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CON GIULIANO GEMMA E TONINO VALERII TRA SPAGHETTI WESTERN E BISTECCHE DI BISONTE

Amarcord /57

CON GIULIANO GEMMA, TONINO VALERII TRA SPAGHETTI WESTERN E BISTECCHE DI BISONTE

di Marcello Martelli

Rai1 ricorda Giuliano Gemma e “Spaghetti western” con grandi attori e registi del cinema italiano. Mi torna in mente una iniziativa di successo presso l’Istituto Professionale di Stato per i Servizi Alberghieri di Teramo in onore di Giuliano Gemma e Tonino Valerii, ex allievo di Sergio Leone e mio amico d’infanzia, che non dimenticava mai di fare qualche capatina nel suo Abruzzo. 

In particolare a Teramo e Campli, dove aveva trascorso anni indimenticati. A Roseto, per lungo tempo, aveva curato un interessante appuntamento estivo con i maggiori protagonisti dell’arte cinematografica suoi amici. Puntualmente coinvolti, ogni anno, in ripetute indimenticabili scorribande enogastronomiche. 

Con Tonino guida sicura, che della sua terra sapeva tutto, a cominciare dai ristoranti più noti e affidabili, dove spesso andava ad onorare la sua vocazione gourmet. Indimenticabile l’incontro di qualche anno fa a Teramo, dedicato al revival di una formidabile storia iniziata nel settembre 1964. Quando usci nelle sale “Per un pugno di dollari”, diretto da Sergio Leone e in Italia scoppia la febbre del western all’italiana. Nel giro di un decennio nel nostro paese furono prodotte centinaia di spaghetti western, con le sale stracolme di pubblico. Un genere di film che sembrava appannaggio esclusivo delle produzioni americane. Raggiunge invece livelli eccelsi anche da noi. 

Durante la produzione di “Per un pugno di dollari”, Leone conobbe il giovane abruzzese di Campli, che diventò suo aiuto nella pellicola successiva “Per qualche dollaro in più”. Tonino Valerii non perse tempo nel mettere in luce il suo talento di regista, diventando uno dei maggiori artefici del filone, con titoli come “I giorni dell’ira”, “Il prezzo del potere”, “Una ragione per vivere e una per morire”, “Il mio nome è Nessuno”, interpretato da Henry Fonda e Terence Hill, prodotto dallo stesso Leone. 

Il mio amico d’infanzia lo incontrai la prima volta a Tossicia, dove spesso andava a trovare i parenti. Una lunga amicizia che mi ha offerto il piacere di invitarlo spesso per di ascoltare, dalla voce di uno dei maggiori protagonisti, il racconto di un’intera stagione del nostro cinema popolare. Attraverso la carriera e i ricordi di Tonino Valerii, ho avuto il piacere di cavalcare i sentieri del western e degli altri generi frequentati dall’eclettico regista, come il giallo, il poliziesco e l’avventuroso. Fino alla crisi degli anni ’80 e ’90, quando le sale si svuotano e la tv prese il sopravvento e i vecchi del western appesero il cinturone al chiodo. Il libro, presentato all’Alberghiero con l’intervento di Giuliano Gemma, ne racconta la storia straordinaria con una prefazione di Carlo Lizzani, un saggio di Carlos Aguilart, interviste inedite a Bud Spencer e allo steso Gemma. Di non poco interesse fu la testimonianza di un affabile e cordiale Giuliano Gemma, amico e attore preferito di Tonino. Apprezzatissimo il menu portato in tavola in occasione del revival. Con piatti fedelmente realizzati dai giovani allievi della scuola, in cucina bravi e professionali fino in fondo.

 E’ così che, in una scuola, realizzammo una importante iniziativa formativa e culturale. Persino quando, per arricchire il menu, non si presentava facile trovare la vera carne di bisonte. Ma la ricerca per portare “l’autentico” a tavola ebbe successo (una lezione che vale in particolare per certi “chef” alla moda). Con Gemma e Valerii che, quella sera, non esitarono a fare il bis con la “bistecca western” preferita dai vecchi cowboy.

 

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