La promessa è stata mantenuta: l’AIFA approva due anticorpi monoclonali, uno prodotto da Regeneron e uno da Eli Lilly, il già citato in passato Bamlanivimab. Pochi giorni fa a seguito di una riunione, la commissione tecnica ha dato il via alla sperimentazione su una specifica fetta di pazienti il cui scopo è quello di ridurre drasticamente i ricoveri in ospedale, sia per i costi che ne comporta e sia ovviamente a beneficio del paziente stesso. Queste cure come spiegato sono molto costose, si ricorda ad esempio la sperimentazione con il Trastuzumab effettuata a Napoli durante il lockdown di Marzo, il cui costo si aggira intorno al migliaio di euro. Per ora si specifica che questa terapia è mirata soprattutto a pazienti agli esordi della malattia ma che hanno un alto rischio di peggioramento, quindi si presume categorie a rischio.
Recentemente, infatti, è stato visto da studi condotti negli States che in pazienti Covid già ricoverati e in condizioni critiche questi non sono stati efficaci. Gli anticorpi monoclonali giungono dunque in un periodo propizio in quanto si dà così ampio respiro alla campagna vaccinale con lo scopo, a lungo termine chiaramente, di abbassare una volta per tutte la curva epidemica. Non solo sono utili per il Covid, anzi forse tutti noi in qualche modo dobbiamo ringraziare questa pandemia poiché ha accelerato i tempi della ricerca scientifica affinché sempre più anticorpi monoclonali siano studiati e usati per malattie ancora oggi mortali o gravemente invalidanti.
Fonti: il Post e La Repubblica
