HomeEditorialiBUONE FESTIVITA’ NATALIZIE AI LETTORI DI CENTRALMENTE LA RIVISTA CON L’ALBERO DI GUBBIO…

BUONE FESTIVITA’ NATALIZIE AI LETTORI DI CENTRALMENTE LA RIVISTA CON L’ALBERO DI GUBBIO…

Editoriale  / 133

COPYRIGHT, DA DIRITTO SACROSANTO AD ARBITRARIETA’ INDISCRIMINATA

di Pierluigi Palmieri

 Non capita ai comuni mortali, ma a chi pensa di fare opera di bene per la cultura e la civiltà, cioè  a noi di Centralmente- La Rivista. Oggi voglio denunciare una macroscopica incongruenza che si basa sullo sfruttamento dei sistemi informatici e sull’interpretazione parassitaria dei cavilli e delle carenze legislative. La doverosa premessa è che sono assolutamente favorevole alla tutela e al giusto compenso per  “i frutti dell’attività intellettuale di carattere creativo”, ossia opere letterarie e musicali,  teatro, arti figurative, architettura, cinematografia”. Tra queste opere sono ricomprese anche le fotografie, al cui autore vanno riconosciuti “ i diritti sia morali sia patrimoniali esclusivi di utilizzazione economica dell’opera”.  Il virgolettato il corsivo sono miei e si riferiscono all’impostazione della Convenzione di Berna per la protezione delle opere letterarie e artistiche,, che pur obsoleta (quella originaria risale al 9 settembre 1886)  è stata fatta propria dall’Italia nel 1978

Sono centinaia le foto che abbiamo pubblicato da quando è nato il nostro settimanale, migliaia quelle inserite nel quotidiano, tutte accuratamente prelevate dagli archivi personali o selezionate tra quelle funzionali alla divulgazione di eventi culturali e a supporto delle iniziative a sfondo sociale che di volta in volta abbiamo voluto valorizzare. Da qualche settimana siamo impegnati a difendere le nostre “casse”, o meglio le nostre tasche, da un improvviso attacco di una S.r.l che svolge un lavoro potenzialmente molto remunerativo, per conto di terzi veri possessori di copyrigth che attraverso un ingegnoso sistema, e attraverso una serie di informazioni capestro pubblicate sul proprio  si arroga il “diritto” di fissare un prezzo per ogni foto di cui sono proprietari i soggetti che le hanno rilasciato delega.

Simbolo di Copyight

Questa delega è estremamente generica e riguarda l’individuazione delle opere e non contiene alcun tariffario per ciascuna di esse. La società, con la quale ovviamente abbiamo aperto un contenzioso, ci ha inviato una richiesta per noi astronomica per una decina di foto , alcune delle quali non coincidenti con quelle da lei inviate come prova di pubblicazione. Sul suo sito appare il seguente avviso sibillino “L’uso di immagini protette da diritti d’autore richiede una licenza o un compenso per ogni utilizzo, indipendentemente dal fatto che sapessi o meno che l’opera in questione è protetta da diritti d’autore. La rimozione del contenuto per il quale non esiste licenza ed il pagamento per l’uso non autorizzato sono richiesti e potranno essere discussi con i nostri incaricati”, E’ il postulato su cui si basa l’intimazione, e per certi versi l’intimidazione, a pagare cifre  che non penso siano concepibili neanche per opere di Picasso, Salvador Dalì, o Cartier Bresson ritenuto il fotografo dei fotografi, utilizzando in forma parziale il disposto di cui alla legge 633/41 (1)

      Per la foto di un orso i cui diritti apparterrebbero a certa BiosFhoto, ci sono stati richiesti oltre 600 euro.  Una beffa per chi con gli orsi  ha una invidiata familiarità e ne condivide il territorio. Come è noto a tutti nella Marsica gli orsi sono di casa e quella foto è stata usata dalla nostra redazione a compendio di uno degli articolo di condanna per l’uccisione di Amarena, che con i suoi cuccioli si era avvicinata all’abitazione di un commerciante di San Benedetto dei Marsi. Uno schiaffo al diritto di cronaca (2) per chi dalla diffusione della cultura della convivenza civile e dal rispetto della flora e della fauna ha tratto ispirazione per fondare una testate che non trae alcun beneficio economico dalla vendita e dagli abbonamenti e non fa raccolta di pubblicità. Il fotografo che ha ritratto l’animale a bocca aperta, sarà stato anche bravo, ma la bravura (e la furbizia) nel porsi come soggetto decisore degli importi da erogare  per il cosiddetto Copyright, è fuori del comune. Mi fermo qui lasciando al lettore le conclusioni. Ma contesteremo  in sede di giudizio la legalità di certe iniziative fino a organizzare una petizione finalizzata a regolamentare il settore contro qualsiasi  forma di intimidazione  a tutela degli utenti  sprovveduto che con l’accesso ad internet, rischiano di soggiacere alla definizione arbitraria e unilaterale di soggetti, i cui proventi possono assumere proporzioni “spaziali” , a fronte delle briciole che arrivano, se arrivano, ai veri autori delle opere. Chissà quanto si permetteranno di 2sparare” per la pubblicazione del simbolo di Copyright !?!

(1) La legge sul diritto d’autore (legge 22 aprile 1941, n. 633, e successive modificazioni, da ultimo quella prevista dal decreto legge. 16 ottobre 2017 n.148) prevede la tutela delle «opere dell’ingegno di carattere creativo», che appartengono alla letteratura, alla musica, alle arti figurative, all’architettura, al teatro e alla cinematografia, qualunque ne sia il modo o la forma di espressione.
(2) Articolo 65 comma 2 che consente la riproduzione la riproduzione o comunicazione al pubblico di opere o materiali protetti utilizzati in occasione di avvenimenti di attualità. Questo diritto è consentito ai fini dell’esercizio del diritto di cronaca e nei limiti dello scopo informativo, sempre che si indichi, salvo caso di impossibilità, la fonte e il nome dell’autore se riportati.

 

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