Di seguito, le parole di Fabrizio Di Stefano, candidato con la Lega a Chieti dopo le parole di Mauro Febbo:
“Ma perché tanto livore? Ma perché tanto acredine? Io non comprendo come mai l’assessore che contesta la candidatura del centrodestra, si comporti così, francamente mi dispiace; le diversità politiche non dovrebbero far dimenticare anche i trascorsi personali. Ma tant’è…! E così dopo aver cercato a destra e manca un candidato alternativo, alla fine ha tirato fuori “il panchinario”.
Capisco che il Sindaco Cucullo lo definiva “cannoncino”, ma adesso sembra più una vecchia spingarda: tanto rumore per nulla.
Dice che “le mattonelle rosse” da riconsegnare alla città dopo 11 anni, non sono di sua competenza, e quindi lui non se ne interessa. E’ come dire che siccome la sanità non è di sua pertinenza, nemmeno il recupero dell’Ospedale è di suo interesse (salvo poi andare in campagna elettorale a cercare e trovare consensi). E lo stesso vale per le opere pubbliche previste nel Masterplan, visto che sono di competenza delle infrastrutture, e così potremmo parlare per le problematiche degli Istituti Riuniti e per tanto altro ancora che esulano le sue competenze specifiche. Ma allora mi domando da teatino, a che serve avere un assessore nato a Chieti e residente a Chieti?”