WEB TO VERSE- MODAL GALLERY SCHOOL OF DIGITAL ARTS (SODA)-MANCHESTER

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Valentino Catricalà, co-curatore di Modal presso la Manchester Metropolitan University, ha dichiarato: “Modal è un progetto unico, non solo perché si tratta di una nuova galleria che guarda al futuro, ma anche perché mira a inventare il futuro. Modal è il nuovo spazio espositivo di SODA che unisce l’esporre al produrre e all’istruire.

L’arte, che sia digitale o analogica, si è sempre confrontata con questioni fondamentali: l’estetica della rappresentazione e percezione, la condizione umana e i suoi mutamenti culturali e politici, il regno emotivo e spirituale e la relazione individuale con la società e la comunità. Dentro questa formula si è allestita la mostra “Web to Verse” presso la Modal Gallery School of Digital Arts (SODA) di Manchester che si presenta come un’analisi approfondita della storia e dell’evoluzione estetica del mondo digitale. Articolata in diverse tappe e argomenti, la mostra esplora le trasformazioni innescate dalla digitalizzazione, focalizzandosi sul passaggio dal mondo Web, una rappresentazione virtuale bidimensionale di una realtà tridimensionale, a un mondo Verse, un ambiente senza confini in costante transizione tra il mondo fisico e quello digitale, specchio costante di questa nostra epoca caratterizzata dalla rapida evoluzione digitale e dall’introduzione di concetti rivoluzionari come il metaverso e gli NFT (token non fungibili). Il concetto di metaverso, un ambiente virtuale in cui le persone possono interagire in tempo reale attraverso avatar digitali, sta diventando sempre più rilevante. Questo spazio digitale offre nuove opportunità per gli artisti, fungendo da terreno fertile per esplorazioni creative e collaborazioni innovative. Gli NFT, a loro volta, token unici basati su blockchain che rappresentano asset digitali, stanno ridefinendo il concetto di proprietà digitale e la commercializzazione dell’arte. Tuttavia, questa innovazione, come d’altra parte tutte e in qualsiasi epoca e settore della cultura hanno sempre provocato, non è immune da critiche e controversie, poiché divide il mondo dell’arte tra coloro che percepiscono e comprendono  il cambiamento e chi resta ancorato alle tradizioni consolidate.

La mostra, che rappresenta solo il primo capitolo di un percorso che si estenderà a livello internazionale, inizia il suo viaggio a Manchester per poi toccare importanti città globali come Londra, Miami, Dubai, New York, Hong Kong e Seoul. Tra i partecipanti, spiccano figure di risonanza mondiale come l’artista svedese concettuale Jonas Lund, il visionario Jon Rafman, il teorico Milton Manetas, il pioniere delle metamorfosi digitali Oliver Laric, l’artista italiana interessata alle tecnologie ispirate alla biologia Sofia Crespo, la designer di software e artista Nye Thompson, nota per le sue architetture software sperimentali, l’artista nigeriano Osinachi, l’inglese Joey Holder, la cui ricerca pone questioni filosofiche sull’ universo e il futuro della scienza e della medicina, e infine la cinese Yuqian Sun.

L’esposizione si propone quindi di esplorare il ruolo cruciale che le tecnologie giocano nella trasformazione della cultura e della società e lo fa attraverso il linguaggio artistico di artisti innovatori e ricettivi con l’intento di indagre e fornire strumenti di comprensione sull’arte che si stia evolvendo. In questo contesto, “Web to Verse”,  emerge come un viaggio stimolante attraverso le dimensioni globali dell’arte digitale, nell’abbracciare temi che vanno oltre il mero estetismo per raccontare  la complessità del nostro mondo in continua evoluzione.