HomeCulturaartiA TAGLIACOZZO “CONTEMPORANEA”. NIENTE DI ANTICO SOTTO IL SOLE

A TAGLIACOZZO “CONTEMPORANEA”. NIENTE DI ANTICO SOTTO IL SOLE

Situata nell’entroterra abruzzese, Tagliacozzo si erge come una delle gemme più preziose dal punto di vista storico, artistico e naturalistico della regione. Questa affascinante città è un vero e proprio centro di cultura e arte, nonché una porta d’accesso cruciale per i viaggiatori che giungono da Roma attraverso il flusso ferroviario.

 

Tagliacozzo è una città che vive e respira cultura ed eventi durante tutto l’anno. La città celebra anche il suo passato rinascimentale con una festa dedicata ad Ascanio Mari da Tagliacozzo, un momento in cui il tessuto storico della città prende vita e, quando arriva l’estate, il Festival Internazionale di Mezza Estate, riempie le strade di musica nell’attirare artisti e spettatori da tutto il mondo.
Dal suo inizio nel 2012, Contemporanea è stata una vetrina annuale per l’arte contemporanea, fondata con passione e dedizione dall’artista Emanuele Moretti e ospitata nell’incantevole Palazzo DucaleOrsini-Colonna di Tagliacozzo, rappresenta un importante capitolo nella mappatura delle esperienze artistiche contemporanee, con uno sguardo particolare alle produzioni che hanno preso forma negli studi di ognuno degli artisti presenti.


Il 2023 segna un traguardo importante con la sua decima edizione  ribattezzata Contemporanea Ventiventre. Questa edizione speciale si è svolta  dal 29 luglio al 10 settembre dove, si integra e interagisce con il Festival Internazionale di Mezza Estate (FIME).
La curatela di Contemporanea Ventiventre è affidata ai critici d’arte Giacomo Guidi, curatore e gallerista di Contemporary Cluster a Roma, e Vasco Forconi, curatore indipendente. Il Contemporanea Prize (il premio costruito in parrallelo alla esposizione) è stato curato curato da Arianna Sera, fondatrice e direttrice di Spazio Hangar.


L’obiettivo primario di Contemporanea Ventiventre è quello di valorizzare l’arte contemporanea in tutte le sue forme espressive. La manifestazione si pone come ponte tra artisti già affermati e giovani talenti emergenti, indipendentemente dalla loro nazionalità. Questo offre loro l’opportunità di ottenere visibilità a livello internazionale e di presentare le loro opere a un vasto pubblico che ogni estate si riversa nella città abruzzese.

    
Quest’anno, il tema chiave dell’esposizione sembra richiamare il celebre detto di Borges: “Non c’è niente di tanto antico sotto il sole.” Questa affermazione, non distruttiva ma piuttosto una postura dello sguardo e del pensiero, diventa il leitmotiv attraverso cui gli artisti esplorano le possibilità dell’esprimersi attraverso un linguaggio del  contemporaneo. Una sorta di innocenza spregiudicata che si traduce in un veicolo di indagine del mondo e dei molteplici modelli di realtà artistica che abitano il nostro tempo, una celebrazione di dialogo e continuità tra le generazioni di artisti,una testimonianza della forza dell’arte nel collegare il passato e il presente, il tradizionale e il contemporaneo.

I sette artisti invitati che hanno contribuito  a questa indagine artistica sono:

Dario Carratta che, con le sue tele, crea visioni distopiche che sfidano la percezione tra realtà, sogno e allucinazione.

Marco Emmanuele, attraverso installazioni scultoree, esplora il rapporto tra l’immaginario infantile e quello dell’età adulta come strumento di espressione pittorica.

Federika Fumarola utilizza l’astrazione paesaggistica per indagare la percezione in costante mutamento.

Genuardi/Ruta, un duo artistico composto da Antonella Genuardi e Leonardo Ruta, presenta un intervento pittorico ambientale che riflette sul rapporto tra elementi architettonici e naturalistici.

Alessandro Giannì sfida lo statuto contemporaneo delle immagini, pittoriche e non, attraverso un confronto con un’intelligenza artificiale.

Fabio Giorgi Alberti, in collaborazione con Federika Fumarola, spinge lo spettatore a riflettere sulle comuni incertezze cognitive attraverso il loro lavoro che sembra “rompere” il giocattolo del mondo per” vedere meglio come funziona”.

Andrea Polichetti esplora il potenziale estetico delle rovine e della caducità del tempo attraverso il disegno, la stampa, la cianotipia e la scultura.

Un catalogo edito da NFC Edizioni, con il testo critico di Vasco Forconi  che getta luce sul contesto , mentre Carlo Romano ne ha catturato l’essenza con la sua documentazione fotografica.


Un evento che vuole essere un omaggio all’arte contemporanea dentro la sfida a vedere e non solo guardare alla mostra al di là della solita, mera rappresentazione della banalità presente e ad abbracciare vedendola, sentendola, toccandola una diversa dimensione del fare artistico.

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