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GIOVANISSIMI IN TOUR ESPLORATIVO IN UN SUD D’ITALIA A DUE VELOCITA’

Mentre leggo che in Maremma la polizia sgombera qualche migliaia di ragazzi dal rave dello sballo e a Marsiglia le gang di narcotrafficanti che sparano sono sempre più giovani, qui un grupppo di neomaggiorenni sani e curiosi parte per il profondo Sud, non per Ibiza o Formentera. Dopo il Ferragosto ad Azzinano e l’“amatriciana” cucinata sotto la tenda, più che una vacanza, sarà una “esplorazione” per la prima volta in assoluta autonomia. Proprio alla vigilia di un altro viaggio ancora più impegnativo: quello che li attende nel mondo universitario. Da nonno un po’ intrusivo, a mio nipote Jacopo e a tutti gli amici auguro un bel tour cognitivo nel Salento e nella Città del Barocco, ex Capitale della cultura. Dove conosceranno una Lecce antica e moderna in versione turistica, con attrattive e contraddizioni.

Una città invasa sera e notte dal popolo della movida, che affolla ogni angolo della “Firenze del Sud”. Una vivace e attrattiva capofila di un’”area vasta” con oltre mezzo milione di abitanti, a pochi chilometri dalla costa adriatica e ionica. Alla comitiva di giovanissimi, Lecce offre un utile confronto con un Sud che si è svegliato e cammina con il supporto di testimonianze antichissime, resti archeologici, chiese, palazzi, musei e appuntamenti culturali a ripetizione. I neo-universitari potranno cogliere una utile riflessione sul recuperato teatro-anfiteatro della centralissima Piazza Sant’Oronzo, che ospita un evento al giorno per l’intero mese di agosto. Questo per capire a che serve il restauro di un anfiteatro che può contenere fino a venticinquemila spettatori. Nella Città barocca l’anfiteatro (nella foto) venne scoperto nei primi anni del ‘900, mediante operazioni di scavo iniziate quasi subito (non a babbo morto) e si protrassero sino al 1940. Senza i letali eccesivi ritardi e rinvii con cui si procede per riportare a nuova vita il teatro d’Interamnia. A Lecce, attorno all’anfiteatro, tutta la città si anima e trasforma con la movida fra le vie e gli antichi vicoli del centro storico, creative botteghe artigianali e negozi per turiste eleganti. Gallipoli vi tenta? (nella foto) Sappiate che lì, per gli ozi ferragostani, arrivano in tantissimi e, forse, anche in tempi di pandemia. Meglio andarci in treno. In auto, entrando, c’è da fare una fila pazzesca di qualche ora. Dalla Freccia Rossa o Bianca al trenino d’altri tempi, direzione Gallipoli, meta fra le più attrattive del Salento. Così, nel profondo Sud, si fa esperienza di turismo a due velocità. Dove la lezione da capire in fretta comincia proprio dal patetico trenino fuori tempo. Per dimostrare ai giovanissimi turisti quanto sia ormai cruciale, prioritaria e vincente, anche a casa nostra, una moderna infrastruttura di mobilità urbana. Specie fra città e paesi dell’interno, al servizio di quel popolo portatore prezioso di turismo e valuta.

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