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BARBARA CARLE POETA

Barbara Carle si erge come una figura poliedrica nel panorama letterario, abbracciando con maestria le sfaccettature della poesia, della traduzione e della critica. La sua laurea alla Columbia University nel 1988, incentrata sui rapporti intertestuali tra Ungaretti e Valéry, già annunciava la profondità delle sue esplorazioni intellettuali.

Come poeta, ha regalato al mondo tre libri di poesia bilingue che trasmettono la sua sensibilità attraverso diverse lingue: “Don’t Waste My Beauty” (Non guastare la mia bellezza), “New Life” (Nuova vita) e “Tangible Remains” (Toccare quello che resta). Ogni raccolta sembra essere un viaggio nelle emozioni, catturando la bellezza e la complessità della vita attraverso una lente linguistica multiforme. La sua opera più recente, “Sulle orme di Circe” del 2016, rivela una capacità unica di mescolare prosa e poesia, offrendo un’esperienza letteraria che sfida le convenzioni e invita il lettore a immergersi in mondi di significato stratificato. Barbara Carle  è anche una instancabile traduttrice che ha portato opere di autori italiani contemporanei come Domenico Adriano, Domenico Cipriano, Rodolfo Di Biasio, Tommaso Lisi, e Gianfranco Palmery in lingue straniere, contribuendo così alla diffusione e all’apprezzamento internazionale della letteratura italiana contemporanea. La sua dedizione alla traduzione va oltre, spaziando anche dalla lingua inglese all’italiano con autori come Marianne Moore, Rachel Hadas e T.S. Eliot. Questa poliglotta capacità riflette il suo impegno nel connettere le voci letterarie attraverso le barriere linguistiche. Il suo ruolo di docente d’italianistica alla California State University di Sacramento e il suo progetto attuale su un’antologia trilingue con Curtis Dean Smith testimoniano la sua volontà di condividere il suo amore per la lingua e la letteratura. In questo impegno, continua a essere una guida illuminante per gli studenti e una fonte di ispirazione per gli amanti della poesia e della traduzione. La sua presenza nel mondo letterario è senza dubbio una ricchezza, arricchendo il dialogo interculturale e dimostrando che la parola, quando ben maneggiata, può attraversare confini e creare ponti tra culture differenti.

(Roberto Puzzu)

 

1.

Al superstite Achille il compito

narrativo di incarnare i miti della grazia –

fabbricati coi dipinti gli scontri

omerici figurano sulle curve.

Rialzando gli scudi questi guerrieri

accettarono la geometria della morte.

4.

Sotto le palme bianche e nere

alcune persone contemplano il Pacifico

mentre due ragazzini

sono in piedi davanti al lungomare.

Quello di sei anni protegge

il fratellino di tre anni col braccio.

I loro costumi da bagno hanno le canotte a strisce.

Il maggiore non sa quello che l’aspetta

che andrà all’università, in guerra, si sposerà

viaggerà nel mondo per tanti anni

poi ritornerà a questa sabbia e morirà.

Sullo scaffale davanti alla fotografia

ci sono tante vere conchiglie

che la fanno vivere.

Più tardi, le sue vaste abitudini d’azzurro

lo renderanno claustrofobico.

Anche se soffrirà mentre muore

l’oceano nei suoi occhi sorriderà.

Il racconto del bambino sulla spiaggia

è terminato. Sotto le palme bianche e nere

alcune persone contemplano il Pacifico

mentre due ragazzini

si fermano sulla sabbia davanti al lungomare.

Il maggiore capisce: tornerà all’oceano.

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