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SPORT NELLA COSTITUZIONE: E’ UNA PAROLA

Editoriale / 123

Sport nella Costituzione: è una parola

                                                                                                                      di Pierluigi Palmieri

“Buongiorno !!! “Da questa mattina, finalmente, dopo una partita durata 75 anni più i minuti di recupero, la parola sport entra nella nostra Costituzione ….” FINALMENTE! Abbiamo sempre creduto che fosse possibile arrivarci! Crediamo che l’impegno di tanti di noi, sognatori innamorati dello sport formativo, educante, valoriale, socializzante, in questi 50 anni  abbia contribuito anche se solo in minima parte a questo grande risultato. Buongiorno in questo grande giorno”

Alessandro Palazzotti – Vice presidente Special Olympics- 20 settembre 2023

 Quelle riportate nell’incipit sono parole di grande soddisfazione di un dirigente sportivo di grande esperienza impegnato ad alti livelli da sempre prima nel CONI e poi come promotore e animatore in Italia, con la figlia Alessandra e centinaia di volontari del movimento che coinvolge nella pratica sportiva migliaia di disabili intellettivi, Si tratta del movimento fondato da Eunice Kennedy, sorella di John Fitzgerald, intitolato Special Olympics, proprio perché a cadenza quadriennale organizza campionati mondiali per gli atleti speciali che segue con cura affiancando e sostenendo genitori e familiari.  Per la verità avevo pensato di dedicare  l’editoriale di questa settimana al dibattito sulla revisione del voto di condotta, sul prolungamento fino a luglio delle lezioni a scuola e sulla proposta di un deputato di prevedere, per le pene previste dal Codice Penale per oltraggio a pubblico ufficiale aggravanti ad effetto speciale nei reati di violenza o minaccia a un pubblico ufficiale e di oltraggio a pubblico ufficiale  nel caso che a commetterli siano dei genitori.

Ho rimandato il tutto dopo il messaggio via whatsapp dell’amico Alessandro, arrivato di prima mattina unitamente alla copia del commento di Maurizio Crosetti su La Repubblica. Non erano ancora iniziate  le votazioni in via definitiva alla Camera, dopo le due approvazioni al Senato, , per la modifica  all’articolo 33 della Costituzione Italiana (che proclama  la “liberta della scienza e dell’arte”) integrato con la seguente affermazione:

La Repubblica riconosce il valore educativo, sociale e di promozione dell’attività sportiva in tutte le sue forme”.

Ad approvazione avvenuta si è diffuso a macchia d’olio l’entusiasmo degli addetti ai lavori e quel “finalmente” di Palazzotti è stato ribadito più volte. Si celebra  quest’anno il 75° dalla firma di Errico De Nicola , Come dire : era ora!!

E anche nel pezzo di Crosetti che pure definisce il 20 settembre 2023 come giornata memorabile, si evidenzia la necessità di recuperare il tempo perduto e superare definitivamente, con nuove leggi sulla scuola,  il pregiudizio “dell’ora di ginnastica tempo da riempire  tra una materia vera e l’altra”.  Mi sento di sottoscrivere l’articolo del giornalista torinese e ne riporto la foto che ho ricevuto da Alessandro. C’è però una sottolineatura, che non è un   cavillo e pertanto faccio una doverosa premessa: “sport “ è una parola che spesso richiama fatti e comportamenti non proprio ortodossi, fino a quelle che sono le  sue “malattie” ( il riferimento è alla violenza, al doping alle speculazioni mediatiche e commerciali).Nella sua accezione più pura rappresenta valori inestimabili sotto il profilo educativo, del divertimento  della salute e delle passioni. Crosetti nel suo pezzo ha riportate tutte queste prerogative ed anche altre, fino a concludere che “la parola sport nella costituzione è anche un diritto a una nuova felicità”. Ha sintetizzato nella singola parola sport quelle che la nuova modifica alla costituzione definisce “attività sportive”. A me  piace pensare che i legislatori abbiano meditato sulla differenza tra il singolo sostantivo e l’aggettivazione delle attività, proprio per evitare di ingenerare il dubbio che nella Costituzione Italiana venissero avallate le pratiche e le “malattie” di cui sopra,   A scanso di equivoci ricordo che chi scrive, ha pubblicato a suo tempo un testo nel cui titolo situava  lo sport “tra mito e didattica”, riconoscendone la forte valenza formativa ma denunciandone anche le ricorrenti  “derive”.  Nel contesto costituzionale, trattandosi di riconoscimento di valori, trovo più giusto il riferimento alle “attività sportive”. Queste due parole allargano i loro orizzonti oltre l’agonismo e lo spettacolo, rimandando al concetto di movimento in tutte le sue forme. In questo senso se la “parola” sport continua a non essere nella costituzione non è più un problema. Il dibattito si animerà comunque nelle prossime settimane su Centralmente La Rivista della Domenica nella sezione….SPORT.

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