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QUEL ROSSO SULL’ASFALTO CHE CI FA VERGOGNARE: La roulette russa delle strisce pedonali

 Editoriale / 118

QUEL ROSSO SULL’ASFALTO CHE CI FA VERGOGNARE.

La roulette russa delle strisce pedonali                                                                                                                          

di Pierluigi Palmieri                                                                                                                               

 Per recarmi nel centro storico della cittadina abruzzese dove risiedo devo attraversare il tratto urbano della Via nazionale Tiburtina Valeria, il che si configura come una sorta di  “roulette russa”. La metafora non appaia esagerata perché come nel famoso “gioco” anche sulle strisce si sfida la sorte rischiando di “rimanerci. Non è una finzione filmica, come ne “IL Cacciatore” di De Niro, dove l’attore inserisce  un solo proiettile su sei nel tamburo della Smith &Wesson, e, dopo averlo fatto girare velocemente, si punta la canna sulla fronte e preme il grilletto. Il Borgo  di Scurcola è famoso per il suo Castello le sue chiese medievali e per i suoi cortei storici e contende a Tagliacozzo la vera localizzazione della battaglia che vide soccombere Corradino di Svevia nel confronto con l’atuto Carlo d’Angio. Superata l’epoca in cui vi si arrivava esclusivamente a piedi o, per i più fortunati, a cavallo di un asino, le auto e le moto sono veri e propri proiettili puntati sulla fronte dei pedoni  che non avendo le ali non possono volare oltre la Strada Nazionale.

Nonostante da qualche anno, a seguito di una petizione popolare promossa dall’associazione per la tutela dei diritti civili CREDICI (che chiedeva però l’istallazione di impianti semaforici e/o di rotonde), siano stati  tracciati i “rallentatori ottici di velocità”, a far volare in aria i pedoni ci provano, spesso riuscendoci, gli automobilisti e i motociclisti. Favoriti dal lungo tratto rettilineo che precede l’ingresso dell’abitato continuano la loro corsa a oltre 100 kmh (alcuni cronometrati, soprattutto di notte, a oltre 140!!). Le strisce pedonali sono state tracciate a circa cento metri l’una dall’altra con la relativa segnaletica verticale ben in vista. Ebbene ( meglio dire “emmale”!) due anni fa  all’ingresso Ovest  “sulle strisce” è stata investita la dottoresse che usciva dal suo ambulatorio di Medico di Famiglia ricoverata in codice rosso e poi sottoposta a delicatissimi interventi chirurgici. lo scorso anno un tranquillo cittadino che con la moglie e un’altra coppia attraversava sul lato Est è stato ucciso (e il suo amico ricoverato in codice rosso), da un “pilota” che si è poi dato alla fuga.

Questa mia premessa vuole essere anche  una testimonianza sullo stato dell’arte del contrasto alla strafottenza della gran parte dei “patentati” che circolano sulle strade italiane. Lo spunto me lo ha offerto ad inizio settimana un imberbe scooterista che, mentre mi trovavo “sulle strisce” ha replicato ai miei ampi cenni che lo invitavano a rallentare sfrecciando con il suo “destriero” mentre urlava molto convintamente  “che devo anda’ a 20 all’ora?..!!”. Alla faccia del Codice della strada e della sua precedenza ai pedoni. La trasformazione dell’imberbe in “IMBECILLE” è stata automatica, ma non credo gli sia arrivata unitamente al mio inutile “Ti devi FERMARE”,  

Non si è fermato qualche giorno prima a Garbagnate l’uomo che con il suo furgone ha investito due 15enni che stavano attraversando sulle strisce pedonali in sella alla loro bicicletta. Trasportati d’urgenza rispettivamente all’ospedale e al, il ragazzo è deceduto poco dopo l’arrivo al ”San Gerardo” di mentre la giovane è stata ricoverata Al “Niguarda” di Milano prognosi riservata (17 luglio 2023)

Non si è fermata in Via Oberdan a Latina la vecchia Opel Corsa bianca guidata da un uomo di circa 60 anni che ha centrato in pieno sulle strisce  il passeggino, dove si trovava il bambino di quattro anni,  ricoverato in codice rosso all’ospedale Santa Maria Goretti. ( 27 luglio 2023)

Non si è fermata in corso Orbassano a Torino.la Fiat Panda che ha travolto una donna mentre attraversava sulle strisce La 50enne è stata sbalzata per circa 15 metri ed ha riportato ferite gravi, un trauma toracico oltre alla frattura delle costole, del bacino e vertebrale.(TorinOggi 28 luglio 2023 ore 13,00)

Il tutto nelle ultime due settimane, il che mette questo anno 2023 nella non certo apprezzabile condizione di battere il record dell’inciviltà detenuto dal suo predecessore 2022. Sono andato infatti a ripescare l’articolo pubblicato da “la Repubblica” all’inizio di questo 2023 a  commento dei risultati dell’indagine dell’ASAPS (Associazione sostenitori e amici polizia stradale) sugli investimenti di persone sulle strade italiane:

 307 i pedoni uccisi!!

 La crescita della curva delle vittime è affatto incoraggiante (240 nel 2020 e 271 nel 2021) e l’esordio emblematico del corrente anno (7 gennaio 2023) con la notizia del “ ragazzo travolto da due autovetture in una carambola avvenuta a Iseo, in provincia di Brescia. La giovane vittima, di 16 anni, è rimasta uccisa dal tremendo doppio impatto avvenuto in una via centralissima della città, via Roma, chiusa al traffico per i rilievi.Il ragazzo ò stato centrato addirittura mentre era ancora sul marciapiede”.

Andando avanti così il triste record d vittime annuali sulle cosiddette zebre non potrà che essere “migliorato”.  Auguriamoci esattamente il contrario,  e che anche questo nostro richiamo non cada nel nulla. Ma è necessario che chi gestisce  la sicurezza sulle strade (lasciando da parte chi rilascia le patenti di guida) non assuma a regola quella contenuta nella risposta che un alto funzionario dell’ANAS volle fornire, al sottoscritto e al Sindaco dell’epoca, in occasione del vertice in Prefettura convocato a seguito della citata petizione, per sostenere il diniego alla istallazione di semafori:

  “ La vostra strada non ha un alto indice di “ MORTALITA’ “ (sic)…..

Che vergogna quel rosso del sangue sull’asfalto!!!

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