
La creazione di Santiago Reyes Villaveces, intitolata “Guaca,” è un’opera che affonda le radici nelle profonde tensioni tra il desiderio umano di tesori materiali e lo sfruttamento dell’ambiente circostante. L’artista colombiano ci trasporta in un viaggio poetico attraverso il concetto di “guaca,” un termine che evoca tesori nascosti e luoghi sacri che risuonano con le culture indigene delle Ande precolombiane.
L’opera di Reyes Villaveces attraverso manufatti plastici e installazioni che giocano con gli spazi della galleria mette in evidenza il potere evocativo delle guacas, oggetti misteriosi che contengono il potenziale nascosto di arricchire o condannare. Questi tesori non solo simboli di ricchezza materiale vanno oltre, nella rappresentazione di un significato spirituale profondo ed un legame con la memoria collettiva e le tradizioni culturali del popolo che le esprime.
Le guacas sono considerate guardiani della storia, custodi di miti e racconti tramandati di generazione in generazione, connessi alla tutela dell’ambiente, spesso situati in paesaggi naturali, sacri per le comunità indigene.
Nell’era attuale, in cui la crisi climatica è sempre più evidente e l’umanità cerca nuove frontiere, l’opera di Santiago Reyes Villaveces offre uno sguardo profondo e riflessivo sulla nostra stupida ricerca incessante di ricchezza e potere.
Questa ricerca è ora proiettata nello spazio, mentre l’umanità si interroga sulla possibilità di trovare nuove “guacas” celesti che promettano ricchezza e la possibilità di una vita multi-planetaria.
“Guaca” nella sua forma d’opera d’arte visiva è una critica potente dei sistemi di potere che governano, più o meno palesementre, il nostro mondo.
Ci invita a riflettere sulla resistenza, sulla sopravvivenza culturale, sulla tutela dell’ambiente come parte integrante della nostra eredità.