Mary Jo Bang è una poetessa nata nel Missouri, negli Stati Uniti, nel 1946. Vive a St. Louis, dove insegna inglese e dirige il programma di scrittura creativa della Washington University. È autrice di numerosi libri di poesia, tra cui Apology for Want (1997), che ha ricevuto il Katherine Bakeless Nason Award; Louise in Love (2001); The Downstream Extremity of the Isle of Swans (2001); Elegy (2007), vincitore sia del National Book Critics Circle Award che del Premio Alice Fay di Castagnola; e The Bride of E (2009). In Spagna ha pubblicato Elegy (Bartleby, 2010) tradotto da Jaime Priede, l’antologia Il Chiaroscuro del Pinguino (Kriller71, 2013) e Una bambola da buttare (Kriller71, 2019), entrambi tradotti da Patricio Grinberg e Aníbal Cristobo.
Mary Jo Bang, attraverso la sua riflessione, ci offre una panoramica avvincente e articolata della poesia contemporanea, focalizzandosi su concetti come poesia engagée e la connessione tra poesia e fotografia.
Il suo sguardo sulla poesia engagée, conosciuta anche come poesia di testimonianza o politica, evidenzia il contesto americano e il suo contrasto principale tra poesia sperimentale e tradizionale. La poetessa si inserisce nel contesto della poesia “post-avant” o “ibrida”, evitando di associarsi a scuole specifiche e preferendo lavorare in modo indipendente. Rivendica una combinazione di scopi lirici tradizionali e strategie poetiche sperimentali, come la disgiunzione e i giri di parole, con l’uso di metodi di composizione basati su cancellature.
Attraverso la metafora della fotografia, Mary Jo Bang offre una prospettiva intrigante sulla partecipazione del lettore. La sua analisi del barattolo di zuppa Campbell di Andy Warhol rappresenta brillantemente come l’arte, sia essa poesia o fotografia, può sfidare la prospettiva preesistente dell’osservatore.
La decontestualizzazione dell’icona della famiglia in questo caso mette in discussione e ironizza sulle aspettative pregresse degli spettatori, obbligandoli a costruire nuovi significati.
La poetessa suggerisce che la poesia condivide questa caratteristica con la fotografia di Warhol, poiché richiede ai lettori di costruire significati da parole con pochi contesti e molteplici significati. Questa sfida, che coinvolge il districarsi attraverso strati di linguaggio e l’interpretazione di elementi formali come indizi, aggiunge una dimensione intrigante all’esperienza poetica.
In conclusione, Mary Jo Bang invita i lettori a esplorare la poesia come un’arte che non solo cattura esperienze e testimonianze, ma anche come un medium che sfida e coinvolge attivamente chi lo interpreta. La sua prospettiva unica sulla poesia e la sua connessione con la fotografia offrono uno sguardo stimolante sulle molteplici possibilità dell’arte poetica contemporanea. (R.P.)
SULLA STRADA
Eccoci qui, in cima all’arco delle utopie. L’acqua
l’acqua non è profonda. Una chiazza di petrolio luccica
sulla superficie come una lente che prende la luce e la moltiplica davanti a uno specchio.
la moltiplica davanti a uno specchio. Se qualcuno si ferma
vicino a voi, eccoli lì, anche se non appaiono nella foto.
nell’immagine. Il che rende il buio totale
legato alla fortuna e a cose del genere. L’architettura, a differenza
a differenza della legge, resiste. Una facciata, come
un ideale, può essere opprimente a meno che non sia compensata da un balcone a cui ci si possa
compensato da un balcone su cui ci si può affacciare
per rimproverare chi è in strada: vieni qui e guardaci negli occhi.
Vieni qui e guardaci negli occhi. Non siamo forse proprio quello in cui volevi credere?
quello in cui volevate credere?
SUL BALCONE DELL’EDIFICIO
Non si dorme più. Niente più patto del sonno
Con la morfina e la notte come ago. Siamo
svegli, spinti l’uno dall’altro come se ciò che resta fosse tutto ciò che ci sarà.
se ciò che resta è tutto ciò che ci sarà mai. Noi
Abbiamo bisogno l’uno dell’altro come se fossimo su un fragile ramo
fragile che viene potato. Vedo l’impronta
di una lieve cicatrice sul tuo sopracciglio sinistro.
Allora sapevo cosa significava sentire. L’agonizzante
agonizzante.
TRAVESTIMENTI INCROCIANDO GLI SGUARDI
Le luci della bigiotteria lampeggiano, lampeggiano.
False stelle.
Sono stanca di spiegazioni. Una vita è come quella che Russell
Russell sull’elettricità, non una cosa ma il modo in cui le cose funzionano.
Una scienza del movimento verso una certa superficie piana,
un po’ di calore, un po’ di freddo. Alcune luci
possono lasciare un’immagine postuma, ma è di breve durata.
Non è così che si dice? Questo, e anche che i fatti storici
fatti storici si vedono negli occhi con il nulla.