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IPOTESI DI COME POTREBBE EVOLVERE IL PREZZO DELL’ORO AL 2030

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IPOTESI DI COME POTREBBE EVOLVERE IL PREZZO DELL’ORO AL 2030

                                                                                                                di Mario Travaglini

 Nel maggio scorso, sul numero 108 di questa rivista, avevo consigliato ai lettori di pazientare a comprare oro in quanto il momento non era propizio e che sarebbe stato più saggio rimanere vigili ed attendere qualche mese, o fino ad ottobre, quando i prezzi dopo essere scesi avrebbero dovuto riprendere a salire. Oggi la tendenza sembra essere questa ma poiché nulla è scontato  l’approccio deve rimanere  prudente e commisurato alla propensione del rischio di ognuno. Di tal ché le note che seguono vanno prese con distacco ben sapendo che sono il frutto di applicazioni statistiche e matematiche che non possono tener conto di fatti imponderabili che sfuggono ad ogni umana considerazione. Al risparmiatore che vuole sognare riferisco che  diverse settimane fa è stato presentato un modello di previsione del prezzo dell’oro che sulla base di un sistema sincronico spiega come esso dovrebbe crescere da qui al 2030.  Il fondamento della sincronia poggia sui due seguenti postulati:

  • i mercati rialzisti a lungo termine dell’oro sono sempre accompagnati da mercati ribassisti a lungo termine delle azioni e viceversa;

  • La correlazione tra i prezzi delle azioni (principalmente statunitensi) e quelli dell’oro negli ultimi 50 anni può essere attribuito solo a due fattori: alla modifica della massa monetaria in circolazione, che funge da motore principale, e alla fiducia degli investitori, che funge da meccanismo di controllo per il riequilibrio di valore tra questi due beni.

Per misurare la fiducia degli investitori si usa, in genere, il rapporto tra S§ P 500 e oro, (dove il primo termine S$P rappresenta le 500 azioni della borsa di WAll Street). Il grafico sottostante ci consente di fare qualche riflessione :

Questa successione di mercati rialzisti e  ribassisti a lungo termine sembra facile da comprendere fino a diventare ovvia quando guardiamo ciò che successo in passato. Infatti, nel grafico si nota chiaramente che ad ogni rialzo azionario (stock bull market) corrisponde un ribasso del prezzo dell’oro e viceversa (gold bull market). Tuttavia, lo scopo non è quello di capire e far capire cosa è successo nel passato quanto tentare di anticipare i punti di flessione, ossia di trovare un metodo che consenta di allertare gli investitori prima che i fatti si realizzino. A tutt’oggi l’unico metodo affidabile per determinare rapidamente le tendenze del sentiment degli investitori è quello di confrontare il rapporto tra S&P 500 e oro con la sua media a lungo termine. Se il rapporto esprime un risultato inferiore alla media a lungo termine significa che la tendenza è al ribasso, mentre un rapporto superiore  indica una tendenza al rialzo della fiducia degli investitori. Seguendo il grafico e sviluppandolo fino al 2030  è possibile ricavare quattro scenari possibili con prezzi che potrebbero oscillare tra i 4.150 e 6.350 dollari l’oncia.

  • Il primo scenario, quello più pessimista colloca il prezzo a 4150 dollari l’oncia con una probabilità pari al 18,6%.

  • il secondo prevede che nel 2030 l’oncia tocchi i 4.700 dollari con una probabilità del 58%

  • il terzo scenario, quello più ottimista, ipotizza che il prezzo di un’oncia d’oro arrivi a toccare i 6.350 dollari entro il 2030 con una probabilità del 9,9%.

  • Il quarto scenario,infine, considera possibile che alla fine del 2030 il presso possa raggiungere i  630 dollari con una probabilità del 13,5%.

Ultima annotazione. Da fine settembre scorso ad oggi il rapporto tra  S&P 500 e oro è stato relativamente stabile ma,  il va sans dire, occorre  sorvegliarne l’evoluzione  come si fa con il latte quando sta sul fuoco.

 

 

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