HomeCulturaarti“TORN CLEAN” DI CHLOE WISE – RIVELA LA BELLEZZA DISTURBANTE DELL’ARTIFICIO

“TORN CLEAN” DI CHLOE WISE – RIVELA LA BELLEZZA DISTURBANTE DELL’ARTIFICIO

In “Torn Clean” di Chloe Wise, l’osservatore è trasportato in un mondo dove la perfezione superficiale cede il passo a una rivelazione inquietante. Attraverso una serie di opere che catturano l’attenzione e l’immaginazione, Wise introduce silenziosamente un senso di inquietudine che cresce gradualmente.

 

 

Le figure dipinte da Wise sembrano esprimere gioia e tristezza simultaneamente, nel trasformare sorrisi in smorfie e lacrime di gioia in lacrime di tristezza. Le pose apparentemente rilassate nascondono drammi interiori, mentre i colori dominanti, privi di pigmentazione, avvertono che il pericolo è in agguato proprio sotto la superficie levigata del mondo.

Wise evoca atmosfere morbose e sorrisi forzati, svelando una profonda ossessione per il concetto di “carne” che cela un lato oscuro e inquietante.

La sua capacità di trasformare la superficie liscia e apparentemente perfetta delle sue opere in un territorio di complessità e turbamento è veramente straordinaria dove “la carne”diventa una tela su cui dipingere le ferite emotive dell’animo umano  nel catturare atmosfere morbose e grottesche, nell’immergere gli osservatori in un mondo di nudità femminili dalla potente carica emotiva.

La sua ossessione per gel e cerotti aggiunge un elemento intrigante e disturbante alla sua opera. In questo universo dipinto con maestria, emerge un mondo patinato e ricco di sfumature, che ci fa intuire  un lato oscuro e pungente.

Le immagini di Wise invitano lo spettatore a scrutare oltre la superficie levigata della carne e a confrontarsi con la verità nascosta dietro le immagini evocatrici di atmosfere morbose, evidenziate da quella profonda ossessione per il concetto di carne, cortina di un pungente e disturbante fenomeno che sottende una tensione palpabile legata alla presenza di figure femminili, nude e potenti che, esercitano un’influenza travolgente sull’osservatore.

Nessun Commento

Inserisci un commento