ANNA BOGHIGUIAN – GALLERIA FRANCO NERO-TORINO

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Alla Franco Noero di Torino, l’artista Anna Boghiguian offre uno sguardo sconvolgente e trasgressivo sul canone occidentale, attraverso la sua mostra dove i materiali  low stakes si mescolano con elementi highbrow. In particolare, l’opera “A Clown Jumped into the Arena” rappresenta un esempio di come le figure politiche e culturali vengano distortamente ritratte con una combinazione di ferro, bronzo, vetro, resina, pastello, tessuto e cartapesta. Questa eterogeneità di materiali sembra sottolineare che anche le questioni serie e complesse possono essere affrontate con un tocco di divertimento. Il titolo stesso, con il riferimento al clown, assume una molteplicità di significati: un’auto-riflessione dell’artista e un richiamo alla tradizione degli intrattenitori di corte, estendendosi persino ai leader politici, suggerendo che il circo e l’arena diventano metafore di nazioni governate da figure spesso burlesche.

La storia di vita di Boghiguian, nata al Cairo di origine armena e successivamente emigrata in Canada, aggiunge uno strato significativo alla comprensione delle sue opere. La sua nomadicità e il profondo interesse per il movimento di corpi, cose e idee emergono attraverso installazioni site-specific che affrontano tematiche come migrazione, schiavitù e commercio di merci. Utilizzando materiali di risulta come tele da vela, parti di barche arrugginite e sacchi, la sua pratica artistica crea un connubio unico tra materialità grezza e personaggi vivaci, radicati nella tradizione folkloristica e teatrale.

The Salt Traders (2015), ad esempio, realizzato per la quattordicesima Biennale di Istanbul, offre uno sguardo critico sulla storia di Costantinopoli e il suo coinvolgimento nel traffico di schiavi e sale. La mostra si fa portatrice di una narrativa che va oltre la pura espressione artistica, incorporando il viaggio, la storia e la politica nei quaderni illustrati che fungono da fondamenta per il lavoro di Boghiguian.

La mostra di Boghiguian è un affascinante viaggio guidato che abbraccia un vasto spettro di temi e tecniche. La sua capacità di allontanarsi dai dettagli convenzionali di luogo e tempo, in modo sia sorprendente che divertente crea, nello spettatore, un’esperienza unica e coinvolgente nell’evidenziare  la sua capacità di allontanarsi dai dettagli convenzionali di luogo e tempo attraverso la sua abilità nel trasformare soggetti vari, dalla politica alla fauna, attraverso tecniche miste e materiali diversi.

L’uso della cartapesta e del rilievo in cera sembra essere una “posta in gioco bassa”, trasformando tiranni, filosofi e persino coccodrilli in opere d’arte. La fusione di pastello, acrilico e tessuto crea opere che si collocano tra due e tre dimensioni, creando un’esperienza artistica unica. La descrizione dettagliata di opere specifiche, come la testa del coccodrillo verde e il corpo di Untitled (2023), fornisce al lettore una vivida immagine delle creazioni di Boghiguian. Il modo in cui l’artista rappresenta figure storiche come Farouk I e Silvio Berlusconi con uno stile ingenuo e colorato diventa ulteriore strumento di critica sociale.

L’attenzione dedicata agli uccelli, sia in vetro traslucido che in cartapesta, aggiunge un elemento fantastico all’esposizione. Le creature di questa serie, descritte come Standing Bird o Flying Bird, sembrano occupare uno spazio autonomo, offrendo un’esperienza visiva intrigante ed unica. Infine, l’uso di elementi giocosi, come A Clown Jumped into the Arena, suggerisce che la Boghiguian mescola complessità e stratificazione con un tocco di umorismo.

A settantasette anni, l’artista vive e respira attraverso la sua pittura, spostandosi fisicamente e concettualmente attraverso i luoghi che visita, documentando ed esplorando storie, politiche e culture. La sua opera si configura come una testimonianza viva del suo impegno profondo e incessante nell’indagare le molteplici sfaccettature dell’esistenza umana. La mostra alla Franco Noero è una finestra aperta su un mondo dalla quale si osserva la complessità e la diversità attraverso gli occhi e le mani di un’artista eclettica e appassionata.