HomeCalcioDraghi ed un governo “aperturista”, la speranza non muore dalla Promozione in giù

Draghi ed un governo “aperturista”, la speranza non muore dalla Promozione in giù

Sono passati pochi giorni, eppure sembrano già lontani più di un secolo i discorsi notturni di Giuseppe Conte, le lamentele per le “troppe” aperture del Comitato Tecnico Scientifico e l’impossibilità di pensare allo sport come sano mezzo di salute. La conferma, indiretta, è arrivata ieri pomeriggio addirittura da Matteo Salvini, durante il discorso in cui ha ammesso di voler appoggiare il Governo Draghi: il prossimo sarà un esecutivo che cercherà di far ripartire l’Italia, di riaprirla. Se a questo si somma l’ammissione di volontà di un campionato di Eccellenza in grado di riprendere la sua corsa (anche si attende ancora l’ufficialità, ovviamente), si hanno sufficienti ragioni per sperare anche per i campionati dalla Promozione in giù. Andiamo a vedere come e perché.

Al momento, a regolare la vita degli sportivi dilettanti è ancora il DPCM (strumento normativo tutt’altro che perfetto e che, a livello giuridico, ci auguriamo di non vedere mai più) riferibile al 14 Gennaio, che consentiva soltanto “gli eventi e le competizioni di livello agonistico riconosciute di preminente interesse nazionale“. Tutto sarà dunque rinviato al 5 Marzo, data di scadenza di questo provvedimento normativo: da lì, con una condizione epidemiologica che potrebbe essere migliore (si pensi, magari, ad una percentuale di vaccinati ben superiore a quella attuale e ad un periodo stagionale migliore), non è da escludere la possibilità di una ripresa anche dei campionati dalla Promozione in giù. D’altronde, restando a quanto dichiarato ai nostri microfoni da Ezio Memmo (presidente del CR Abruzzo) più di una volta, l’intenzione è quella di far ricominciare tutto il movimento calcistico locale. E allora, avanti con tanta speranza!

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