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Chinesiologia Termale (Prima parte)

Benessere / 131

 Chinesiologia Termale (Prima parte)

di Giuseppe Mazzocco

L’Autrice affronta l’argomento del termalismo da due diversi punti di vista. Nei primi cinque capitoli riporta, con una precisa descrizione analitica, i meccanismi d’azione dei mezzi termali, le principali indicazioni (con le aree applicative) e le specializzazioni degli interventi.

   Nei restanti sei capitoli scende nel particolare della massoterapia termale, sia indirizzata alla terza età, sia predisposta per il recupero funzionale della traumatologia sportiva, personalizzando il lavoro con i protocolli riabilitativi per il recupero funzionale dopo una ricostruzione artroscopica del legamento crociato anteriore.

   Un lavoro che, nella parte generale, vuole definire il concetto di “protocollo termale” e che, nella parte specifica, essenzializza la proposta tecnica, adattandola ad una precisa situazione.

   Il titolo “Chinesiologia termale” è quanto mai congruo, dal momento che il lavoro propone una “specializzazione” di movimenti specifici (in acqua termale) o di tecniche manipolative particolarmente precise (massaggio termale), sia per intensità che per tempi applicativi.

   Il lavoro, illustrato da un atlante iconografico puntuale e significativo, è apprezzabile per la completezza dei “mezzi” proposti.

   Dopo un primo capitolo, dedicato ai cenni storici sulle cure termali, e quello successivo, sul termalismo veneto (riportando le caratteristiche geochimiche ed isotopiche delle acque ed i componenti solidi dei fanghi), l’Autrice descrive il meccanismo d’azione dei mezzi termali (termo-assorbimento, termo-dispersione, aumento degli scambi metabolici) e le influenze sul sistema muscolo-tendineo (sollecitazioni degli archi riflessi, azioni sul sistema reticolo-endoteliale e sulla capacità adattiva).

   Al capitolo sulla tecnica di applicazione del fango (illustrata con significative foto), il lavoro fa seguire (con essenziali cenni) le principali indicazioni della fangoterapia e della balneoterapia termale in reumatologia e nei trattamenti della coxo-artrosi, della sindrome del tunnel carpale, della gonartrosi, dell’osteoporosi e di alcune patologie ginecologiche.

   Il lavoro continua con le enunciazioni delle controindicazioni alla fangoterapia e con le indicazioni delle grotte sudatorie, delle terapie inalatorie e della balneoterapia.

  L’Autrice articola gli argomenti legandoli con delle note (brevi, ma sicuramente preziose) che aprono degli interessi su altri temi (non centrali per l’argomento scelto, ma satellitari per importanza culturale e per completezza di trattazione) quali: il massaggio subacqueo nel trattamento della cellulite, il trattamento termale delle ectasie venose degli arti inferiori, la rieducazione in ambiente termale, la terapia termale nella prevenzione e nella cura dell’obesità, le specializzazioni del termalismo, il massaggio esteto-termale del viso ed il massaggio subacqueo nella cura della stipsi.

   Il lavoro “apre allo specifico” con la presentazione di schede operative sulle varie caratterizzazioni del massaggio. Questa parte è ricca di indicazioni, date in maniera sintetica, sul come “mettere le mani” sulla postura delle braccia e del corpo, sulle direzioni delle spinte delle manualità che, direttamente o indirettamente, le azioni del massaggio provocano.

   I “messaggi” tecnici risultano chiari ed essenziali, tanto da poter ricavare, da ogni azione descritta, la completezza del gesto manipolativo e le “informazioni” più “intime” sulla migliore maniera di realizzare un intervento.

   È, questa, la parte del lavoro che di “anatripsis” (dal greco “massaggio”) presenta le specifiche caratteristiche tecniche, metodologiche ed applicative, “ricordandole” con un personale “tracciato espositivo”, fatto di poche, ma pertinenti immagini.

   Questa prima parte è il giusto preludio al tema centrale del lavoro: la chinesiologia termale.

   Argomento complesso e ricco di, almeno, due aree professionali in simbiosi tecnica: la massoterapia e la riabilitazione in acque termali.

   L’acqua è un mezzo prezioso per la riattivazione funzionale e l’Autrice propone, dopo aver presentato schematicamente e per immagini un protocollo di riabilitazione nella ricostruzione artroscopica del legamento crociato anteriore con trapianto del tendine rotuleo, delle ipotesi di lavoro in piscina termale, con esercizi specifici per la ripresa funzionale della gestualità del ginocchio.

   Naturalmente, al lavoro in acqua si accoppiano la fangoterapia, la massoterapia e la ginnastica passiva (sbloccaggio articolare e rifunzionalizzazione miotendinea).

   L’Autrice indica, quali “mezzi terapeutici” motori, dei movimenti semplicissimi (per questo, sicuramente, eseguibili da ogni paziente), realizzati con degli attrezzi facilitanti, di facile reperibilità e di uso comune (quasi dei “mezzi di fortuna”), usati come ausili tecnici: ciambelle salvagente, tavolette galleggianti, palloni, pinne e suppellettili presenti, abitualmente, nell’arredamento del bordo vasca.

   La chinesiologia di sbloccaggio, “leggendo” le foto relative ai vari momenti, prevede delle “prese” molto precise e delle “forze mobilizzanti” dosate con grossa attenzione.

   La funzionalizzazione motoria attiva, la mobilizzazione passiva ed il massaggio specifico sono gli argomenti “forti” del lavoro in esame che, prendendo il titolo di “Chinesiologia termale”, ha il pregio di “specializzare” queste aree e di presentarle, in generale, per alcune elencate patologie e, in uno specifico adattamento rieducativo, per il recupero del ginocchio, dopo un intervento di ricostruzione del legamento crociato anteriore.

 (Segue con l’ultima parte).

 

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