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Chinesiologia riabilitativa in acqua per soggetti portatori di handicap psico-fisico ( ultima parte)

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Chinesiologia riabilitativa in acqua per soggetti portatori di handicap psico-fisico ( ultima parte)

di Giuseppe Mazzocco

   Nell’intendo di “aprire” al mondo del massaggio un “dialogo tecno-culturale” con aree tematiche diverse, ma con obiettivi comuni o, comunque, riconducibili ad interessi analoghi, si riportano l’ultima scheda e la recensione, dell’interessante e complesso lavoro, presentate nelle parti precedenti.

   Chiariti i concetti informatori della chinesiologia rieducativa in piscina ed il “significato” di handicap (caratteristiche e problematiche), si scrivono i capitoli “veri” del lavoro pratico, della sperimentazione sul campo, dell’applicazione concreta.

   Il quinto capitolo si apre con l’illustrazione del lavoro sperimentale e ordinario che l’Autrice ha realizzato (conoscenza degli ambienti, dei giochi e delle attrezzature specifiche) e continua con la puntuale presentazione dei soggetti in fase rieducativa. Un’analisi completa che permette di seguire con facilità (per grossa chiarezza espositiva) il succedersi degli “eventi chinesiologici”, per tutti i cinque casi presentati.

   Primo caso, handicap fisico, tetraparesi spastica. Secondo caso, handicap fisico, cerebropatia con plurimalformazioni congenite. Terzo caso, handicap psichico, insufficienza mentale medio-lieve. Quarto caso, handicap psichico, sindrome di down. Quinto caso, handicap neurosensoriale, sordomutismo.

   Questa apprezzabile parte del lavoro si struttura nelle osservazioni globali (relazioni con l’ambiente, relazione con l’educatore, il linguaggio e l’attività ludica) ed in quelle particolari (l’entrata in acqua, la respirazione, il galleggiamento e le reazioni cinetiche e posturali: posizione supina e prona, in riferimento a movimenti degli arti inferiori e superiori, coordinazione neuromuscolare, simmetria, controllo delle rotazioni).

   Il lavoro, che si si apprezza per l’innegabile completezza espositiva e per la scientifica organicità, riporta le valutazioni finali dei soggetti e la loro situazione attuale.

   La “scheda di osservazione dell’attività educativa-motoria in acqua” ha un’immediata lettura ed offre il “polso” del percorso tecnico fatto. È un’intelligente sintesi, con brevi, ma significativi, elementi che dànno il livello delle azioni intraprese.

  Seguono delle note critiche con considerazioni generali, sui cambiamenti avvenuti nei soggetti esaminati e sulle differenze riscontrate tra “fisici” e “psichici” riabilitati.

   Il capitolo sesto tratta dell’agonismo sportivo, come tappa finale della riabilitazione, ed il settimo parla dei mezzi e dei metodi per l’attività subacquea per i soggetti portatori di handicap.

   Una prima e positiva esperienza, già realizzata, descrive, nel dettaglio, le esercitazioni, l’uso delle pinne, della maschera e degli erogatori. Un’esperienza “coraggiosa” e di “frontiera” che la chinesiologia dovrà, sicuramente, vagliare.

   Le conclusioni arrivano a provare che “non esiste una metodologia specifica per ogni genere di handicap, ma esiste un metodo di lavoro individualizzato, poiché ogni handicap si manifesta in modo diverso … ogni soggetto ha reagito diversamente dall’altro; per ognuno, la confidenza con l’acqua è stata una scoperta, un impegno, un divertimento. Una sicura conquista è stata, da parte di tutti, l’autonomia: essere autonomi significa avere fiducia nelle proprie capacità, accettare le proprie difficoltà e lottare contro di esse”.

   Il lavoro dell’Autrice, che fa “vivere” la chinesiologia riabilitativa in acqua per soggetti portatori di handicap psico-fisici, apre tutti i propri “files” al dialogo compartecipato col massaggio. La chinesiologia, cioè, non solo può, ma deve, tecnicamente, coesistere col massaggio, perché la “corporeità” passa attraverso tecniche che sono proprie delle due aree specialistiche.

   Una ricca bibliografia completa questa opera che abbiamo voluto portare alla conoscenza di tutti i lettori, per i grossi spazi operativi che ha aperto alle competenze del massaggio ed alle tecniche specifiche degli interventi manipolativi.

   Potrebbe essere la prima parte di un più completo lavoro, che aspetta la stesura di una seconda parte, da scrivere seguendo lo stesso, chiaro, canovaccio e sviluppando gli interventi con la stessa precisa scientificità che l’Autrice ha sempre espresso.

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