labbra, tunnel,

poesie, caramelle, Carmen, rose

che Luis rubava per regalarle a te.

Ci sono voluti mari manoscritti,

madri che ci hanno allattato, tempeste,

tori di neve, navi, nubi, foglie

che cadono al suolo in un giardino in Cile

quando nessuno le vede,

miserie e miracoli, per giungere qui,

sulle sponde di questo oceano nuziale,

del vostro amore che sta ricominciando.

Ci sono volute, persino,

cose che non c’era bisogno che accadessero:

tiranni, per esempio,

che non sanno, poverini, che l’amore li tollera e li usa per diventare più forte,

e che laddove seminano la loro impotenza,

il seme putrefatto del non posso,

la vita riesce a far crescere, nella sua pazienza,

la rosa regalata del sì voglio.

Questa storia comincia molto prima di noi,

e non ha fine.

Ci è mancato poco che non accadesse, e tuttavia

è accaduta, siamo qui, a battezzarci

nelle acque benedette

del vostro nostro oceano nuziale.

Oggi la vita è un sì. Ha senso.

L’amore, come il mare, non dorme mai.

E la marea cresce anche se nessuno la guarda.

Avete attraversato anni, paesi, pagine

per arrivare qui. E tanti auguri.

DUE NUVOLE

Una nuvola incontra un’altra nuvola,

si sposano e si mettono a piovere…

Questa è la storia dell’amore per mio padre.

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