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TRAD U/I ZIONI D’EURASIA: UN VIAGGIO MULTICULTURALE ATTRAVERSO I SECOLI. MAO DI TORINO

 

La mostra “Trad u/i zioni d’Eurasia” è un’indagine affascinante dei concetti di traduzione culturale, trasposizione e interpretazione, esplorati attraverso un variegato insieme di oggetti provenienti dall’Asia occidentale, centrale ed orientale. Questi artefatti, che coprono duemila anni di storia, pongono interrogativi profondi sulla circolazione materiale e immateriale tra l’Asia e l’Europa, nonché sulle modalità di trasformazione del significato e dell’uso lungo il loro percorso.

La mostra pone l’accento sulla migrazione di idee, forme, tecniche e simboli, offrendo uno sguardo su un dialogo aperto e inclusivo tra culture. Sottolinea l’interazione osmotica tra continenti e oceani, nel creare nuove narrazioni per la cultura visiva e materiale, che siano specifiche e relative, invece di aderire a universalizzazioni generiche.

Uno dei punti chiave di questa mostra è il suo tentativo di superare il paradigma eurocentrico dell’eccellenza artistica. Gli oggetti selezionati mettono in luce il ruolo cruciale svolto dall’Asia centrale nella trasmissione globale di idee e creazioni. Questo flusso culturale è stato storicamente facilitato dal Mar Mediterraneo, che ha agito da spazio intermedio, plasmando confini e catalizzando esplorazioni e contatti tra culture diverse. Questo mare è diventato una sorta di “frontiera liquida” in cui continenti e espressioni artistiche si sono costantemente reinventati.

La mostra è articolata in diverse sezioni tematiche, con particolare attenzione dedicata al colore (blu, rosso e oro) e ai materiali (ceramica, tessuto, metallo, carta e pigmenti). Questa disposizione consente ai visitatori di ammirare una vasta gamma di oggetti, tra cui le splendide sete provenienti dall’antica Sogdiana in Asia Centrale, ceramiche bianche e blu che viaggiano dal Golfo Persico alla Cina, abiti tartari realizzati in seta e oro durante il XIII secolo, rari esempi di “tiraz” (tessuti con ricami e iscrizioni), e incensieri metallici zoomorfi che attestano l’importanza delle essenze nella società islamica medievale.

Questo progetto attinge a piene mani da importanti collezioni e istituzioni italiane, dimostrando chiaramente la storia multiculturale condivisa del paese. Gli oggetti dell’Asia centrale della collezione del MAO sono affiancati da tessuti, ceramiche e miniature della Fondazione Bruschettini per l’Arte Islamica e Asiatica, oggetti in metallo Khorassan della Collezione Aron, oltre a significativi prestiti da varie istituzioni italiane.

Un aspetto notevole di “Trad u/i zioni d’Eurasia” è la sua volontà di promuovere il dialogo tra oggetti antichi e opere d’arte contemporanee. L’artista transnazionale Yto Barrada sovverte l’approccio museale tradizionale, con un’installazione site-specific che si sviluppa gradualmente nell’arco di un anno. Barrada trae ispirazione dal volume “Color Problems: A Practical Manual for the Lay Student of Color” di Emily Noyes Vanderpoel, offrendo riflessioni contemporanee sul colore e sulla materialità delle opere presenti.

La mostra include anche opere di altri artisti contemporanei, come Shadi Harouni e Anila Quayyum Agha, che affrontano tematiche importanti legate alla storia, alla perdita, all’attivismo sociale.

La performance di Abdullah Miniawy durante l’inaugurazione è un esempio di come “Trad u/i zioni d’Eurasia” coinvolga anche l’aspetto sonoro e musicale, all’interno del programma pubblico “Evolving Soundscapes”. Un evento unico che fa apprezzare la vastità e la ricchezza dell’influenza e dell’interazione culturale tra l’Asia e l’Europa attraverso i secoli.

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