Si è conclusa la 17ª edizione di Art Dubai, allestita negli spazi di Madinat Jumeirah che ha attirato oltre 100 espositori da tutto il mondo. Questa fiera d’arte internazionale, che si è affermata come uno dei principali eventi nel Medio Oriente, ha visto una partecipazione massiccia, con gallerie provenienti da più di 60 città di 40 paesi diversi.
Uno dei punti salienti di questa edizione è stata la presenza italiana, con ben 13 espositori italiani che hanno portato la loro arte e creatività ai visitatori di Art Dubai 2024. Questo non solo ha enfatizzato l’influenza culturale dell’Italia nell’ambito dell’arte contemporanea, ma ha anche sottolineato l’importanza della fiera come piattaforma internazionale per l’incontro e lo scambio culturale.
Una delle sezioni più interessanti della fiera è stata quella digitale, ora alla sua terza edizione, curata da Alfredo Cramerotti e Auronda Scalera. Questa sezione ha fornito una vetrina per le nuove frontiere dell’arte digitale, esplorando le possibilità offerte dalla tecnologia moderna che ha visto na forte presenza italiana con Cinello e Immaterika, dimostrando il ruolo di primo piano che l’Italia sta giocando anche nell’ambito dell’arte digitale.
Art Dubai Modern, curata da Christianna Bonin ha messo inoltre in luce il lavoro degli artisti del Medio Oriente che hanno avuto scambi culturali significativi con l’Unione Sovietica dopo il 1960, nell’offrire un significativo punto di vista sulla storia e l’evoluzione dell’arte nella regione.
L’elenco delle gallerie presenti è stato notevole, con nomi di spicco come Sabrina Amrani, Almine Rech, Sfeir-Semler e Zilberman che hanno contribuito a consolidare il prestigio della fiera. Tuttavia, è stata la presenza italiana che ha catturato particolarmente l’attenzione, con gallerie come Thomas Brambilla, Continua, Campoli, Mazzoleni, Noero, P420, Persano, Plan X, Studio G7, Secci e Ronchini, che hanno offerto una varietà di opere d’arte di altissimo livello.
Art Dubai 2024 si è confermata come una tappa fondamentale nel calendario dell’arte internazionale, nell’offrire una piattaforma unica per l’esplorazione dell’arte contemporanea e digitale proveniente da tutto il mondo. La presenza italiana ha aggiunto un tocco di eccellenza artistica, nel sottolineare il ruolo centrale che l’Italia continua a giocare nel panorama artistico globale.
In questo contesto espositivo, senza voler togliere niente alla bontà della fiera che, in quanto tale, è il luogo deputato alle vendite e agli scambi, diventa interessante l’esame della produzione esposta. Al di là delle tecniche o metodologie espositive, il linguaggio internazionale rappresentato, come peraltro può leggersi nelle immagini di ciascuna galleria presente documentatata nell’articolo, nonché nel catalogo della mostra che alleggo in pdf scaricabile, non offre particolari spunti di innovazione ma ricalca la realtà omologante di questo nostro tempo dove è sempre più difficile trovare innovazione creativa. La fiera che ha come obiettivo quello di creare e contrapporsi a quanto artisticamente si produce nell’Occidente del mondo, in realtà si presenta come una sua forma di speculare, con tutti i pregi e difetti che le sono propri.
Catalogue – Art Dubai