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“PASOS: LA COLLEZIONE SPAGNOLA CAMMINA CON IL CONTEMPORANEO”- SPAZIO “SANFAUSTINO5”, MILANO

In questo momento storico caratterizzato da autoreferenzialità politica e culturale espressa da autocrazie che sanno generare solo conflitti di ogni genere, esclusivamente funzionali al loro personale interesse, solitaria si alza l’unica voce, quella di Papa Francesco «Il mondo è attraversato da un crescente numero di conflitti che lentamente trasformano quella che ho più volte definito terza guerra mondiale a pezzi in un vero e proprio conflitto globale». ‘E necessario quindi costruire opportunità di pace  e ricordare la memoria di ciò che è statoper la salvaguardia della liberttà  ed espressione di ciascuno.

La mostra “PASOS: La Collezione spagnola cammina con il Contemporaneo”, organizzata dall’associazione OrMe – Ortica Memoria, in collaborazione con la Camera del Lavoro Metropolitana di Milano, presso lo spazio “SanFaustino5” a Milano, rappresenta, insieme ad un forte momento di riflessione sul presente, anche un’esperienza artistica straordinaria che unisce il passato e òla contemporaneità in un dialogo vibrante e coinvolgente, imperdibile per gli amanti dell’arte e della libertà.

 

Curata con maestria da Elena Cerasetti e Luigi Attilio Brianzi, la mostra offre un viaggio attraverso le espressioni artistiche spagnole degli anni Sessanta, confrontate con il linguaggio contemporaneo dell’arte urbana incarnato dal collettivo Orticanoodles.

OrMe – Ortica Memoria è un’organizzazione che, sin dalla sua nascita nel 2017, si propone di rigenerare il tessuto urbano del quartiere Ortica, trasformandolo in un museo a cielo aperto grazie alla realizzazione di murales che narrano la storia e la memoria della città di Milano.

L’installazione dell’opera “Variante de la famiglia Carlo IV” del gruppo Equipo Crónica segna un eloquente passaggio di testimone tra due realtà artistiche distanti nel tempo ma unite da un comune intento critico nei confronti dell’individualismo. L’arte urbana, rappresentata da Orticanoodles, si fa interprete di questo dialogo, dando vita a un’installazione che riflette sul tema della resistenza artistica ai totalitarismi.

La mostra si configura quindi come manifesto contemporaneo di resistenza culturale, nell’incarnazione di un dramma visivo che passa per la poesia di Rafael Alberti e che colpisce immediatamente per la diversità e la potenza delle opere esposte: dall’astrattismo di Antoni Tàpies alla pop art di Equipo Crònica, passando per il realismo di Amalia Avia, ogni opera racconta una storia di resistenza e di libertà. Sono opere intense e vigorose, nate dalla volontà di dare voce a una generazione segnata dalla dittatura, dove ogni tratto e ogni colore sembrano gridare per la libertà. Sono presenti, inoltre, Vicente Larrea, Gustavo Torner, Rafael Alberti, Pablo Serrano, Joaquín Rubio Camin, Manuel Ayllón e Arcadio Blasco Pastor, riaffermano con forza la necessità di vigilare contro ogni forma di antidemocraticità.

La mostra si caratterizza per la selezione di opere provenienti dalla Collezione spagnola acquisita dalla Cgil negli anni Settanta. Queste opere, conservate nella sede della Camera del Lavoro, testimoniano il sostegno della Cgil alla lotta per la libertà in Spagna durante il periodo della dittatura franchista.

 

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