HomeCulturaartiCARLO CARLI, UNDICI DIPINTI AL MUSEO DI CAMAIORE – DAL 30 LUGLIO

CARLO CARLI, UNDICI DIPINTI AL MUSEO DI CAMAIORE – DAL 30 LUGLIO

Il contesto storico che viviamo ci porta ogni giorno di fronte alla tragedia dei Migranti. Esseri umani che, nella maggior parte dei casi, fuggono dai loro paesi di origine e attraverso peripezie inenarrabili tentano di raggiungere con qualsiasi mezzo l’Europa. Il sentimento di indifferenza dei governi dei paesi accoglienti non appartiene, fortunatamente, alla popolazione che di solito si dimostra umanamente e culturalmente al di sopra delle miserie che giornalmente chi li governa esprime. Neppure, a questi atti di umanità, si sottraggono gli artisti che, attraverso gli strumenti che sono loro propri, denunciano e ricordano al mondo questa tragedia umana che non accenna a diminuire.

           

 Il museo di Camaiore ospita  dal 20 luglio la mostra personale di Carlo Carli, con undici opere che verranno donate al Museo perché diventino parte della  collezione permanente. Carlo Carli, già sottosegretario di stato dei Beni e Attività Culturali durante il governo “Amato due” continua la sua battaglia politico-sociale attraverso la sua pittura. Lo fa in modo originale prendendo a prestito come citazione un’opera del nostro passato artistico che reinventa in uno spazio diverso attraverso una calligrafia disegnata che racconta tutta la sorte sfortunata dei migranti così La Trasfigurazione di Raffaello e Giulio Romano diventa la finestra dalla quale osservare smarriti le miserie del mondo e le sue manifestazioni di protesta…ancora l’amore della Vergine di Caravaggio associata alla tragedia della morte dei Migranti, tutti figli di Dio e sicuramente della pietà della Vergine, in mare.

                                     

Il racconto della mostra interessa tutte le undici tavole che si servono per la loro narrazione dove la tematica sacra e l’arte contemporanea potrebbero apparire come un accostamento insolito e difficile, ma l’arte, in tutte le sue forme, quando esprime i valori universali dell’umanità e diventa portavoce di una volontà sociale che supera le barriere politiche, culturali e religiose, e si concentra sul concetto sacro della Vita stessa, ha sacralità indiscussa.

La società contemporanea, con tutte le sue contraddizioni e le tragedie che la caratterizzano, come quelle legate alle guerre e alle disperate migrazioni nel Mediterraneo, non può lasciare indifferenti le coscienze, e l’arte si presenta come il mezzo espressivo ideale per fornire una lettura critica e consapevole della storia e per trasmettere un messaggio universale di immediato impatto emotivo.

Così  Carlo Carli  fa emergere un parallelo tra la reinterpretazione grafica di capolavori della storia dell’arte e le scene tragiche della cronaca contemporanea amplificandone il senso: da un lato, il sacro, con le sue immagini universali, e dall’altro, la vita vissuta e sofferta.

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