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Il somatotipo e la costituzione corporea di giovani atleti

Benessere / 141

Il somatotipo e la costituzione corporea di giovani atleti

di Giuseppe Mazzocco

 

   Il lavoro riporta, nella fase sperimentale, i risultati di una indagine morfo-antropometrica (svolta su quarantasette – 47 – soggetti di livello regionale e nazionale, che praticano atletica leggera nelle specialità lanci, corsa e salti), fatta per la valutazione delle caratteristiche fisiche personali.

   L’Autore “costruisce”, con i dati presi direttamente dal lavoro sul campo, i profili di singoli somatotipi e ne riporta le differenze realizzando delle specifiche somatocarte, sia per ogni atleta e sia per le diverse specialità sportive.

   Un’esperienza vissuta direttamente e nei centri di elaborazione statistica, con il controllo e l’analisi dei dati fatti da specialisti del settore.

   L’Autore, con il lavoro sopra citato, ha il merito di “tradurre”, in termini “comprensibili ai più”, il concetto di somatotipo. Descrive, inoltre e molto chiaramente, le generalità e l’evoluzione dei metodi antropometrici, il metodo somatotipico di Heath e Carter, le scale dei valori, i materiali ed i metodi usuali (con gli strumenti utilizzati per le misure), riportando un esempio di scheda antropometrica per la composizione corporea e somatotipologica.

   Oltre al completo lavoro di ricerca, cioè, l’Autore “offre” le chiavi per poter leggere i risultati della stessa indagine che ha effettuato. Ecco, allora, che presenta la somatocarta e le varie componenti, con la raffigurazione del “triangolo di Reuleaux”, le caratteristiche dell’endomorfismo, del mesomorfismo, dell’ectomorfismo ed il metodo di Heath e Carter (modificato da K. Ruppert, per il computer).

   Un capitolo che merita una considerazione a parte è quello della composizione corporea, perché rappresenta una delle preziose possibilità che l’area tematica dell’antropometria offre alla chinesiologia ed alla massofisioterapia. L’Autore riporta, fra le altre cose, le tecniche di determinazione della composizione corporea e la formula per poter calcolare il peso ottimale di ogni soggetto in esame.

   Questa è una indicazione che permetterà ai tecnici del movimento (dai rieducatori, agli allenatori, ai fisioterapisti) di conoscere meglio alcuni aspetti del soggetto dell’azione chinesiologica o di quello del recupero funzionale.

   Il lavoro in esame riporta, inoltre e come appendice integrata, le tabelle dei dati e delle misurazioni antropometriche registrate, i grafici dei somatotipi nelle specialità oggetto di studio (astisti, giavellottisti, lanciatori, saltatori e velocisti) ed una congrua e specifica bibliografia.

   Il capitolo “materiali e metodi” presenta la pratica possibilità realizzativa di indagini come quella in esame. Elenca gli strumenti utilizzati per le misure antropometriche, indicandoli e descrivendoli: l’antropometro (per la misurazione delle parti lineari del corpo), il calibro cutaneo o plicometro (determina lo spessore delle pliche cutanee, misurate con una pressione costante di 10gr/mm2), il compasso a branche ricurve (per la misurazione dei diametri ossei), il nastro metrico (per la misurazione delle circonferenze) e la bilancia (per il peso corporeo).

   Con questo strumentario sono state rilevate le seguenti misure (prese tre volte, per ognuna, per eliminare il “dubbio” di rilevazioni false o camuffate): la statura (misurata sia in ortostatismo abituale, dal “vertex” alla “planta”, che in posizione “stretched”, sempre con il dorso a contatto dell’altimetro e con lo sguardo verso l’“orizzonte immaginario”); il peso; lo spessore delle pliche cutanee (plica tricipitale, sottoscapolare, soprailiaca e geminale); le circonferenze (brachiale e geminale) ed i diametri (bicondilo-omerale e bicondilo-femorale).

   La scheda antropometrica, per la composizione corporea e somatotipologica, è stata strutturata per contenere (in previsione della elaborazione) tutte le informazioni necessarie per la determinazione della composizione corporea e del somatotipo, fatta in modo tale da poter offrire il quadro più completo possibile per la “conoscenza” dei soggetti in esame.

   Tutte le categorie della somatocarta (i vari tipi di endomorfia, di mesomorfia e di ectomorfia), attraverso il “triangolo di Reuleaux”, aiutano a scoprire le dominanze somatotipiche dei vari soggetti per poter tarare con più precisione gli interventi fatti attraverso il movimento o quelli realizzati con le tecniche manipolative.

   Lo studio del somatotipo è utile a chiunque intenda intraprendere un’attività sportiva (amatoriale o agonistica) perché può fornire utili informazioni per impostare con una adeguata personalizzazione i piani di lavoro per modificare e per migliorare la metodologia degli allenamenti.

   Nello specifico dei temi propri delle attività manipolative, lo studio del somatotipo e la “composizione della somatocarta” sono utili ai tecnici che si occupano di terapie manuali o di aree consimili, perché forniscono delle informazioni approfondite sulla struttura e sulla morfologia dei soggetti in trattamento, senza esami invasivi o dalle realizzazioni complicate.

   Una metodologia semplice ed affidabile, al servizio della cultura tecnica dei professionisti delle attività manipolative e delle aree pertinenti.

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