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Situazioni di equilibrio nel pattinaggio artistico a rotelle

Benessere / 9

Dall’informazione sul movimento razionale al benessere consapevole: un nuovo filone, con al centro le recensioni di ricerche che hanno indagato la motricità, dalla nascita alla senescenza, per conoscere meglio un pilastro dello star bene.

Situazioni di equilibrio nel pattinaggio artistico a rotelle

di Giuseppe Mazzocco

   Dopo le chiare note introduttive, la ricerca riporta, in maniera dettagliata e chiara, le condizioni anatomiche e fisiologiche dell’equilibrio e, analizzando il mantenimento della postura eretta, rileva la funzione dell’apparato vestibolare e dell’utricolo, del quale si mette in evidenza la funzione nel mantenimento dell’equilibrio statico e nell’accelerazione lineare. L’equilibrio, riporta la ricerca con una breve definizione, è quella particolare qualità psico-motoria che permette di mantenere il centro di gravità del corpo sulla verticale  della base d’appoggio, opponendosi alle forze esterne che agiscono sul baricentro ed alla stessa forze gravità.

   Si analizzano, poi, il sacculo, i canali semicircolari (con il funzionamento del sistema recettoriale), l’informazione dell’apparato vestibolare, i propriocettori muscolo-tendinei, l’integrazione degli input per le risposte motorie, la percezione cosciente, il centro di gravità e le condizioni primarie di stabilità del corpo, in rapporto alle forze e durante l’equilibrio posturale e la coordinazione dinamica.

   Studiato così l’equilibrio, viene presentato il pattinaggio artistico a rotelle. Dopo la definizione di rito, vengono evidenziati i “fattori di rischio” per il mantenimento della stabilità: la minor frizione fra la base d’appoggio ed il terreno, la maggior altezza della base d’appoggio, le frequenti fasi di volo ed i cambi di direzione su basi mobili, la fortissima componente psicologica e, non ultima o meno importante, l’“occultazione” degli appoggi visivi. La impossibilità, cioè, di “appigliarsi” visivamente a dei punti di riferimento, durante un complicato dinamismo, crea la necessità, per controllare la postura, di incaricare, della funzione equilibratrice, la sensibilità propriocettiva, il senso della posizione e la capacità dei meccanocettori plantari.

   Su questo ultimo motivo, la ricerca si allarga e riporta i risultati specifici di studi delle scuole francesi ed inglesi. A questo riguardo ed in considerazione dell’influenza che i meccanocettori plantari possono avere sul controllo delle oscillazioni del corpo, viene riportato l’esperimento realizzato da J. Okubo, I. Watanabe e J. B. Baron, fatto per la ricerca del ruolo della pianta del piede nel controllo delle oscillazioni del corpo, dando stimoli diversi ai meccanocettori plantari.

   L’osservazione che gli stimoli sono atti a ridurre le oscillazioni del corpo, nella postura eretta, suggerisce che il meccanocettore plantare ha una partecipazione importante nel controllo delle oscillazioni del corpo che, nel pattinaggio artistico a rotelle, sono componenti primari dei diversi gesti tecnici.

   In seguito si evidenziano gli equilibri sui “fili”, nelle rotazioni, nei salti, nelle rincorse, negli stacchi e negli atterraggi, evidenziando le risposte funzionali e le reazioni dei riflessi vestibolari.

   Un capitolo è dedicato ai test di equilibrio, al metodo della ricerca, ai risultati ed alle considerazioni conclusive.

   Dai test si desume, con facilità, la maggiore padronanza, del senso dell’equilibrio, delle ragazze pattinatrici, rispetto alle non pattinatrici. Da questo, criticamente, la ricerca si pone davanti a degli interrogativi: è il pattinaggio che affina l’equilibrio? Forse è un buon equilibrio, già presente, che favorisce il raggiungimento di un buon livello tecnico? Sono vere entrambe le ipotesi?

   Se la ricerca avrà un seguito, confrontando i risultati dei test, fra qualche anno, si potrà dare una  risposta più chiara.

   E’ innegabile, comunque, l’“alta palestra” che i pattini rappresentano per l’educazione del senso dell’equilibrio, del controllo del corpo, in situazioni dinamiche intrise di eccitante emotività.

   Le oltre duecento  pagine del lavoro comprendono una ricca documentazione iconografica ed un preciso indice bibliografico

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