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L’attività motoria durante la vita fetale

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Dall’informazione sul movimento razionale al benessere consapevole: un nuovo filone, con al centro le recensioni di ricerche che hanno indagato la motricità, dalla nascita alla senescenza, per conoscere meglio questo “pilastro” dello star bene.

 

L’attività motoria durante la vita fetale

di Giuseppe Mazzocco

   La ginnastica pre-parto, un’indispensabile attività preparatoria del periodo della gestazione, è organizzata per essere iniziata, dalla donna in “stato interessante”, intorno alla ventesima settimana di gravidanza, per allenare la respirazione, per tonificare i muscoli addominali, per migliorare la funzionalità cardio-vascolare e per elasticizzare, rafforzandolo, il pavimento pelvico. Questa razionale attività fisica, inoltre e dal punto di vista psicologico, rende la futura mamma più sicura e rilassata: un’importante opera di prevenzione che deve nascere dalla conoscenza di “cosa c’è prima”.

   “Omissis … Nel processo di fecondazione, che nella specie umana avviene nell’interno del canale genitale femminile e, precisamente, nel tratto ampollare della tuba, si ha la fusione di due cellule e cioè della cellula uovo e dello spermatozoo. Da questa fusione origina un abbozzo, detto zigote, che attraverso complessi processi di accrescimento e differenziazione dà origine ad un nuovo essere, che si muove prima di nascere …”.

   Così iniziano le premesse di nomenclatura della tesi in esame. L’indice riporta, dopo, lo sviluppo dell’apparato scheletrico e di quello locomotore; il sistema nervoso fetale, con cenni sullo studio dei movimenti, e le classificazioni e le evoluzioni degli stessi.

   Il lavoro affronta, ancora, lo sviluppo dei movimenti respiratori e la “variatio” del battito cardiaco, in relazione all’attività motoria. Interessanti e chiaramente descritti sono gli effetti della postura della madre, col passare delle ore del giorno e con l’attività motoria del feto. È questo l’argomento più “vivo” del lavoro: l’evoluzione strutturale e funzionale dell’embrione e del feto, soprattutto in rapporto all’attività motoria.

 Nessun comportamento di un neonato può considerarsi originatosi nel momento della nascita. Tutti i movimenti che si riscontrano in un bambino appena nato sono la logica conseguenza di quelli del periodo gestazionale; sono, in sintesi, gli elementi costituenti il “repertorio motorio” di ogni feto in buone condizioni di salute. Già alla ventesima settimana, infatti, il “soggetto” in esame possiede tutti i comportamenti motori primari appartenenti al repertorio di base, rifacentesi alla donazione genetica, caratteristica di ogni specie. Tali comportamenti appaiono simili al bagaglio della motricità adulta. Tutti i conseguenti sviluppi di questo “ventaglio di motricità” sembrano, in definitiva, un processo integrativo. Da ciò, emerge che il comportamento motorio in generale, ed in particolar modo quello fetale, è qualcosa di diverso e di più di una semplice risposta ad uno stimolo.

   Lo stimolo e la risposta si esauriscono, però, reciprocamente, dando vita ad una terza dimensione: la proposta.

   Il periodo fetale può essere inteso, infatti, come periodo di continue proposte; di dialogo intenso tra due persone (madre-feto), ognuna che offre all’altro proposte-stimoli di motricità. È in tal modo che il feto si evolve durante la gravidanza e, soprattutto, per il suo agire; per la sua creatività e per il suo sviluppo tonico-trofico.

   Facendo un’analisi globale del “ciclo” giornaliero di tutte le attività naturali del feto, si nota che esse non sono ordinate da ritmi di lavoro e da ritmi di riposo; piuttosto, la loro “vivacità” dipende (e la tesi lo chiarisce) dalla mutevole attività metabolica fetale e dalle attività della madre, durante le ore del giorno, col passaggio dalle posture rilassate a quelle di grossa motricità.

   Fisiologicamente parlando, è certamente la madre stessa, infatti, con le proprie posizioni, ad imporre al feto un ritmo giornaliero di movimento che, rappresentato graficamente, raggiunge un picco di massima verso le ultime ore della giornata ed uno, piccolo, verso le prime ore del pomeriggio. I vari tratti scheletrici, in marcato sviluppo, entrano in azione all’improvviso, in maniera sempre più evidente, con il passare dei mesi gestazionali. Di massima importanza è l’inizio dell’espansione e della retrazione del torace e dell’addome. E’ in questo periodo che porta, per la prima volta, le dita in bocca: compare, così, il riflesso della suzione.

Successivamente, con le mani inizia ad esplorare il corpo: si tocca il capo, il tronco ed, anche, i piedi! Anche i movimenti di funzionalizzazione degli atti respiratori si fanno precisi, così come diventano più regolari i battiti cardiaci.

   Il feto, così, rende visibile la sua grande voglia di movimento ( i “calci” nella pancia materna) e, cambiando postura, si prepara al grande evento: il parto!

   Un ricco indice bibliografico chiude il lavoro.

  

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