HomeLa RivistaAttualità e AmarcordSINISTRA O DESTRA I VERI ESPERTI BOCCIANO  IL NUOVO OSPEDALE ORA MESSO ALL’INDICE ANCHE DALLA NUOVA NORMA COSTITUZIONALE

SINISTRA O DESTRA I VERI ESPERTI BOCCIANO  IL NUOVO OSPEDALE ORA MESSO ALL’INDICE ANCHE DALLA NUOVA NORMA COSTITUZIONALE

Attualità&Amarcord  / 4

 di Marcello Martelli

  La riforma per “la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni”, è stata inserita fra i principi fondamentali della Carta costituzionale. 

La norma già esistente (art. 41) viene integrata, prevedendo che “non si debba recare danno alla salute e all’ambiente”. Una notizia “ad hoc” per gioire in questo nostro territorio, anche se, con l’abolizione del collegio elettorale, vorrebbero negare il diritto di sentirci cittadini italiani. Comunque, si tratta di un ulteriore muro di sbarramento per bloccare le ruspe verso Piano d’Accio, dove con la costruzione del discusso nuovo ospedale di Teramo si raggiungerebbe un sicuro triplice “obbiettivo”: consumo di suolo pubblico, sperpero di danaro pubblico e cattedrale nel deserto a Villa Mosca.

 Del resto, a tracciare il nuovo identikit degli ospedali e della sanità ha già provveduto la lezione della pandemia, indicando una medicina rapida e più vicina alla gente. Dove, più che i muri, contano i contenuti delle professionalità e delle nuove tecnologie. Temi più che mai di stretta attualità, sui quali ci piace ascoltare due personalità politiche, una di centro-destra (Letizia Moratti) e l’altra di sinistra (Graziano Del Rio), ambedue con un rispettabile bagaglio di competenza e di governo alle spalle. 

Per la vice-presidente della Lombardia occorre puntare sul territorio, per “investire su case e ospedali di comunità”, regolando la governance tra pubblico e privato. Per accogliere le indicazioni dell’Europa e del PNRR. “Pensiamo”  aggiunge “a una strutturata e qualificata rete di specialisti, medici di famiglia e pediatri, per garantire ai cittadini un’efficiente assistenza sanitaria che porterà a una minore pressione sugli ospedali, con l’abbattimento delle liste d’attesa. Il vero problema è organizzativo ed è un passaggio fondamentale che abbiamo affrontato con il governo”. 

Sulla stessa linea è Graziano Delrio, proponendo un nuovo approccio di prossimità per il Sistema Sanitario Nazionale, alla luce proprio dei nuovi principi e dei nuovi investimenti previsti nel Piano approvato dal Parlamento. “La pandemia” sostiene il medico ex ministro “ha messo ancor più in evidenza come il sistema sanitario nazionale sia un bene prezioso da difendere e da potenziare”.

Durante la pandemia è emerso anche il bisogno di un sistema sanitario più vicino ai cittadini, più capace di affrontare e incontrare le fragilità e le solitudini di una larghissima parte della popolazione che non si rivolge agli ospedali ( o lo fa in modo improprio) e che spesso non trova attenzione e ascolto nel momento del bisogno. 

La pandemia impone quindi di ripensare il modello della salute complessiva delle persone e delle nostre comunità: non solo quindi prestazione sanitaria ospedaliera ma una nuova sanità territoriale più vicina, più capace di proteggere, più capace di provvedere ai bisogni. Per Reti di prossimità si intendono strutture intermedie e telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale: gli interventi intendono infatti rafforzare le prestazioni erogate sul territorio grazie al potenziamento e alla creazione di strutture e presidi territoriali (come le Case della Comunità e gli Ospedali di Comunità), il rafforzamento dell’assistenza domiciliare, lo sviluppo della telemedicina e una più efficace integrazione con tutti i servizi socio-sanitari”. 

Non siamo esperti, ma non ci vuole molto per capire che le proposte di Letizia Moratti e Graziano Delrio siano preziose e fondanti per aprire un serio dibattito sul riordino della rete ospedaliera abruzzese, valorizzando e potenziando il patrimonio esistente, con investimenti mirati e condivisi, rinunciando a operazioni nebulose e non partecipate.

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