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“CASO LEGNINI”, SCOMUNICA DEL VESCOVO TERREMOTATI E MIOPIA DEI SOLITI TASSATORI

Attualità / 90

“CASO LEGNINI”, SCOMUNICA DEL VESCOVO

TERREMOTATI E MIOPIA DEI SOLITI TASSATORI

                                                                                                                                                    di Marcello Martelli 

 Questa volta perdonerete se, con tre pratiche ferme e inevase per danni subiti dal terremoto, prendo la parola su fatti anche personali. Ho seguito con attenzione le polemiche sulla rimozione del commissario alla ricostruzione Giovanni Legnini, in questi giorni al centro di un vero e proprio “caso nazionale”. Per condannare da sinistra il cosiddetto “spoil system” del governo Meloni. Ha fatto colpo su tutto la rovente presa di posizione del vescovo della diocesi di Spoleto-Norcia, mons. Renato Boccardo, che ha bollato duramente la revoca di Legnini come “operazione figlia di una politica scellerata e di basso livello che passa sopra le teste della gente”. Un marchio d’infamia ancora più pesante, se arriva da un alto prelato in genere misurato e prudente. Il severo giudizio del vescovo è schizzato subito al centro delle accuse e in difesa dell’interesse pubblico. Da cittadino terremotato mi sono sentito chiamato in causa e ho letto con particolare attenzione l’inchiesta che sul “caso Legnini” ha condotto, per il quotidiano “La Verità”, il giornalista Daniele Capezzone. Il quale ha fornito interessanti dettagli sulla controversa vicenda, fin dal titolo dell’articolo: “Al vescovo in trincea per difenderlo Legnini aveva appena dato altri 42 milioni”. Entrando nel merito, si scopre che l’Arcidiocesi del vescovo Boccardo ha percepito 80.925.200,00 di € per 101 interventi, con un ulteriore finanziamento di 17.582.000,00 per altri 27 interventi. Totali complessivi: 98.507.200 € e 128 interventi. Un bel mucchio di soldi pubblici, specie se confrontato con altre realtà di culto. A cominciare dalla Diocesi di Teramo, per la quale sono stati confermati gli stanziamenti del 2020, pari a 23.185.500. Neppure un euro di aumento: 0%, zero spaccato. Il numero di interventi previsti a Teramo è di 56, ma successivamente sono stati finanziati altri 35 nuovi interventi, per un importo ulteriore di 22.008.800 euro. Il totale degl’interventi arriva così a quota 91. Sarà per questo che il Vescovo Leuzzi non ha tuonato per la mancata conferma di Legnini? Al contrario del collega di Spoleto-Norcia che ha un debito di riconoscenza sparando a pallettoni sulla politica del nuovo governo per la nomina a commissario dell’ex sindaco di Ascoli, Guido Castelli? Da terremotato con tre pratiche inevase, non ho rimpianti per chi lascia e aspetto chi arriva con rinnovata speranza. Visto che, per l’edificio in comproprietà condominiale a Tossicia, dopo anni di fermo, adesso l’iter della ricostruzione sta andando indietro, come il gambero. Con la notifica di cartelle esattoriali emesse dal Comune che a suo tempo ne ha decretato l’inagibilità, aggiungendo ai danni del sisma la beffa dei tassatori.

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