HomeLa RivistaLE DIECI REGOLE PER RIUSCIRE IN BORSA. REGOLA NUMERO 4

LE DIECI REGOLE PER RIUSCIRE IN BORSA. REGOLA NUMERO 4

Regola n° 4 :  DIVERSIFICARE IL PORTAFOGLIO

Economia&Finanza                 

 LE DIECI REGOLE PER RIUSCIRE IN BORSA 

Regola n° 4 :  DIVERSIFICARE IL PORTAFOGLIO         

di Mario Travaglini

Questa regola è una delle più importanti : non investite tutto il vostro denaro in un solo titolo e neppure in due, tre o quattro. E’ molto frequente il caso dei  cosiddetti investitori fai da te  che provano a scovare sul mercato borsistico piccole imprese, a loro dire sotto quotate e per lo più sconosciute, con la speranza di decuplicare l’investimento iniziale, finendo, poi, inevitabilmente, per perdere la maggior parte dei loro risparmi. Questo è un modo stupido ed infallibile per abbandonare definitivamente il mondo della borsa. E’ buona prassi, in sostanza, avere un portafoglio che comprenda almeno dieci azioni differenti o uno strumento finanziario diverso, come, per esempio, un  fondo, che raccolga un numero sufficiente di azioni. Soprattutto non abbiate fretta, perché non è necessario acquistare simultaneamente tutti i titoli; il portafoglio va costruito lentamente nel corso del tempo e variando i settori di attività nei quali operano le imprese che avete scelto. E’ molto rischioso comprare, per esempio, titoli ricompresi nel solo settore bancario. I vostri investimenti debbono essere rappresentativi delle diversità esistenti nell’economia reale come salute, energia, finanza, lusso, nuove tecnologie, grande distribuzione, metalli preziosi etc. etc. . In tal modo ridurrete il rischio nel caso in cui uno dei settori dovesse entrare in crisi e, di converso, se uno di essi dovesse esplodere, sareste uno dei beneficiari.

Molto spesso accade che i risparmiatori digiuni di cultura finanziaria nel rivolgersi al loro esperto di riferimento ( banca, finanziaria, posta, etc.) chiedano come investire il loro gruzzolo, ricevendo risposte poco professionali con le quali si tende ad indirizzare l’investimento sui prodotti  della “casa”, ossia quelli collocati dall’istituto al quale ci si è rivolti. Ovviamente  non sempre è una scelta saggia, a meno che non si tratti di prodotti al top delle perfomances e che ridistribuiscano il rischio ripartendo la cifra investita su mercati e tipi di titoli tra loro diversi, possibilmente senza interrelazioni o interferenze reciproche.

Nello stesso modo comportatevi con le borse internazionali verso le quali mi sembra logico ed opportuno esporsi, stante lo scarso appeal del nostro FTSE MIB . Non ci sono divieti per operare sulla borsa di New York, Londra, Francoforte o Parigi con commissioni spesso poco onerose . Qualche acquisto sul NASDAQ può fare la differenza tra un portafoglio dormiente ed uno improntato al dinamismo. Un altro modo per dare equilibrio ai vostri investimenti è,  a mio avviso, quello di ripartire il portafoglio in modo tale da contenere sia società molto capitalizzate, che sono in grado di assicurare stabilità, che società medio-piccole ma con forte potenziale di crescita.     

Giocare in attacco va bene perché ci si sente dinamici e coinvolti, ma, come ripeteva spesso un grande allenatore di calcio del passato, occorre saper gestire anche la fase difensiva preparandola a dovere. Ebbene, nella nostra ottica finanziaria di un asset allocation ottimale, la fase difensiva è quella che occorre predisporre per proteggersi dai periodi di crisi; per questo sarebbe opportuno inserire nel portafoglio una parte non trascurabile di oro che, a seconda della visione personale di ognuno può essere ricompresa tra il 10 ed il 20% del totale investito.

Alla prossima.

Nessun Commento

Inserisci un commento