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IL TRATTAMENTO CHINESIOLOGICO DEI SOGGETTI CON LESIONI SPINALI

Benessere / 145

Il trattamento chinesiologico dei soggetti con lesioni spinali

di Giuseppe Mazzocco

   Il lavoro presenta una lodevole completezza di trattazione per l’argomento che sviluppa, mentre “ricorda”, costantemente, che il lavoro chinesiologico deve essere realizzato in concorso con gli interventi delle altre tecniche che si occupano dello specifico problema.

   L’Autrice affronta tutti gli aspetti del trattamento chinesiologico dei soggetti con lesioni spinali e presenta, con molti e chiari riferimenti iconografici, sia le fasi che compongono l’itinerario riabilitativo specifico e sia gli aspetti della “dimensione sportiva” dei soggetti in esame.

   Il lavoro parte dal concetto di colonna vertebrale e di midollo spinale e classifica le lesioni midollari, le sedi e l’estensione delle zone colpite, con le percentuali delle cause e degli incidenti sportivi.

   Si riportano, dopo, i meccanismi delle fratture vertebrali, i quadri delle alterazioni e dei disturbi secondari al trauma midollare, le valutazioni e le classificazioni dei livelli di autonomia ed il protocollo di un trattamento tipo.

   Il trattamento riabilitativo si realizza attraverso varie fasi, tutte perfettamente descritte ed illustrate, e col concorso delle varie specializzazioni del recupero prisco-motorio. Delle chiarissime indicazioni sono date per la possibilità di migliorare il cammino del paraplegico, per permettere l’uso di tutori pelvi-podalici (con appoggio ischiatico), per usare al meglio lo standing (sia per l’ortostatismo dei paraplegici che per alcune forme di tetraplegia) e per l’uso del piano di statica (per la verticalizzazione della postura).

   Il lavoro dedica un capitolo alle carrozzine, al loro uso e, con un interessante “passaggio”, alle maniere più giuste per i trasferimenti dalla carrozzina al letto, all’automobile, alla vasca da bagno, alla poltrona ed ai luoghi più comuni che vengono vissuti nella quotidianità.

   Il lavoro continua con la presentazione di alcuni casi, oggetti della trattazione, i cui soggetti vengono presentati nel loro “divenire abituale e rieducativo”, ovvero si analizza la loro postura, le gestualità abituali e le realizzazioni motorie degli stimoli che vengono proposti come trattamento.

   Un capitolo a parte viene riservato agli sport (che i soggetti in esame riescono a praticare) riservando, per ogni specialità affrontata, una scheda tecnica particolareggiata.

Vengono presentati i “gesti sportivi” più significativi, le attrezzature, l’uso specifico delle carrozzine ed un atlante particolareggiato delle “situazioni” sportive più praticate, con soggetti medullolesi, ripresi in piena attività dinamica: lavoro in palestra, nuoto, atletica leggera (corsa e lanci), canoa, basket, pallavolo, tiro con l’arco, scherma, tennis tavolo, sci, slittino e ciclismo.

   Tutto il lavoro è permeato da un profondo “amore” che l’Autrice dimostra di avere per la chinesiologia rieducativa.

   Non solo è apprezzabile, inoltre, la qualità dell’opera, ma il messaggio di “dichiarazione di cooperazione tecnica” che fortemente chiede, per una vera e scientifica completezza d’intervento.

   Una nutrita bibliografia ed un atlante iconografico molto corposo e pertinente completano il lavoro, che viene segnalato per la chiarezza espositiva e la pertinenza tematica.

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