Attualità / 69
MENTRE ASSISTIAMO AL VALZER DELLE ALLEANZE
NESSUNO PENSA AI “DISERTORI DELLE URNE”
di Marcello Martelli
Incantati dal valzer indecisionista Letta-Calenda-Renzi, nessuno bada al problema vero: l’astensionismo in massa dei “disertori delle urne”. Specie nei territori che hanno perso il collegio elettorale (vedi Teramo e provincia , con il gregge elettorale dirottato metà a L’Aquila e l’altra fetta a Pescara). Ma non è finita. Ora, signori e signore, aspettiamo l’invasione degli aspiranti onorevoli paracadutati, che piovono dall’alto e dei nostri problemi reali non sanno un bel nulla. La chiamano legge elettorale fatta male, ma è solo un’autentica fregatura per sudditi incolpevoli. Un meccanismo infernale usato a destra e a sinistra. Ma se la Giorgia Meloni-come da previsioni- vuole vincere la sfida dovrà essere inclusiva oppure fallirà. Insieme con il governatore meloniano d’Abruzzo, che spesso somiglia al suo predecessore di opposto colore. Come ha fatto per la rete ospedaliera regionale copiata di sana pianta, ignorando i cittadini e le loro petizioni inascoltate. Vogliono aprire nuovi cantieri decennali, mentre la Sanità pubblica affonda, lasciando campo libero a quella privata. Mancano migliaia di medici di base in tutta Italia. Il mio medico non può andare in ferie perché non trova un sostituto. Insomma, problemi seri così come elencati dal presidente della Federazione sindacale Cimo-Fesmed: liste di attesa; ospedali e pronto soccorso chiusi, 37.000 posti letto tagliati; migliaia di medici e professionisti sanitari in meno; 2,5 milioni di ricoveri non effettuati e 283 milioni di prestazioni non erogate. Forse non lo hanno ancora capito: sarà la medicina del territorio del presente e del futuro a decidere il voto del prossimo settembre, anche per fermare il collasso già in atto.
