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CON DONNE TROPPO “FISICHE” NOI NON GIOCHIAMO

 Editoriale / 116

CON DONNE TROPPO “FISICHE” NOI NON GIOCHIAMO

                                                                                                                                di Pierluigi Palmieri 

 Il triste ricorrente e deprimente discorso sulla violenza sulle donne, è al centro, purtroppo a cadenza quotidiana, delle cronache dei nostri media. Tra maltrattamenti, sfregi con acido e omicidi con successivi tentativi di bruciare i cadaveri l’asticella della ripugnanza sale alle stelle. Di fronte a questo scenario il fatto che una donna abbia subito un calcio negli stinchi non farebbe notizia neanche sul giornaletto della parrocchia, ma il “Calcio” quello preceduto per definizione dalle parole “gioco del..”, fa sempre notizia. E se a subire il colpo è una donna, calciatrice professionista, durante un incontro internazionale e la sua  squadra decide di non proseguire la partita c’è da inzupparci il pane ben bene, Allora eccoci pronti a farlo anche noi. Siamo a Brisbaine, una della città che ospiteranno, a partire dal prossimo 20 luglio, i Mondiali femminili di Calcio di di Australia e Nuova Zelanda, a cui sono state ammesse, tra le altre trentadue, l’Irlanda (Girone B) e la Colombia (Girone H). Le due nazionali  nella fase di avvicinamento alla competizione si sono accordate per incontrarsi in “amichevole” per testare la loro condizione fisica e rifinire gli schemi. Questo è quanto avviene in incontri del genere, in cui si concordano inoltre sostituzioni  più numerose e l’arbitro è solitamente più tollerante. Ma sembrerebbe che le ragazze del paese più a nord del Sudamerica, abbiano sin dai primi minuti della partita messo da parte quel fai play, che in questo caso è d’obbligo, forti di una prestanza fisica che si avvicina a quella dei loro connazionali a noi più noti Duvàn Zapata. Luis Muriel e Juan Quadrado, hanno contrastato le eburnee avversarie, quasi a volerle trasformare in “mulatte” a forza di lividi. Il tutto in venti minuti!, tanto è durato l’incontro amichevole perché le irlandesi per salvarsi le gambe, hanno pensato bene di darsela “a gambe”, rifugiandosi negli spogliatoi. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato il calcio(ne) sferrato dritto sul ginocchio del Capitano Denise O’Sullivan. Questa indossa la maglia numero 10, notoriamente emblema di classe e di eleganza, ed è, evidentemente, considerata indispensabile dai tecnici e dai dirigenti  della rappresentativa della seconda tra le maggiori isole dell’arcipelago britannico. Nel loro sito hanno scritto “La partita a porte chiuse tra la nazionale femminile irlandese e la Colombia di venerdì sera è terminata dopo 20 minuti di gioco La partita era diventata troppo fisica e si è deciso, dopo un consulto con gli ufficiali di gara, di interromperla“. Quel “troppo fisica”, molto eufemistico, mi ha fatto sorridere perché mi ha rimandato simpaticamente ad un episodio di qualche decennio fa di cui sono stato tra i protagonisti ( mi scuso per il riferimento personale) durante un incontro di calcio nel campionato di Eccellenza abruzzese. Si era arrivati al termine del primo tempo dell’incontro che si svolgeva a Castelvecchio Subequo, nello stadio definito emblematicamente “La Fossa dei Leoni”, quando l’arbitro dell’incontro, dopo  due fischi di prassi che segnalano l’inizio dell’intervallo anziché indicare gli spogliatoi chiama a sé i capitani  delle due squadre e pronuncia in dialetto stretto della sua città (L’Aquila) una frase, dal significato inequivocabile “ Se nen la smettete dé menà, me ne vajo e ve dengo partita persa a tutt’e du’!! “ (Se non smettete di darvi le botte, me ne vado e faccio perdere  la partita a entrambe le squadre!!). Il lettore potrà immaginare cosa fosse capitato durante quel primo tempo in termini di interventi al limite dell’espulsione diretta dei “leoni” locali tollerate dall’arbitro intimorito dai tifosi accaniti che affollavano le gradinate del “Colosseo” subequana. Puntuali le nostre repliche non proprio tenere a ripagare gli avversari con la stessa “moneta” da parte nostra- La metafora di “lotta fratricida” mi sembra molto appropriata, anche perché in campo erano presenti i fratelli Padovani nel Castelvecchio e i fratelli Palmieri  (Eliseo e Pierluigi) negli avezzanesi. Due coppie di…”menazzieri” appunto, nelle quali erano presenti anche i due capitani. Non si può proprio dire che quell’incontro fu “amichevole”. Certamente fu molto “ fisico”. Ma nel dopo partita, che finì senza vincitori né vinti, (un punto a testa in classifica e nessun punto di sutura!)  ci fu una sorta di “terzo tempo” di tipo rugbistico offerto dai tosti ma generosi castellani a base di panini al prosciutto e schietto vino rosso della Valle subequana.

Concludendo Denise O’Sullivan ha dovuto farsi controllare in ospedale e sarà quasi certamente in campo in occasione dell’incontro inaugurale del 2o luglio con l’Australia, padrona di casa, ma credo che nel ritiro della squadra ci sia un ché di esagerato. Spero che sullo sfondo non ci siano ragioni legate alle classifiche delle “Piu belle calciatrici” degli ultimi anni., di cui la pur dotata O’Sullivan non fa ancora parte. Dalle foto delle ragazze che hanno occupato i primi posti negli anni passati, che ho rintracciato sui siti specializzati, a mio personale parere, penso che debba lottare  molto per entrare nella top ten. Ma pubblicando le foto (da Sporting free)delle ragazze attualmente in classifica lascio ovviamente i lettori liberi di giudicare dopo il confronto.

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