HomeLa RivistaQUEL CHE RESTA DELLA BANDA DELL’ESERCITO UCRAINO SUONA ORGOGLIOSAMENTE L’INNO NAZIONALE

QUEL CHE RESTA DELLA BANDA DELL’ESERCITO UCRAINO SUONA ORGOGLIOSAMENTE L’INNO NAZIONALE

I Post della Settimana  x 49

Questa settimana i post “vincenti” sono due e portano, ancora una volta, la firma di Marino Bartoletti, che ha attenzionato e commosso e i suoi followers, compreso chi scrive, con due riflessioni diverse per argomento, ma molto assonanti nei contenuti. Il n.1 riprende e commenta un tweet della parlamentare ucraina Kira Rudik che mostra la banda del suo esercito  ch suona l’inno davanti al cratere provocato da una bomba.  Il secondo è riferisce ll’inagurazione di un centro sportivo intitolato al giovane e promettente Calciatore Domenico Martimucci, vittima innocente  di una bomba fatta esplodere dalla mafia in una sala giochi di Altamura   Guerra e mafia due obbrobri criminali, che hanno in comune l’uso delle bombe  le cui radici sembrano invulnerabili. Le frecce del nostro però sono penetranti ed hanno tutte le caratteristiche dell’antidoto per quei veleni. (PLP)

 

POST 1

Quello che resta della banda dell’esercito ucraino  suona orgogliosamente l’Inno Nazionale

Ho trovato molto commovente questo video che riprende quello che resta della banda dell’esercito ucraino mentre suona orgogliosamente l’inno nazionale davanti al cratere di una bomba, con alle spalle la desolazione dei palazzi anneriti dalla guerra e abbandonato dai loro abitanti disperati. È impossibile non immaginare che questi suonatori in divisa di lì a poco avranno sostituito i loro strumenti con le armi che molti di loro portano sulle spalle. Mi piace pensare che anche in questo caso la musica sia vita. Ma quanto dolore per questa barbarie! E allo stesso tempo che enorme senso di fratellanza!

L’inno ucraino dice testualmente: “Non è ancora morta la gloria dell’Ucraina, né la sua libertà/ a noi, giovani fratelli, il destino sorriderà ancora, i nostri nemici scompariranno, come rugiada al sole/e anche noi, fratelli, regneremo nel nostro Paese libero/ Daremo anima e corpo per la nostra libertà…”

L’inno, scritto nel 1862 e quindi appena 15 anni dopo il nostro “Canto degli Italiani”, si intitola: “Shche ne vmerla Ukraina”: non è ancora morta l’Ucraina! Che Dio ascolti le loro note e la loro preghiera! 

Ecco il link del filmato: https://twitter.com/i/status/1500590106763304966

POST 2

“Domi” sognava di fare il calciatore: 

lo avevano soprannominato “Zidane”

Piccolo momento di vita da condividere con gli amici che seguono con affetto questa pagina e che mi perdoneranno se per una volta non parlo di personaggi famosi o “straordinari”. Purtroppo tante persone – anche nel dolore – possono avere una loro “straordinarietà”, a cominciare da Domenico un ragazzo che ad Altamura sette anni fa venne ucciso (completamente estraneo e innocente) in un vigliacco attentato di mafia che voleva atterrire una comunità. “Domi” sognava di fare il calciatore: lo avevano soprannominato “Zidane”. Le sue speranze, il suo futuro e la sua stessa vita lo abbandonarono quel maledetto giorno.

Ieri, presso la parrocchia del SS Redentore, per merito di Don Nunzio, un prete coraggioso e testone, gli è stato dedicato un centro sportivo costruito su terreni recuperati grazie alla buona volontà di tanti. Mi hanno chiesto di intervenire: non ho trovato né argomenti, né chilometri per dire di no. Ho parlato (soprattutto ai più giovani) dei valori dello sport che sono stati la mia stella polare, assieme a Don Luigi Ciotti che ha fatto vibrare cuori e coscienze con la sua passione e a due bravi procuratori della Repubblica (Giuseppe Gatti e Renato Nitti) che ci hanno trasmesso la loro coraggiosa idea di legalità. 

Ho visto tanta commozione e tanta partecipazione. Per me è stato un grande arricchimento

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