HomeCalcioIl Comitato Regionale Abruzzo propone un tavolo nazionale per il calcio giovanile

Il Comitato Regionale Abruzzo propone un tavolo nazionale per il calcio giovanile

Nella giornata di giovedì 1° aprile 2021 il presidente del Comitato Regionale Abruzzo LND, Concezio Memmo, ha scritto al presidente LND Cosimo Sibilia e a quello SGS Vito Tisci per proporre l’istituzione di un tavolo nazionale tra le istituzioni sportive centrali e territoriali, avente come finalità un intervento per la salvaguardia dei settori giovanili, penalizzati pesantemente da un anno di blocco dovuto alla pandemia.

L’iniziativa del presidente Memmo è scaturita a valle di uno studio promosso e realizzato dal Consiglio Direttivo, coordinato dal Consigliere Mauro Bassi (titolare delega per il calcio giovanile) e valorizzato dal contributo di diversi professionisti, tra cui la dottoressa Irene La Fratta, Psicologo dello Sport. Al centro della proposta abruzzese c’è un auspicato progetto di “blocco delle annate”, necessario per riequilibrare il percorso dei nati nel 2002/2003, i più penalizzati dalla sospensione delle attività.

Il Calcio Giovanile non è un dettaglio – sottolinea il Presidente Memmo – ma piuttosto il nostro patrimonio più prezioso, il futuro della nostra disciplina. Abbiamo deciso di avanzare queste proposte sul piano nazionale per dare a tutti il nostro contributo di studio e di riflessione, perché le problematiche riscontrate in Abruzzo sono le stesse delle altre Regioni italiane. Dopo mesi di infruttuose iniziative e lettere di intenti, credo sia il momento di agire, e spero che i vertici nazionali possano accettare la proposta di aprire un tavolo nazionale, cui noi offriremo volentieri il nostro contributo. È il momento di agire per il bene dei nostri ragazzi”.

In attesa di segnali positivi dai vertici nazionali, dunque, l’Abruzzo è pronto a spendere le proprie energie per evitare che, alla definitiva ripartenza delle attività, il tessuto del calcio dilettantistico e giovanile regionale non si ritrovi eccessivamente inaridito e sappia disegnare un percorso di “recupero” per chi è rimasto indietro nel proprio percorso di sviluppo sportivo, psicologico, tattico e atletico.

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