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SCEGLIERE O ESSERE SCELTI?

Il Dubbio / 146

 SCEGLIERE O ESSERE SCELTI?

di Enea Di Ianni

Domenica 10 marzo noi abruzzesi siamo chiamati a rinnovare il Consiglio regionale. Terminato un quinquennio, si torna a scegliere coloro che dovranno gestire le politiche regionali. Una cosa importante sarebbe conoscere e capire di cosa si occupa la politica regionale, in quali settori i suoi interventi sono autonomi, in quali altri è tenuta a confrontarsi con Province e Comuni, con lo Stato, e su che cosa non è autonoma, ma solo “promotrice” di iniziative che, poi, per tradursi in “atti” e “fatti”, in realizzazione, abbisogna di altro e di altri.

Ogni volta che mi sono trovato, da elettore, di fronte ad un momento elettorale, mi sono sempre chiesto chi, e quando, si sarebbe proceduto ad informare elettori ed elettrici diciottenni – quelli che affrontano il momento elettorale per la prima volta – su funzioni e compiti specifici che sono chiamati a svolgere gli eletti per quel tipo di incarico? Su come sia diverso l’amministrare un Comune dall’amministrare una Provincia? Sul senso e sul ruolo di “consigliere regionale” che non riguarda soltanto l’amministrare, ma anche il “legiferare”? Insomma su chi e quanti si sono spesi e si spendono nel formare i neo elettori e le neo elettrici?

Nei paesi, per tanti anni, la scelta elettorale è stata condizionata dalla vicinanza di sangue (parentado), da quella affettiva (amicizia), da quella lavorativa (professione), per arrivare, poi,  anche alla vicinanza di fede (religione) e a quella politica (partito). Va detto che nei paesi, nei piccoli centri, si era facilitati nella scelta perché ci si conosceva un po’ tutti.

Già in città le cose si facevano più difficili perché le storie personali erano tante e in tantissimi non ci si conosceva.  Ricordo liste elettorali che, a fianco dei dati anagrafici del candidato riportavano, ben evidenziato e preceduto da “detto…”, il nomignolo o soprannome del soggetto che, in quella occasione, permetteva davvero l’individuazione e il riconoscimento della persona candidata. Ecco, proprio in città, il ruolo del “mediatore”, allora, aveva un senso e finiva con l’essere indicato e definito come “portaborse”. Diversi “portaborse” per un Deputato o per un Senatore impegnati, tutti, a mantenere attivi e aperti i contatti tra l’elettore e l’eletto durante tutto il mandato e, poi, a riattivarsi, elettoralmente, alla scadenza dello stesso e, perciò, durante le nuove operazioni di voto.

Sulla facciata della chiesa di Sant’Antonio di Padova, a Sulmona, c’è la scritta “Per Antonium ad Jesum”: “A Gesù tramite Antonio”. Sant’Antonio inteso come tramite per arrivare fino al Cristo, col di guida, di sostegno, di tramite. Un “portaborse” di fede, un facilitatore, un mediatore tra ciascuno di noi e Gesù, per introdurci nel Regno del Cristo.

In fondo la politica, come l’abbiamo sperimentata, bene o male, tanti di noi, ha preso le mosse dal contatto con i diversi “portaborse” che ci hanno consentito di cogliere la varietà delle diverse “idee”, riflettere i differenti percorsi per realizzarle e condividere principi e finalità di un Partito anziché  di un altro,  di un gruppo piuttosto che di un altro.

Oggi è diverso. La distanza fra cittadini e politici di mestiere si è annullata e, con l’annullarsi, ha sortito l’effetto per cui il rapporto tra candidato ed elettore si è fatto eccessivamente e ipocritamente “alla pari”, tanto alla pari da generare un’abbondanza di “carissimo” e “carissima”, con relativi plurali, da una parte e dall’altra. Non ci sono più “distanze”, neppure quelle che la buona educazione continua, ancora, a consigliare.

Il “candidato” dev’essere “piacione”, deve sprizzar simpatia e suscitare empatia, disponibile sempre e ovunque.

I curricoli? I percorsi di vita, di lavoro, di partito? Un “optional” che ognuno può rintracciare direttamente e, ogni volta che vuole, col cellulare.

La militanza in un partito, in un gruppo politico, ha ancora senso dal momento che anche i confini tra  di essi hanno perso il rigore di un tempo? Le linee di demarcazione si son fatte così labili che lo sconfinamento, dall’essere “episodio straordinario”, appare, sempre più, ordinario e la trasversalità un merito. D’altronde se è vero, come diceva Ettore Petrolini, che solo gli stupidi non cambiano mai idea, dobbiamo convenire che l’uso dell’ intelligenza, in politica, non è scarso: nel 2020 il cambio di casacca, su 975 parlamentari, si è attestato su 110 unità, pari al 13% . Non è certo il massimo considerato il detto petroliniano, ma noi siamo fiduciosi.

Immaginandomi novizio in fatto di elezioni, ho dedicato qualche minuto a riflettere su alcuni dei messaggi postati, in questi giorni, in accoppiata ad immagini di candidati in lizza per il rinnovo del Consiglio regionale d’Abruzzo.

-“Preferisco il contatto umano ai social Che dire?

Anch’io e, con noi, in tanti lo vorremmo, però… Si, c’è un però che castra il nostro desiderio. L’abituale trattoria di mia frequenza,  da poco, ha smesso, di domandarmi cosa prendo da mangiare. Non usa più scrivere le “commesse” e ha collocato, al centro del tavolo, un “BarCode”… Si ordina inquadrando, col cellulare, quel “Code”! E allora?

-“Sempre dalla stessa parte” Capisco che si tratta di una “scelta di campo”, della determinazione a non essere ondivago. Il problema, però, è sapere se si tratta di “rimanere” o di “andare” Insomma stato in luogo o moto a luogo?

-“In buone mani… Sì, ma in mano a chi o di chi? Fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio. O no?

-“Colora il tuo domaniChe bello poter colorare il proprio domani! Vorremmo poterlo fare in tanti e con tinte capaci di accendere speranze e infondere serenità, voglia di stare insieme, di fare e non fermarci, di ubriacarci di vita come sanno fare e fanno i bambini quando colorano il loro presente. Cioè sempre!

Ecco, poter discutere di queste cose con gli elettori, soprattutto con i giovanissimi neo elettori, vorrebbe dire ri-tornare ad avvicinarsi alla gente, a tutta la gente, senza intermediari, senza portaborse.

A tu per tu per emozionare ed emozionarsi davvero. Anche con la politica.

 

 

 

 

 

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